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Numero 9 - Novembre 2012
Numero 9 Novembre 2012

Governance della scuola, quale futuro per la professione docente?

Come da tradizione consolidata, anche quest'anno, in occasione del 5 ottobre, giornata mondiale del docente, la Gilda degli insegnanti ha organizzato un convegno su tematiche di grande attualità per la scuola


04 Novembre 2012 | di Giuseppe Lorenzo

Governance della scuola, quale futuro per la professione docente?

L'incontro, tenutosi a Roma presso il Centro congressi Cavour, ha avuto per tema: ''Governance della scuola, quale futuro per la professione docente?''.

Il Centro studi nazionale della Gilda degli Insegnanti e l'Associazione docenti art. 33, che hanno preparato l'argomento, hanno invitato docenti, esperti del settore e rappresentanti della politica a riflettere e a confrontarsi sulla funzione dell'istruzione in Italia e in Europa, sulla dimensione normativa italiana e sulla professionalità docente.

Diviso in due momenti, il convegno ha riservato la fase iniziale alle relazioni dei ''tecnici''.

In veste di presentatore e moderatore il prof. Gianluigi Dotti del Centro studi ha invitato a parlare il dott. Sergio Auriemma (viceprocuratore generale alla Corte dei Conti) che ha tracciato un breve profilo del quadro normativo: è stata evidenziata una carente chiarezza in materia, dovuta in larga parte a confusi e contradditori processi riformistici di destra e sinistra e soprattutto alla riforma costituzionale del Titolo V. Il relatore, a conclusione del suo puntuale e chiaro intervento, ha posto e si è posto la domanda se sia possibile in Italia, così come si profila a breve, assicurare con ordinamenti scolastici regionali e con un'autonomia scolastica senza o con scarso controllo, quei principi (liber tà ed eguaglianza dei cittadini, libertà d'insegnamento, garantiti dagli articoli 3 e 33 della Costituzione).

La successiva relatrice, prof.ssa Renza Bertuzzi, direttrice di ''Professione Docente'', ha posto al centro del suo intervento l'argomento ''caldo'' del convegno: Il disegno di legge 953 (rimaneggiamento del D. di L. Aprea) sulla riforma degli OO. CC. della scuola, ultimo tassello mai completato della riforma dell'Autonomia scolastica. Approvato in Commissione Cultura alla Camera,la PdL. è attualmente all'esame della Commissione Cultura del Senato. Non comprendendo le ragioni per cui questa ''strana '' maggioranza parlamentare ha voluto riesumare questo assai ostacolato e controverso progetto, poi accantonato dal passato governo, la relatrice ha evidenziato che, con questo provvedimento legislativo di stampo neoliberista, la scuola italiana andrebbe sempre più verso ''un'autonomia scolastica assoluta (o spinta)'' che frantumerebbe irrimediabilmente il sistema istruzione, concentrando sempre più potere decisionale nella sfera del dirigente scolastico e marginalizzando il ruolo dei docenti, nell'ambito dei nuovi organi collegiali della scuola: ne conseguirebbe ulteriore dequalificazione della scuola pubblica e altre dosi di umiliazione per la dignità e professionalità dei docenti.

L'intervento di Fabrizio Reberschegg, presidente dell' Associazione Docenti Art. 33, è stato chiaro e illuminante; ha favorito un utile e necessario confronto con la '' governance della scuola'' negli altri Paesi dell'Europa.

Secondo l'ispettore MIUR, Giancarlo Cerini, la cui relazione è stata incentrata sulle prospettive future della professione docente, il percorso professionale dell'insegnante non può e non deve escludere la valutazione dei docenti e delle scuole; il sistema scolastico dell'autonomia non può prescindere da un efficiente sistema di monitoraggio e valutazione. La motivazione dei docenti, a parere del dott. Cerini, passa anche attraverso prospettive di carriera e/o comunque di sviluppo professionale.

La seconda fase del convegno è stata caratterizzata dal dibattito/confronto sul piano politico tra il Coordinatore Nazionale della Gilda Rino Di Meglio e gli ospiti, on. Maria Coscia, PD (Commissione Cultura della Camera), on. Pierfelice. Zazzera, IDV (Commissione Cultura Camera), V.Guidoni, SEL .

Diverse problematiche di stringente attualità sono state sollecitate dal Coordinatore Gilda per aprire il dibattito:
1) dalla concezione insita nella carta costituzionale atta a tutelare il valore legale del titolo di studio, pericolosamente in bilico con questa idea neoliberista di autonomia scolastica che avanza,
2) alla proposta, da sempre fatta dalla Gilda, di andare verso un presidente del Collegio Docenti eletto,
3) alle modalità di arruolamento dei dirigenti e dei docenti (Concorsi), alla assai discutibile funzione, ormai assunta pienamente dalla scuola dell'autonomia, di gestione delle risorse economiche (Fondi europei, Fondo d'istituto).

Gli interventi degli ospiti poi hanno sfiorato solo in parte le problematiche sollecitate e si sono focalizzati, in particolare, sull'approvazione del disegno di legge 953 (ex Aprea).

Zazzera (minoranza in Parlamento) ha manifestato aperto dissenso verso le scelte fatte dal PD per l'approvazione in commissione cultura del D. di L. 953, sottolineando che tale provvedimento contribuirà ulteriormente a peggiorare lo stato di salute della scuola italiana: '' ogni scuola farà quello che vuole'' ha chiaramente affermato l'esponente dell'IDV. Le politiche scolastiche dell'ultimo ventennio stanno por tando il sistema istruzione a derive aziendalistiche dannose per il Paese. La scuola è un'istituzione pubblica e come tale deve rispondere ai principi costituzionali del bene collettivo, non può essere causa di disparità e ingiustizie sociali.

Maria Coscia (maggioranza in Parlamento) ha replicato dicendo che, pur sostenendo l'attuale governo tecnico, il PD ha continuato con coerenza un'azione di contrasto al progetto neoliberista del passato governo e, in materia di istruzione, si sta adoperando al meglio per portare a termine la riforma dell'Autonomia scolastica. Il D.di L.953 approvato alla Camera anche dal PD è stato modificato con significativi emendamenti che hanno cambiato molto nella sostanza il progetto Aprea. A suo parere, si è cercato di rendere coerente con l'attuale ordinamento sull' Autonomia, il funzionamento degli Organi Collegiali.

Guidoni di SEL ha manifestato dissenso aperto per la linea di politica scolastica adottata in questa circostanza dal PD, criticando l'idea di introdurre gli statuti e non i regolamenti per i nuovi organi Collegiali della scuola e lo scivolamento del sistema di istruzione italiano verso il modello statunitense. L'intervento ha messo anche in guardia da possibili e assai dannosi processi di frantumazione del sistema scolastico italiano ed ha denunciato, come registrato dai dati OCSE, lo scivolamento dell'Italia al penultimo posto della classifica europea per percentuale di PIL all'istruzione.

Il dibattito ha assunto toni incalzanti nell'ultima fase con gli interventi di diversi insegnanti che hanno manifestato contrarietà netta all'approvazione del disegno di legge in questione.L'on. Coscia ha assicurato che in Senato il PD si adopererà per ulteriori emendamenti migliorativi.Il convegno si è chiuso con la richiesta all'unisono di ritirare il provvedimento legislativo.

Due modelli antitetici di '' governance'' della scuola sono stati al centro del dibattito: quello gerarchico-aziendale della proposta Aprea e quello orizzontale-democratico che prevede la centralità nella scuola della funzione docente, con rafforzamento del Collegio ed elezione del suo coordinatore (preside elettivo della didattica).

La Gilda degli Insegnanti, nell'auspicare quest'ultimo modello, non potrà che impegnarsi, attraverso la sua azione culturale e politica, per una scuola democratica, pienamente rispondente ai principi della Carta costituzionale e in particolare ai già citati articoli 3 e 33 della stessa.





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Numero 9 - Novembre 2012
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Gina Spadaccino.
Hanno collaborato a questo numero:
Sergio Auriemma, Stefano Borgarelli, Giuseppe Lorenzo, Raffaele Salomone Megna, Mariacristina Reggiani.