01 Maggio 2020 | di Fabrizio Tonello
Antonella stava guardando i prati verdissimi sotto di lei. Benché fosse maggio faceva molto caldo, ma ormai tutti ci erano abituati. Erano le 8,30.
Zzzz
In aria, il drone del comune di Dobbiaco si aggirava pigramente.
ZZZZZZZZZZZZZZZ
Il drone della Provincia di Bolzano, invece, vibrava rumorosamente.
ZZZZZZZZZZZZZZZZZZZZ!!!
“Buongiorno sindaco... Capisco... No, la riunione via Zoom sarà martedì ... Porterò una prima ipotesi di lavoro... Mi scusi un attimo... Pronto, buongiorno, sono sull'altra linea...”.
ZZZZZ
“No, caro, la giacca a vento è nell’armadio. Sì, qui è bel tempo. No, in frigo c'è della salsa di pomodoro, ti puoi fare una pasta. Sì, dicono che il 1 settembre dovremmo poter tornare a casa”.
Il drone della Protezione civile faceva BZBZBZBZBZBZ!!!!!!
“Sì, mamma, facciamo una videochiamata martedì. No, qui non piove. Sì, devi prendere le gocce. No, il tuo medico è chiuso ma possiamo dire al farmacista di portartele a casa...”.
Antonella toccò lo schermo dell'iPhone ma non successe nulla.
“Scusate, funzionano i vostri telefoni?”
“Non lo so, forse ho la batteria scarica”, rispose qualcuno.
Nessuno dei 15 telefoni del gruppo rinchiuso ormai da 12 mesi nella pensione Waldner di Dobbiaco funzionava.
L'annunciatrice del telegiornale era un po’ pallida, senza rossetto, come se nella fretta si fossero dimenticati di truccarla prima di mandarla in onda.
“Un attacco informatico di dimensioni inconsuete ha colpito ieri i principali operatori telefonici, provocando estesi disservizi in molte zone del paese”.
Tutti si precipitarono in camera per verificare se i preziosissimi iPad funzionavano ma la rete era lentissima, impensabile usare Skype, Zoom o GoogleMeet. Dopo cena si discusse molto se tentare di partire il giorno dopo rischiando l’arresto: sicuramente in città la situazione sarebbe stata migliore.
“Il telefono fisso funziona!”
Di colpo, tutti capirono che il crollo della rete di telefonia cellulare a causa del sovraccarico di videochiamate non impediva alla vecchia e quasi dimenticata rete via cavo di funzionare. Il gruppo diede l’assalto alla reception ma la signora Greta fu irremovibile: “Prendere vostro biglietto e aspettare”. Intanto, la fila di chi voleva telefonare era arrivata fino alla chiesa.
Il turno di Antonella arrivò alle 18.
"Trenta euro, grazie. Sì, signora, una sola telefonata. Vede, molti, molti ancora aspettare".
La vita nell’era del Covid-19 continuava.
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Fabrizio Tonello è docente di Scienza politica presso l’università di Padova, dove insegna, tra l’altro, un corso sulla politica estera americana dalle origini ad oggi. Ha insegnato alla University of Pittsburgh e ha fatto ricerca alla Columbia University, oltre che in Italia (alla SISSA di Trieste, all’università di Bologna).
Ha scritto L’età dell’ignoranza (Bruno Mondadori, 2012), La Costituzione degli Stati Uniti (Bruno Mondadori, 2010), Il nazionalismo americano (Liviana, 2007), La politica come azione simbolica (Franco Angeli, 2003).
Da molti anni collabora alle pagine culturali del Manifesto.
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