Dati incoraggianti e numero degli studenti in forte crescita nel Rapporto 2016 sui licei musicali e coreutici, che presenta i risultati del primo quinquennio di attività.
17 Febbraio 2017 | di Mara Passafiume
Nel mese di novembre sono stati presentati a Roma, in una conferenza stampa presso il Senato della Repubblica, i due volumi “I Licei Musicali e Coreutici Italiani. Rapporto 2016”, che offrono gli esiti dell’indagine conoscitiva nazionale su assetto, organizzazione e risultati degli studenti, al termine del quinto anno di attività. Tale indagine, nata grazie alla collaborazione tra la Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione del MIUR e la rete nazionale “Qualità e sviluppo dei Licei musicali e coreutici”, presenta un quadro completo di questo indirizzo di studi, mettendo in luce aspetti positivi e criticità emerse attraverso un ampio bagaglio di dati.
A partire dall’anno scolastico 2010/11, anno in cui è stato attivato questo nuovo percorso di studi, l’incremento delle iscrizioni è stato costante e progressivo, in particolare nei licei statali.
I Licei musicali sono passati dai 43 del primo anno agli attuali 140 (129 statali e 11 paritari) ed il numero di alunni iscritti ha raggiunto nell’a.s. 2014/15 le 9.735 unità, suddivise in 456 classi. Di conseguenza, anche il numero dei docenti in servizio sulle discipline musicali ha avuto un notevole incremento: ben 2.593 insegnanti nell’a.s. 2014/15.
Per quanto riguarda l’offerta formativa e gli strumenti musicali, quelli più studiati sono:
- il pianoforte, con 5.678 studenti (pari al 30,6% di tutte le disponibilità);
- la chitarra, con 2.391 studenti (pari al 12,9%);
- il violino, con 1.626 studenti (pari all’8,7%);
- il flauto traverso, con 1.408 studenti (pari al 7,6%);
- le percussioni, con 1.377 studenti (pari al 7,4%);
- il canto, con 1.229 studenti (pari al 6,6%);
- il clarinetto, con 1.006 studenti (pari al 5,4%).
Significativi anche i dati relativi alle attività collettive permanenti, attivate nell’82,3% dei licei, che fanno registrare alla fine del quinquennio la presenza di 90 gruppi strumentali, 81 orchestre, 64 cori e 10 gruppi di teatro musicale.
Per quanto riguarda la prosecuzione degli studi, il 60,4% del totale degli studenti è stato ammesso alla frequenza di Conservatori, mentre il 27,6% si è iscritto a corsi di laurea universitari.
Anche i Licei coreutici sono cresciuti, passando da 11 a 34 e raggiungendo il numero di 259 docenti e 1.563 studenti, distribuiti in 110 classi. Il percorso di studi è proseguito presso l’Accademia Nazionale di Danza e in altre istituzioni nazionali e internazionali collegate all’universo della danza per il 40% degli studenti ed all’Università per il 33,1%.
In coerenza con gli obiettivi della riforma, la prima generazione di studenti dei Licei musicali e coreutici è stata, dunque, condotta verso gli studi dell’alta formazione.
Sarà ora compito dei decisori politici operare le necessarie scelte rispetto all’assetto che i Licei potranno avere, nell’ambito del più generale riordino dell’intera filiera della formazione musicale e coreutica nel nostro Paese.
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