26 Febbraio 2014 | di Renza Bertuzzi e Gianluigi Dotti
Un passo avanti è stato compiuto, rispetto al problema degli scatti. Il Decreto Legge n. 3 (che dovrà essere convertito in Legge) dispone l' immediata sospensione delle operazioni che avevano portato al sacco della somma per lo scatto del 2013 e l' avvio delle trattative per il recupero dello scatto del 2012.
La soddisfazione di aver fermato un' azione incredibile non è tale da farci esultare.
Così non va proprio.
Non va che a scadenze regolari i docenti vengano fatti oggetto di aggressioni selvagge; non va che la Gilda FGU e gli altri sindacati debbano sempre- anche se con successo- fronteggiare e combattere una politica attiva solo e sempre nel ridurre gli investimenti scolastici; non va che la politica dell' istruzione sia così micragnosa da raschiare il fondo di un barile ormai secco. Non ci siamo e non solo per le finanze dei docenti, i cui stipendi sono fermi da anni. Qui siamo davanti a un progetto che non mira al rilancio del nostro Paese, puntando sulla strada che ormai tutti gli economisti indicano come la più efficace: l' istruzione. Un Paese riparte solo attraverso l'innovazione che si crea investendo in scuola e ricerca. Invece, i tagli nell' istruzione continuano: giorno dopo giorno, i famosi 400 milioni del decreto ''La scuola riparte'' si stanno infatti rivelando una mezza bufala ed è notizia recente la beffa dell' emendamento Causi che in un Decreto Legge Omnibus annulla, il capitolo che avrebbe permesso sgravi fiscali per l'acquisto di libri (antica e sempre confermata richiesta della Gilda degli Insegnanti).
La questione scatti e stipendi dei docenti non è un problema circoscritto. Se l' opinione pubblica e i semplici cittadini pensano che queste richieste siano corporative stanno facendo un grande errore.
Come la Gilda va dicendo da anni in ogni incontro ufficiale, senza cultura e con una scuola po-vera, un Paese si ferma. Puntare sulla scuola, coinvolgere i docenti, retribuirli in maniera adegua-ta, contrattare e condividere con i sindacati le scelte più importanti, sono parti di un progetto che deve stare a cuore a tutti. Un Paese che guarda avanti, se non vuole avere i piedi di argilla, deve avere le proprie fondamenta sulla scuola.
(Renza Bertuzzi)
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Il Decreto Legge n. 3
Il 23 gennaio 2014 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (GU n. 18 del 23-1-2014) il Decreto Legge n. 3, recante ''Disposizioni temporanee e urgenti in materia di proroga degli automatismi stipendiali del personale della scuola''.
Il Decreto, emanato a seguito delle vibrate proteste della FGU-Gilda degli Insegnanti, delle altre OOSS e di tutto il mondo della scuola, è composto da un solo articolo con il quale si dispone l'immediata sospensione di tutte le procedure, già avviate dal MEF nello scorso dicembre, di retrocessione alla classe stipendiale inferiore (in pratica l'allungamento di un anno dello scatto di anzianità maturato) e di restituzione al tesoro delle somme già erogate nel 2013 ai docenti e ai non docenti che avevano maturato il gradone, in attesa della specifica sequenza negoziale.
Inoltre il Decreto conferma i 120 milioni di euro di risparmi, da utilizzare per il recupero dello scatto del 2012, ed esclude la scuola dal blocco della progressione economica di anzianità per il 2014, come invece era previsto dal DPR 4 settembre 2013, n. 122.
Con questo Decreto si avvia a una positiva conclusione l'incredibile vicenda che ha visto protagonisti il Ministero dell'Istruzione e quello dell'Economia, e le loro kafkiane burocrazie, impegnate nel tentativo di farsi restituire le somme già percepite dai colleghi per il passaggio di gradone.
Proprio per questo è forte la convinzione che bene abbiamo fatto come FGU-Gilda degli Insegnanti ad avviare, già lo scorso agosto, la mobilitazione dei docenti e dei non docenti per il recupero dello scatto 2012: il primo passo è stato fatto, rimane adesso da fare velocemente il passaggio all'Aran che dovrà indicare le somme da prelevare dal MOF per completare il recupero integrale del gradone.
L'impegno della FGU-Gilda degli Insegnanti, però, non è finito, infatti rimane il blocco, come disposto dal DPR 4 settembre 2013, n. 122, per l'anno 2013 per il quale si dovrà ricominciare la mobilitazione.
(Gianluigi Dotti)
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Alla VII Commissione cultura del Senato, il Coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, ha detto, a nome della Gilda-FGU:
La Federazione Gilda-Unams (FGU) premette che ritiene l'istituto contrattuale degli ''scatti di anzianità'' (progressione stipendiale automatica collegata all'anzianità di servizio), così come definiti nel CCNL 2006-2009 (sottoscritto il 29/11/2007) del comparto scuola, la modalità più corretta per valorizzare l'esperienza professionale dei docenti.Questa modalità è del resto utilizzata, di fatto, nella stragrande maggioranza dei paesi con un sistema di istruzione pubblico o privato, nei quali, peraltro, il massimo stipendiale per progressione automatica, collegata all'anzianità di servizio, si raggiunge decisamente prima che in Italia.
Per questo la FGU ha cercato in tutti i modi di contrastare i tentativi dei diversi Governi che si sono succeduti dal 2010 ad oggi di cancellare questo istituto contrattuale per via legislativa, in un'ottica economicista di mero taglio delle risorse investite nel settore dell'istruzione e in spregio all'importanza che la scuola e i docenti rivestono per il futuro del nostro paese.
Di conseguenza la FGU denuncia l'ampio e grave disagio di docenti e non docenti per il ritardo e la confusione con i quali è stata accolta la richiesta di recupero dell'istituto contrattuale degli ''scatti di anzianità'' nella scuola fin dall'inizio nel 2010; disagio che mortifica, in particolare, la professione docente e contesta anche all'attuale Governo il mancato coordinamento tra i diversi ministeri, e le loro burocrazie, che ha portato all'incredibile richiesta di restituzione delle somme giustamente retribuite agli insegnanti e ai non docenti nel corso del 2013.
La FGU confida che per il futuro il Governo abbandoni l'intenzione di cancellare gli ''scatti di anzianità'' dei docenti e dei non docenti e chiede che nel prossimo CCNL si operi perchè il personale raggiunga il massimo stipendiale a metà carriera, così come avviene nella maggior parte dei sistemi d'istruzione europei. [...]
Il documento completo anche con le osservazioni e gli emendamenti presentati dalla Gilda-Fgu al Senato.
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