“La Ruota Internazionale contro la violenza sulle donne: un’associazione che si dissocia”
26 Dicembre 2018 | di Massimo Quintiliani
Il 7 novembre 2018, su iniziativa de “La Ruota Internazionale”, si è tenuto a Roma -col patrocinio del Senato della Repubblica- presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, il Convegno “La Ruota Internazionale contro la violenza sulle donne: un’associazione che si dissocia”. La Ruota Internazionale è un’organizzazione no profit nata nel 1999 su iniziativa di Anna Maria Pollak che la presiede; l’organizzazione ha come scopo quello di realizzare progetti e attività solidali svolte sia a livello nazionale che internazionale, con particolare attenzione ai paesi in via di sviluppo. La Presidente Pollak, come promotrice del Convegno, ne ha presentato le finalità ringraziando le relatrici presenti. L’introduzione ai lavori è stata tenuta dall’Avvocato Rosanna De Rosa attraverso un proprio attento e succinto excursus legislativo inerente la violenza di genere. Si sono successivamente alternate le relatrici presenti: S.E. L’Ambasciatore del Regno Unito in Italia e San Marino Dott.ssa Jill Morris; Dott.ssa Valeria Fazio Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Genova; la giornalista Cinzia Torriglia che ha sostituito, da collaboratrice, Bianca Berlinguer ; il Capitano dell’Arma dei Carabinieri Francesca Lauria; Eleonora Daniele, conduttrice televisiva e giornalista. La presa di coscienza della società sulla violenza nei confronti delle donne e dei minori, ha acquisito nel corso degli anni una forza sempre maggiore nell’intento di arrestare un fenomeno che oggi è più che mai drammatico, caratterizzato da una violazione dei diritti umani, dell’integrità fisica e psicologica, della sicurezza, della libertà e della dignità della persona. Professione Docente ha assistito in rappresentanza degli insegnanti. L’Ambasciatore del Regno Unito Jill Morris, sulla violenza di genere, ha presentato il quadro nel Regno Unito sulla prevenzione, sulla cultura del rispetto, sulla stretta collaborazione con le forze dell’ordine e sulle iniziative di sensibilizzazione come quella dell’instaurazione di un fondo di sostegno alle vittime. La Dott.ssa Valeria Fazio, ha parlato di una stima di 7 milioni di denunce e di come i numeri sulla violenza di genere siano sottostimati, in quanto fenomeno sommerso; i dati certi, purtroppo, sono quelli attestati dagli omicidi. Il femminicidio è in aumento così come lo sono Stalking, malamore, maltrattamenti ed altre violenze di genere, gli artefici delle quali non sono delinquenti abituali. In Italia è in vigore la “Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica” (cosiddetta Convenzione di Istanbul) che, il 19 giugno 2013, dopo l'approvazione unanime del testo alla Camera, il Senato ha ratificato in legge. Il Procuratore Fazio ha evidenziato come le spese di bilancio siano rimaste invariate per questo capitolo in Italia in confronto, per esempio, all’investimento fatto nella scuola del Regno Unito sull’educazione sentimentale e sulla parità, ricordando che l’agente formale istituzionale è la scuola mentre quello informale è la famiglia. Il Capitano Francesca Lauria ha illustrato come l’Arma dei Carabinieri abbia attivato uno specifico settore, da lei stessa coordinato, per la gestione dei reati connessi con la violenza di genere. Azione, questa, che non ha funzioni repressive ma preventive e di sicurezza personale verso la percepita ritrosia alla denuncia che spesso s’instaura nelle vittime. Questo lavoro di preparazione psicologica è proiettato verso le 5000 stazioni dove agiscono in prima linea i carabinieri, non tutti preparati –si parla di 100mila unità- al percepire e far affiorare gli atti persecutori nella loro forma. In sintesi, per formare gli operatori sull’approccio alle vittime di violenza di genere, è stato redatto un prontuario sulla presenza di armi, su presenza di minori, su foto presenti sul posto, applicando massima attenzione ai particolari ed alle caratteristiche personologiche dei soggetti per poter meglio individuare i comportamenti e schedarli come informativa di reato. La giornalista Cinzia Torriglia ha spiegato come spesso, per raccogliere testimonianze ed interviste, con il soggetto posto di spalle e con voce camuffata, si debba agire con molto tatto, in punta di piedi. I soggetti, anche se ormai residenti in strutture, vivono ugualmente nella paura o nella vergogna. Le iniziative sociali contro le violenze vanno appoggiate in associazione con gli uomini, contrastando l’esasperazione degli stereotipi coinvolgenti tout court gli extracomunitari, cambiando il linguaggio per cambiare la cultura: troppo spesso viene diminuita la gravità dell’atto compiuto descrivendolo, in maniera edulcorata, giustificandolo come raptus laddove, invece, è violenza contro la donna. Il convegno si è chiuso con l’intervento di Eleonora Daniele, la conduttrice su Raiuno del programma “Storie italiane” che ha portato la sua esperienza di cronaca, inchieste e grandi interviste dello specchio del “Sabato italiano”.
Condividi questo articolo: