Questo il tema del convegno promosso dalla Dante Alighieri per riflettere sul futuro della scuola e della formazione universitaria italiana. Ad aprire il simposio l’intervento della Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli
28 Dicembre 2017 | di Massimo Quintiliani
La scuola italiana è profondamente cambiata nel tempo, ma continua ad avere un ruolo centrale nel destino di tutti gli italiani. Le politiche in merito all’istruzione nel Paese hanno definito svolte e riforme fondamentali nel corso del Novecento, per poi percorrere scelte più ardite e oggetto di polemiche. Oggi si parla di svuotamento e di fallimento del ruolo della scuola e delle università, da qui la proposta della Società Dante Alighieri di stimolare un momento di confronto avvenuto a Roma sul tema attraverso il convegno intitolato “Le parole della scuola e le parole della vita” presso la sede di Palazzo Firenze 31 ottobre 2017. Per l’occasione sono stati chiamati a intervenire accademici quali lo stesso prof. Andrea Riccardi, Presidente della Società Dante Alighieri, promotrice dell’iniziativa, il prof. Claudio Marazzini, Presidente dell’Accademia della Crusca, il prof. Luca Serianni, Vicepresidente della Dante, e la prof.ssa Maria Agostina Cabiddu, Ordinaria di diritto amministrativo al Politecnico di Milano e promotrice della petizione “L’italiano siamo noi”. A moderare l’incontro, con l’avvenuto l’intervento della Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, il Segretario Generale della Dante Alessandro Masi.
“Questo incontro vuole essere l’occasione per sottolineare il ruolo e l’importanza della cultura umanistica nel mondo di oggi – dichiara il Presidente della Dante, prof. Andrea Riccardi-. Molti studenti delle scuole superiori, spaventati dalla mancanza di uno sbocco lavorativo, prediligono sempre di più una formazione tecnica. Vorremmo pertanto evidenziare come la cultura umanistica possa essere fondamentale per formare una nuova classe dirigente colta, tecnicamente qualificata, capace di dare vita a un “Nuovo Umanesimo”.
In occasione del convegno è stato firmato un accordo tra la Società Dante Alighieri e l’Accademia della Crusca finalizzato ad avviare un comune percorso di programmazione progettuale, individuando aree di intervento che consentano di operare congiuntamente.
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