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Numero 4 - Settembre 2019
Numero 4 Settembre 2019

1938: studenti e insegnanti ebrei cacciati da scuole e università

Per conservare memoria persistente del rapporta tra M. e le leggi per “la difesa della razza”, emanate nel 1938, in anteprima rispetto alla Germania nazista


27 Agosto 2019 | di Piero Morpurgo

1938: studenti e insegnanti ebrei cacciati da scuole e università Il 5 settembre del 1938 fu pubblicato in Italia il regio decreto che allontanava dalla scuola studenti e insegnanti ebrei; il provvedimento era stato preceduto da una circolare del ministro Bottai che il 12 agosto 1938 aveva vietato l’adozione di libri scolastici di “autori di razza ebraica”. La Germania nazista espulse gli ebrei dalle scuole nel novembre del 1938 dopo i provvedimenti di Mussolini. Già nella primavera del 1939 l’Austria aveva istituito scuole elementari separate per gli ebrei, mentre per le superiori e l’università era stata introdotta la proporzionale etnica del 2% che comportò l’espulsione di ben 9/10 degli studenti dai ginnasi di Vienna. L’Ungheria impose una legge per cui la presenza degli ebrei nella vita culturale ed economica non poteva superare il 20% [1].


In Italia furono emanate 39 leggi, regi decreti e circolari che, con minuzia, toccavano ogni sfera della vita individuale di coloro che appartenevano alla comunità israelitica, provvedimenti abietti che videro la collaborazione di giuristi e legislatori [2]. In realtà il razzismo si era più volte annunciato: nel 1926 con l’ordine di Mussolini di non ammettere ebrei nell’Accademia d’Italia, nel 1930 con il Codice Rocco che puniva l’attentato all’integrità della stirpe, nel 1931 quando con il R.D. n. 773 del 18 giugno si prevedeva che gli stranieri, al loro ingresso in Italia, dovessero dichiarare razza e religione (art. 261), nel 1934 con la “bonifica libraria” che censurò le opere che offendevano la “dignità della razza”. Questa bufera, piena di lutti e di sofferenze, ha lasciato un segno anche nella nostra Costituzione che all’art. 3 dichiara che tutti i cittadini sono eguali “senza distinzione di razza” e vani sino ad oggi sono stati gli appelli a rimuovere questa espressione.
 
Le persecuzioni antiebraiche portarono alla fondazione di numerose scuole private al fine di tutelare il diritto all’istruzione:
 
1) in Germania Leonore Goldschmidt, insegnante allontanata dal servizio perché sposata con un ebreo, fondò a Berlino una scuola che accolse nel 1937 500 bambini Ebrei e 40 insegnanti. La Goldschmidtschule fu riconosciuta dalla University of Cambridge che utilizzò l’istituzione come centro d’esami per il bilinguismo e, nel 1938, la proprietà fu ceduta a un docente inglese; in questo modo la scuola era diventata un’istituzione straniera e ciò permise ai Goldschimdt di ingannare le autorità naziste ottenendo i visti e i permessi per l’espatrio per molti bambini e quindi, nel 1939, di far scappare in Inghilterra numerosi bambini che vennero accolti in una nuova scuola a Folkestone [3].
 
2) in Spagna i fatti si svolsero diversamente: all’inizio della seconda repubblica (1931-1939) esponenti politici e storici come Americo Castro si schierarono perché gli ebrei tornassero a vivere nella penisola iberica in quanto doveva essere riparato l’errore dell’espulsione del 1492 [4]. Il 31 gennaio 1938 si era insediato il governo di Francisco Franco e in pochi mesi vennero cancellate gran parte dei diritti promulgati dalla Spagna repubblicana: furono annullati i matrimoni civili e aboliti anche tutti i cimiteri “non cattolici”, proibiti tutti i segni di confessioni “ostili” alla religione cattolica. Non vi fu una legislazione antisemita; tuttavia venne organizzato un Archivo Judaico che censiva i beni e le persone ebree [5]. I provvedimenti franchisti colpirono particolarmente i bambini ebrei: non potevano essere registrati all’anagrafe se non si battezzavano, avevano l’obbligo di frequentare a scuola le lezioni di religione cattolica. I nuovi programmi scolastici del 1938 erano fondati sull’idea di esaltare “Dio y Patria”, ogni giorno ci si sarebbe dovuti dedicare a canti patriottici e religiosi, mentre nelle scuole per bambine si sarebbe dovuto sviluppare “la feminidad mas rotunda” finalizzata alla costruzione della famiglia [6].
 
3) in Italia le Comunità Ebraiche istituirono scuole private a prevalente indirizzo professionale: in soli due mesi vengono aperte 23 scuole elementari 14 scuole medie e 3 corsi universitari; a Torino diressero la scuola media Giacomo Tedesco e Giuseppe Morpurgo, il primo voleva dare un’impostazione professionale alla didattica mentre il secondo difendeva la formazione umanistica, a Bologna molti studenti dovettero trasferirsi a Modena, da Pitigliano invece furono costretti a dirigersi a Livorno e a Roma,a Venezia viene fondata una scuola media con preside Augusto Levi che era stato cacciato dall’Istituto Tommaseo, il preside verrà catturato a Padova e morì ad Auschwitz [7]. A Roma Emma Castelnuovo vinse la cattedra di matematica nell’agosto del 1938, ma non sarà assunta sino al 1945; mentre il padre Guido Castelnuovo, fisicamente impedito di entrare nella biblioteca della facoltà di matematica dove aveva prestato servizio, organizzò un’università clandestina d’intesa con l’Institut Technique Supérieur de Fribourg: Il grande matematico operò con l’aiuto del suocero Federigo Enriques e di altri coraggiosi professori non-ebrei. Poi, nel 1944, scrisse al Ministro dell’Istruzione per ottenere il riconoscimento degli esami “... ritenevo opportuno che giovani dotati in gran parte di ingegno e cultura superiori alla media potessero gustare le bellezze della scienza pura /.../ e pensavo che quei giovani, ingiustamente colpiti dalle leggi razziali, avrebbero trovato conforto e sollevato il loro spirito misurando le proprie forze a contatto con i problemi della scienza moderna” [8]. Guido Castelnuovo fu il primo senatore a vita della Repubblica Italiana.
 
 
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[1] M. Sarfatti, Mussolini contro gli ebrei. Cronaca dell’elaborazione delle leggi del 1938, Torino 1994, pp. 103-106.
[2] A. Meniconi – M. Pezzetti, Razza e inGiustizia. Gli avvocati e i magistrati al tempo delle leggi antiebraiche, Roma, CSM, 2018, https://www.csm.it/documents/21768/81517/Razza+e+inGiustizia/8f8fcd74-7e72-7f98-da33-1391c21e1aa4.
[3] G. H. Thompson, Dr. Leonore Goldschmidt Schule 1935-1941, http://leonoregoldschmidt.com/
[4] D. Pérez Guillén, Mussolini, Franco y los judíos: una relación controvertida, in «Diacronie. Studi di storia contemporanea», 20 (2014) https://journals.openedition.org/diacronie/1754#tocto1n4
[5] F. A. Palmero Aranda, El discurso antisemita en España (1936-\1948), Madrid 2015 https://eprints.ucm.es/38125/1/T37390.pdf.
[6] J.R. López Bausela, Los programas escolares inéditos en la España de Franco, Madrid 2012.
[7] Ritorno a scuola https://iveser.it/index.php?option=com_content&task=view&id=596&Itemid=87 .
[8] E. Castelnuovo, L’Università clandestina a Roma, in “Bollettino dell’UMI”, 8 (2001), pp. 63-77, p. 68.
 
 


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Numero 4 - Settembre 2019
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Giovanni Carosotti, Alberto Dainese, Frank Furedi, Marco Morini, Adolfo Scotto di Luzio, Fabrizio Tonello, Ester Trevisan.