Dedicato al tema della valutazione il nuovo rapporto sulla scuola della Fondazione Agnelli, presentato a Roma nel mese di febbraio
24 Marzo 2014 | di Mara Passafiume
Rigorosa, condivisa e comprensibile: solo con queste tre caratteristiche la valutazione può realmente contribuire al miglioramento della scuola italiana. E' questa l'idea della Fondazione Giovanni Agnelli, che ha presentato il 19 febbraio a Roma il suo quarto rapporto sul sistema di istruzione e che ha scelto di dedicarlo, questa volta, al delicato tema della valutazione. ''La valutazione della scuola. A che cosa serve e perchè è necessaria'', edito da Laterza, è un volume un po' diverso dai rapporti precedenti, come sottolineato dal Direttore della Fondazione Andrea Gavosto, perchè meno fondato su analisi di tipo quantitativo e statistico. Attraverso un lungo percorso di ricerca, sono stati anzitutto rivisti gli assunti dai quali partire: in primo luogo, è davvero necessaria la valutazione della scuola? In secondo luogo, chi valutare? E con quali strumenti?
Per quanto riguarda la necessità della valutazione, sappiamo che ci sono paesi con una scuola eccellente seppur non dotati di sistemi di valutazione strutturati. Ma, secondo il rapporto, la valutazione è oggi necessaria all'Italia perchè rappresenta lo
strumento di diagnosi dei punti di forza e di debolezza non solo delle singole istituzioni scolastiche ma dell'intero sistema e, dunque, la chiave di volta del miglioramento.
Il secondo interrogativo ''chi valutare?'' apre la riflessione sulla questione più dibattuta perchè, come ha affermato Gavosto, la valutazione non può essere realizzata ''contro'' gli insegnanti ma nemmeno ''senza'' gli insegnanti. Nel rapporto si evidenzia l'importanza della valutazione del sistema scolastico nel suo complesso e delle singole scuole, con finalità sia di rendicontazione che di diagnosi e miglioramento. Ma nello stesso rapporto non si ritiene possibile nè utile dare un giudizio sulla qualità dei singoli insegnanti attraverso gli strumenti della valutazione esterna. Questo perchè l'insegnamento viene considerato come lavoro ''di squadra'', perchè l'esperienza internazionale mostra risultati molto controversi in merito, quali ad esempio quelli negli USA, e perchè si vede il bisogno di leve differenti, non escludendo nuove regole contrattuali.
Questo rapporto della Fondazione Agnelli è rivolto agli insegnanti, alle famiglie e alla politica ed ha come principale e dichiarato obiettivo quello di voler contribuire alla costruzione del consenso sociale intorno alla valutazione. Gavosto ha lanciato un messaggio chiaro alla politica: è tempo di far uscire la valutazione della scuola dallo stallo in cui si trova. Vedremo, nei prossimi mesi, se e come la politica raccoglierà questa sfida.
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