La Storia della Scuola: da 95 anni in poi, i problemi sono restati purtroppo uguali
26 Febbraio 2014 | di Piero Morpurgo
Se è vero che il ‘900 fu il secolo dei bambini, non altrettanto si può dire per gli insegnanti benchè nulla poteva far presagire il tradimento del secolo XXI.
Stupisce che alcune criticità, emerse anche da diverse inchieste ministeriali, permangano irrisolte:
a) l'inchiesta Scialoja del 1862 evidenziava difficoltà di dialogo tra dirigenti e docenti (1);
b) l'inchiesta di Francesco Torraca sulla scuola elementare rilevava un singolare malcostume per cui i Comuni per evitare di retribuire ai maestri ''lo scatto salariale di un decimo dello stipendio dopo 6 anni licenziavano ‘senza una ragione al mondo' allo scadere del biennio di prova'' (2) e risultati analoghi si ebbero con l'inchiesta Corradini: i maestri erano mediocri perchè pagati male (3);
c) l'indagine Ravà riportava l'amarezza di un ispettore sul ruolo dei professori ''Se spesso, per la loro posizione precaria e meschina sono soggetti a delle figure umilianti e indecorose /.../ come possono essi formare uomini di carattere se la società non li ha nella dovuta stima?(4)''
d) il Regio Decreto 45 del 1905 (5) annotava: ''Se la pratica scolastica non segue l'impulso, che gli atti legislativi o regolamentari tendono ad imprimerle, la norma rimane una pura affermazione teorica, il consiglio uno sterile desiderio'' già allora le riforme non venivano attuate e ancor oggi invece di ragionare sugli studi si fa il dettato e si chiede di apprendere a memoria;
e) già nel 1905 si riscontrava: ''una quantità d'inconvenienti non trascurabili: la mancanza di garanzie riguardo al metodo generale, l'indeterminatezza nel modo di graduare la materia dell'istruzione, la corrispondente imprecisione nei libri di testo, o troppo vaghi, o troppo farraginosi, e così di seguito. Si sono dati casi, e non infrequenti, di libri adottati per la seconda classe, dove si è discorso del cammello e del dromedario e poco o punto degli animali domestici, di libri per la terza classe, dove si è svolto un corso quasi completo di diritto costituzionale, di racconti storici fatti senza alcuna approssimazione di epoca, nè indicazioni geografiche /.../ La indeterminatezza dei programmi ha invero nociuto in special modo, e nuoce tuttavia, nella compilazione dei libri di testo'' a distanza di oltre un secolo permangono le stesse incertezze e se ne profilano di nuove visto che ora c'è la possibilità di autoprodurre testi senza un autorevole controllo editoriale;
f) già allora si raccomandava come la lingua italiana dovesse essere curata ''in occasione di ogni altro insegnamento, sia di morale o di storia o di aritmetica e cosi' via'' eppure ancor oggi tutto ciò spesso non avviene. Il R.D. del 1905 con chiara determinazione sanciva: ''La guerra contro l'ignoranza è guerra santa, e come deve farci arrossire di vergogna lo stato di analfabetismo in cui langue un'enorme parte del nostro popolo''.
LA LOTTA SINDACALE
Tutta questa riforma nacque anche dalla spinta realizzatasi quando, nel 1901, fu fondata l'Unione Magistrale Nazionale, che ebbe come presidente il radicale Luigi Credaro (6) che, divenuto deputato del Regno, si impegnò per estendere la rete delle scuole. Credaro nel 1904 fondò a Roma la Scuola pedagogica, dove con il direttore Credaro insegnarono, fra gli altri la Montessori e Gentile, il quale nel '23 soppresse le scuole pedagogiche, sorte in tutte le facoltà di lettere e filosofia. Nel 1907 Ernesto Nathan iniziò a preparare l'Esposizione Internazionale di Roma del 1911 ove la Scuola ebbe una parte rilevante.
Nel frattempo erano nate: la Federazione nazionale insegnanti scuola media FNISM (1902) e l'associazione cattolica dei maestri la Niccolò Tommaseo (1906). Proprio Credaro fu nominato Ministro della Pubblica Istruzione e rimase in carica dal 1910 al 1914.
In quel periodo fu adottata la legge Daneo-Credaro (7) (4 giugno 1911, n. 487) che attuò il passaggio della gestione delle scuole elementari dai comuni allo Stato; inoltre il Credaro promosse: la riabilitazione dei minorati psichici, le biblioteche popolari, le scuole italiane all'estero, lo sviluppo dell'edilizia scolastica.
PARITÀ DI RETRIBUZIONE TRA MAESTRI E MAESTRE CHE AVEVANO LO STIPENDIO RIDOTTO DI UN 1/3!
Il ministro Credaro aumentò gli stipendi in modo considerevole (circa il 20% in un biennio) e si impegnò ad applicare la legge Nasi del 19 febbraio 1903 n. 45 che prevedeva l'avvio della parità di retribuzione tra maestri e maestre; in ogni caso si investì sulla Scuola e sui docenti: ''Il minimo legale degli stipendi /.../ è aumentato per l'anno 1911 di lire 100 per tutti i direttori e maestri elementari di qualsiasi categoria. A cominciare dal 1° gennaio 1912 è aumentato: di altre lire 100 peri direttori e i maestri di tutte le scuole obbligatorie classificate nella categoria delle scuole urbane e delle scuole rurali; di altre lire 200 per i maestri di tutte le scuole obbligatorie non classificate e delle scuole facoltative di grado inferiore''.
La legge dichiarò le donne eleggibili a tutte le cariche previste nell'ambito dell'istruzione compresi i posti dell'Ispettorato Centrale (art. 96) (8).
NEL 1919 I MAESTRI SCIOPERARONO PER 9 GIORNI E VINSERO!
Con Credaro dimessosi nel 1914, come con Nathan, si ricominciò a sperare nella Scuola, ma il reiterato diniego governativo sugli aumenti salariali fece ritrovare l'unità sindacale, almeno tra i cattolici e la sinistra, su una piattaforma centrata sugli interessi economici dei maestri. Lo sciopero magistrale fu proclamato ad oltranza con inizio il 5 giugno 1919. L'agitazione sindacale, durata nove giorni di lotte e trattative, si concluse con una netta vittoria e comportò: l'aumento dello stipendio, il riconoscimento sia degli scatti di anzianità sia dell'indennità di caro viveri, sia del contributo per centri sovraffollati (''La Stampa'' 20 giugno 1919). Da allora sono passati 95 anni....
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1) L'inchiesta Scialoja sulla istruzione secondaria maschile e femminile(1872-1875), L. Montevecchi e M. Raicich, edd., Roma 1995
2) Relazione a.S. E.Ministro sull'istruzione elementare nell'a.s. 1895/96, Bollettino Ufficial MIP, XXIV, 2 (1897)
3) C. Corradini, L'istruzione primaria e popolare in Italia. Le sorprese di un'inchiesta ufficiale, Milano 1910
4) L'istruzione elementare nell'a.s. 1897/98, in Boll. Uff. MIP, xxxvii, 2 (1900)
5) http://antologia.marcovalerio.com/programmi/1905.htm
6) http://www.treccani.it/enciclopedia/luigi-credaro_(Dizionario-Biografico)/
7) http://www.alterhistory.altervista.org/Documenti/testiGET.php?titolotesto=Legge487
8) Mestieri di donne http://medea.provincia.venezia.it/est/frulli/scuola1/scuola2.htm
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