Come si era arrivati alla nota del MEF sulla restituzione dello scatto 2013
26 Gennaio 2014 | di Gianluigi Dotti
Nel 2010 l'allora Governo Berlusconi con la Legge 122/2010 bloccò il pagamento degli scatti di anzianità dei docenti per 3 anni, cioè il 2010, il 2011 e il 2012; questo blocco comportò la modifica della data di scadenza del gradone sul cedolino dello stipendio di tutti i docenti, con lo slittamento in avanti di ben 3 anni.
In particolare i docenti che avrebbero maturato lo scatto al 1 gennaio 2012, dopo il blocco hanno avuto la nuova data per il passaggio di gradone modificata al 1 gennaio 2015.
Gli stessi docenti, con il recupero della annualità 2010, grazie alla mobilitazione sindacale, si sono ritrovati di nuovo modificata la scadenza anticipata il 1 gennaio 2014; allo stesso modo con il recupero dello scatto del 2011, avvenuto nel 2012, la data è stata anticipata di un anno al 1 gennaio 2013.
Nel 2013, fino a settembre, il Tesoro ha regolarmente pagato lo scatto (senza arretrati) ai docenti che lo avevano maturato, seppure con un anno di ritardo.
Con il DPR 122 del 4 settembre 2013 il Governo Letta ha introdotto un ulteriore blocco dello scatto di un anno, il 2013 appunto, con valore retroattivo.
Sulla base di questo DPR il Ministero dell'Economia (MEF) con la nota n. 157 del 19 dicembre 2013 aveva predisposto la restituzione delle somme pagate dal Tesoro nel 2013 ai docenti, e solo a questi, che avevano maturato il passaggio di gradone il 1 gennaio 2013.
Nessun recupero era previsto nè dalla normativa nè dal MEF delle somme versate ai docenti che avevano recuperato lo scatto del 2010 e del 2011.
Rimane da precisare che la nota del MEF era intempestiva, oltre che offensiva, nei confronti dei docenti, infatti appena saranno concluse le procedure per il recupero dello scatto del 2012 i docenti che hanno il passaggio di gradone al 1 gennaio 2013 scaleranno, come era in origine, al 1 gennaio 2012 e riceveranno sia l'adeguamento dello stipendio sia gli arretrati giustamente dovuti dall'Amministrazione.
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