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Numero 3 - Marzo 2013
Numero 3 Marzo 2013

Aspettando…

...i primi provvedimenti sulla Scuola del Governo , per verificare le promesse roboanti della campagna elettorale e la conclusione effettiva della felice vicenda del recupero degli scatti con gli aumenti e gli arretrati in busta paga


01 Marzo 2013 | di Renza Bertuzzi

Aspettando… Il tempo dell' attesa ha sempre avuto una sua suggestione, e per questo è stata trattato da teologi e da poeti. C' è un' attesa dell' eternità, di cui non ci occupiamo naturalmente in questa sede, e un' attesa di fatti concreti, iniziative vere ed efficaci che possano modificare vite collettive ed individuali molto, ma molto in crisi.
Le attese possono risolversi bene, con il sopraggiungere di novità o possono rimanere tali per la durata della vita quando si aspetta ciò che non verrà mai.
Ora stiamo tutti aspettando di capire cosa ne sarà della Scuola con il nuovo governo. Non ci vorrà molto per comprendere se stiamo aspettando Godot ( e ci siamo illusi) o se vi sarà una qualche svolta.
La campagna elettorale che si è conclusa è stata deprimente ( non che ci si aspettasse granchè...) ed ha raggiunto punte incredibili. Il gioco a chi offriva di più, in termini di '' regali'' impossibili, è continuato fino alla fine ed ha trasformato un momento importante della vita democratica in un gioco assurdo e imbarazzante. Bernardo Valli, nella '' Repubblica'' dell' 8 febbraio 2013, così commentava questa campagna : [...] che la parola fosse aggredita da una grave malattia lo sapevamo da tempo. Può quindi apparire non del tutto disinteressato approfittare di una campagna elettorale per sottolineare che il nostro linguaggio politico risente di quella malattia... A volte sembra di assistere a un'asta pubblica. È un'idea che non mi è mai venuta seguendo le campagne elettorali in tanti angoli del mondo, dall'India alla Gran Bretagna, dall'Egitto alla Francia, dal Portogallo alla Germania, da Israele alla Polonia..
Sulla scuola poi abbiamo ascoltato di tutto, partendo dal mantra by partisan secondo cui occorre puntare sulla scuola e sugli insegnanti, si sono alternate voci che tracciavano una panoramica di un liberismo selvaggio ( buoni scuola, scelta delle famiglie e relativa morte dell' idea repubblicana della scuola); altre che suggerivano modelli '' misti'' voucher sì, ma non soltanto. Altri convinti assertori dell' istruzione come bene comune a cui però conseguivano strane e contraddittorie proposte. Come sarà possibile mettere insieme tutte queste idee divergenti, lo vedremo tra poco, con le prime misure del nuovo governo, magari verificando che molte posizioni non erano poi così in contrasto come appariva e che la sintesi di tutto quel tumulto non è proprio quello che ci si aspettava...
Intanto, la Gildache ha incontrato diverse volte i politici in lizza a cui ha presentato le proprie 12 Proposte Per scommettere su una scuola artefice del cambiamento e orgogliosa del suo mandato costituzionale ( si veda il numero di febbraio di questo giornale e il fascicolo inviato alle sedi provinciali) ha trovato interesse e consenso in ogni occasione di dibattito. Di più, nel dibattito a Catania, le due rappresentanti del PD, Francesca Puglisi e del PDL, Elena Centemero hanno condiviso la necessità di un' area separata per i docenti ( ascoltare, per credere, il video a cura di Gilda TV, in www.gildatv.it).
Una bella promessa che la nostra Dirigenza nazionale farà valere.
Si è ben conclusa, invece, almeno per la fase che ha visto la Gilda e altri sindacati parte attiva nel processo, la vicenda del recupero degli scatti di anzianità del 2011. Su questo successo si stanno ancora rincorrendo polemiche incredibili da parte di chi ritiene che recuperare il potere d' acquisto dei docenti sia meno importante che mantenere attività non primarie nè fondamentali nella trasmissione del sapere nella scuola. Su questo abbiamo già detto tutto, rispondendo sia attraverso le pagine di questo giornale ( si vedano i numeri di dicembre e gennaio) sia attraverso i comunicati e le interviste del Coordinatore nazionale. Nelle pagine interne ( 6-7) le tabelle relative all' accordo del 30 gennaio per la suddivisione del MOF e una precisazione sulla logica aziendalistica del fondo di istituto completano il quadro razionale ( e non viscerale) di questa vicenda. Il 16 febbraio il Consiglio dei Ministri ha varato il provvedimento legislativo ed ora toccherà aspettare i tempi lunghi del Ministero per vedere concretamente gli aumenti sbloccati (cfr. il comunicato del Coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, in questa pagina). E' bene sottolineare che questa fase è tutta amministrativa e dipende dall' efficacia operativa della burocrazia. Purtroppo, però, l' Italia non ha mai brillato in questo ambito, al contrario di altri Paesi europei dove tutto fila più liscio e più civile. Ora, poi, dopo le norme del Ministro Brunetta, una situazione già criticabile è diventata insostenibile per un paese della civiltà occidentale. Prova ne siano i rallentamenti per la presentazione delle domandi di mobilità e il mancato pagamento da mesi degli stipendi ai supplenti.
Per questo, la nostra soddisfazione per una operazione di successo giunta a buon termine sarà completa solo quando l' ingiustizia verso gli insegnanti sarà colmata concretamente con i recuperi in busta paga, insieme con gli arretrati. Allora, solo allora, la soddisfazione della Gilda sarà totale.

ALLEGATI


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Numero 3 - Marzo 2013
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
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