I nuovi licei sportivi e l' attività motoria nella scuola primaria, tra positività e contraddizioni
26 Febbraio 2014 | di Aldo Guida
L'attività motoria e sportiva nella scuola, la cui fondamentale importanza è da tutti e ad ogni livello riconosciuta, almeno a parole, ha conosciuto in questi ultimi anni importanti interventi, positivi e negativi sia nel merito che nel metodo, e quindi di fatto contraddittori e non inseriti in un'unica adeguata visione d'insieme.
Mi riferisco in particolare a quegli aspetti, la cui analisi dettagliata mi porta a concludere quanto premesso: avvio dei Licei sportivi dall'a.s. 2014-2015, prosecuzione dei progetti di alfabetizzazione motoria nella scuola primaria; drastica riduzione dei fondi MIUR per l'avviamento alla pratica sportiva nelle scuole superiori di I° e II° grado; profondo mutamento del percorso universitario di preparazione dei futuri laureati in scienze motorie e sportive.
LICEI SPORTIVI
Finalmente, dopo circa tre anni di gestazione e rinvii, il prossimo anno scolastico vedrà l'avvio delle prime sezioni di Licei scientifici ad indirizzo sportivo. Una novità importante novità, che permetterà all'Italia di cominciare a colmare almeno in questo ambito un evidente gap con il resto d'Europa ed a tanti alunni di svolgere un adeguato corso di studi di scuola superiore finalizzato all'eventuale prosecuzione in attinenti percorsi universitari. Tuttavia, preme sottolinearne alcuni aspetti potenzialmente critici:
- La limitazione di questa possibilità riservata ai soli licei scientifici,tagliando così fuori tante scuole che, soprattutto a livello di infrastrutture sportive, avrebbero probabilmente potuto offrire delle possibilità anche migliori di quelle in prima applicazione individuate nei vari Piani regionali di organizzazione dell'offerta formativa scolastica per l'a.s. 2014-2015. Si spera quindi che per il futuro la possibilità sia ampliata anche ad altre tipologie di scuole superiori, soprattutto se in questo primo anno le richieste d'iscrizione degli alunni fossero notevolmente superiori alle disponibilità; in tal caso comunque si dovrebbe prevedere, in base alle iscrizioni, la possibilità di attivazione di più di una sola classe mediamente per provincia.
- Una scelta delle scuole per questo primo anno non sempre del tutto trasparente tanto che è sembrata rispondere, più che all'effettiva verifica dell'adeguatezza dell'impiantistica sportiva, ad altri criteri non previsti nella normativa di riferimento ( come per es. il comune capoluogo).
Naturalmente è necessario che anche in futuro le ore di ''Discipline sportive'' vengano insegnate da docenti titolari di Scienze motorie e sportive, opportunamente formati nel tempo (e su tale aspetto si registra un grave ritardo) e solo eventualmente coadiuvati da esperti esterni, a seguito di apposite convenzioni con Enti sportivi, primariamente regolamentate dal MIUR (ed anche su tale aspetto si registra un certo ritardo).
ATTIVITA' MOTORIA NELLA PRIMARIA
Il prossimo anno partirà un nuovo progetto ''sperimentale'' di ''alfabetizzazione motoria'' nella scuola primaria, a seguito di rinnovo dell'accordo MIUR-CONI. Anche in questo caso, un fatto indubbiamente positivo, che permetterà a molti alunni di questo segmento scolastico ( da sempre ritenuto, dalla letteratura di riferimento, strategico a livello motorio e per decenni praticamente abbandonato a se stesso) di svolgere un'attività motorio-sportiva più adeguata. Tuttavia, è necessario sottolineare diversi aspetti molto critici:
- Il progetto è sperimentale perchè ogni anno CONI e MIUR devono accordarsi sui finanziamenti. Quindi anche se si passerà ad una fase strutturale e con finanziamenti certi, il progetto sarà sempre in bilico e comunque potrà coinvolgere solo un numero limitato di alunni di questa particolare età.
- Nei plessi coinvolti è prevista la figura dell'esperto Diplomato ISEF o Laureato Scienze motorie che opera in cooperazione con l'insegnante titolare di scuola primaria. Gli alunni ne trarranno sicuramente beneficio, ma le tasche dei contribuenti no (anche i fondi del CONI vengono indirettamente dalle nostre tasse), infatti, anche se i compensi previsti per gli esperti sono molto contenuti, per la stessa ora di lezione curriculare vengono pagate due persone.
- A ciò si aggiunga che per la prima volta viene ufficializzata a livello nazionale la presenza nella scuola statale, ed in orario curriculare, di insegnanti non contrattualizzati nel comparto statale della scuola. Ciò appare un pericoloso precedente foriero di successive ''privatizzazioni'' di altre particolari tipologie di insegnamento curriculare.
- Ma l'aspetto più grave è che la scelta dell'esperto è demandata direttamente alla discrezionalità del Dirigente scolastico, sulla base di un elenco di candidati in possesso dei requisiti richiesti, senza alcuna graduatoria da rispettare. Anche tale aspetto rischia di diventare il ''cavallo di troia'' per coloro che da anni si sono espressi a favore della chiamata diretta dei docenti della scuola statale.
- Infine, come ben si evince anche dall'ultima circolare MIUR del 17.01.2014, è prevista una serie di figure, commissioni, coordinamenti, tutors, ecc. che sicuramente incideranno in termini di costi.
Per tutti questi motivi, pur confermando che già i presenti progetti sono meglio del nulla di prima, si ribadisce che se si vuole attuare una vera svolta in merito, l'unica idonea soluzione per evitare le citate criticità è quanto da decenni viene richiesto dai docenti di scienze motorie e dalle Associazioni di riferimento: il reclutamento direttamente nell'organico della scuola primaria di docenti di Scienze motorie, affidando solo a loro due ore settimanali come negli altri ordini di scuola (magari con un percorso graduale a partire dagli ultimi due anni del ciclo scolastico), tramite apposito reclutamento da specifica classe di concorso connessa ad idoneo percorso abilitante.
DRASTICA RIDUZIONE DEI FONDI PER L'ATTIVITA' SPORTIVA
In ogni caso appare contraddittorio il fatto che chi governa continui a fare degli sforzi per migliorare la situazione riguardo gli alunni della primaria e della secondaria, mentre nel contempo affossa in modo irreparabile l'attività di avviamento alla pratica sportiva pomeridiana in tutte le scuole superiori di I° e II° grado, tramite una riduzione drastica dei fondi disponibili (dai circa 60 milioni di qualche anno fa, ai circa attuali 20). Questa importante e generalizzata attività sportiva scolastica, che da decenni aveva coinvolto milioni di alunni per l'intero anno scolastico, si è dovuta ridurre a poche esperienze a macchia di leopardo, per pochi gruppi di alunni e per periodi parziali dell'anno scolastico. Carenza di fondi, peraltro assegnati in modo discutibile, per cui ogni anno le ingenti economie non vengono riutilizzate a favore della stessa attività, ma vanno a finanziare a posteriori altri capitoli di bilancio MIUR.
PROFONDO MUTAMENTO DEL PERCORSO UNIVERSITARIO
Infine, ma non meno importante in prospettiva futura, si segnala la forte preoccupazione per una evidente impostazione sempre più teorica e meno pratica delle Scienze motorie, fin dal percorso universitario, da cui sono sparite le prove pratiche di accesso sostituite da generici test intellettivi di cultura generale: il risultato, che già comincia ad evidenziarsi nei docenti più giovani, è la sempre meno capacità ''pratica'' di insegnare in modo adeguato tale particolare disciplina scolastica.
In conclusione, ribadendo la positività di alcuni degli ultimi interventi, per tutti i motivi esposti, si auspica una revisione complessiva e coordinata di tutta l'attività motoria e sportiva nella scuola, dalla primaria alle superiori, connessa ad una più adeguata preparazione universitaria. Probabilmente ciò avrebbe dei costi maggiori (ma non più di tanto), però solo così avremmo definitivamente recuperato il gap che ci distanzia dagli altri Paesi più evoluti, dove l'attività motoria e sportiva scolastica è una delle materie più importanti e curate sotto ogni aspetto.
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