Sembra evidente il progetto di snaturare in toto le caratteristiche della scuola repubblicana. In questo numero si cerca di sollevare il velo, con una serie di interventi che ne disegnano, in un percorso serrato e argomentato, il quadro.
Dopo una crisi può esserci o una rinascita o una messa in discussione dei valori comuni. Troppi segnali indicano, che soprattutto nella scuola, si punti allo snaturamento dei valori comuni, costituzionali, sull’ istruzione.
Il pericolo che si paventa è che la crisi innescata dalla pandemia diventi il grimaldello per scardinare l’attuale sistema di istruzione e realizzare un nuovo modello di scuola attraverso quelle innovazioni di sistema, di governance e della didattica di cui negli ambienti ministeriali si tessono le lodi ormai da anni.
"La scarsa considerazione che la nostra classe politica e in particolare quella più recente riserva all’istruzione, all’università e alla ricerca è la conseguenza del basso livello culturale della gran maggioranza degli eletti in parlamento”. M. Hack, Libera Scienza in libero stato, Bur, 2011
Per il dopo Covid, previsti per i docenti limiti fortissimi alla libertà di insegnamento con un aumento dei carichi di lavoro diretti e indiretti a parità di retribuzione. Il mese di settembre sarà il banco di prova per capire se riusciremo a resistere: non basta la resilienza, serva una vera resistenza attiva contro tutto ciò.
Se in ambito politico il malessere della forzata chiusura ha fatto avvertire in termini più urgenti la necessità di un più forte impegno e di più sostanziosi investimenti per la scuola, se la stampa ha variamente insistito sul rilievo della scuola per il rilancio dell’Italia e per il superamento della crisi, se ne è ricavata comunque un’insistenza proprio sui termini e sulle prospettive che hanno contribuito ad uno sfaldamento della scuola stessa, dei suoi contenuti formativi e della sua destinazione sociale
Come in ogni situazione tragica che si rispetti, anche durante il Covid 19, c’è stata la ricerca dell’ untore, o, in questo caso, del fannullone che ha sfruttato lo stato di emergenza. C’ era da immaginar...
Come si è deresponsabilizzato l’impegno degli studenti. Lettera aperta al Ministro della Pubblica Istruzione, onorevole Lucia Azzolina.
L’anno scolastico che ci apprestiamo ad affrontare sarà sicuramente particolare e pieno di incognite legate all’emergenza Corona virus i cui effetti sono ancora poco prevedibili e forieri di sorprese. Sicuramente più prevedibile è il dilagare del precariato la cui entità da tempo aumenta a dismisura, anno dopo anno, confermando in pieno tutte le critiche che la Gilda aveva fatto nei confronti del piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge 107 che, già sul nascere, mostrava tutti i presupposti per un totale fallimento.
Alla ministra Lucia Azzolina sui concorsi
Convegno 5 ottobre 2020 Giornata mondiale dell’Insegnante, per riflettere e discutere del ruolo che la Costituzione affida all’istruzione calato nel contesto della nuova realtà che obbliga tutti noi a fare i conti con ciò che ha “disvelato” la pandemia.
Gianluca Galotta, Che ne dici di tornare a pensare? Come risvegliare il cervello nell’epoca dei social network., Il nuovo Melangolo s.r.l., Genova, 2020.
“La democrazia può quindi esistere soltanto se gli individui si raggruppano secondo le loro affinità politiche, allo scopo di indirizzare le volontà generale” (Hans Kelsen). Francesco Pallante, Contro la democrazia diretta, Einaudi, 2020
“Io ero, quell'inverno, in preda ad astratti furori. Non dirò quali,[...] in qualche modo per il genere umano perduto”Elio Vittorini, Conversazione in Sicilia
Le scuola in Francia hanno reagito nei modi più disparati . Anche le università hanno reagito in ordine sparso, sullo sfondo della imposizione dei server americani per tutta la didattica.
In generale, è ormai provato che la decisione di optare per misure lievi, contando sul senso civico dei cittadini sia stata sbagliata: la Svezia ha dati sul numero di contagi e di decessi molto peggiori di paesi limitrofi.
L’Italia non ha mai fatto veramente i conti con il fascismo e le sue imprese in Africa. A quanto pare ci si ostina a coltivarne una versione da rotocalchi anni Cinquanta, quella in cui “il colonialismo italiano fu tra i più umani”
Non abbiamo dati precisi che fotografino la scelte che gli italiani hanno fatto in questa estate di emergenza mondiale. Sappiamo per certo che diversi giovani sono tornati con il Covid da vacanze libere, in cui hanno incoscientemente ignorat...
Vedere una serie fiction senza smettere fino alla fine, come una sbornia televisiva: si chiama bingewatching, 4-5 puntate alla volta, come per Breaking Bads, Il Trono di spade, Better call Saul, ecc. Stavolta era Fauda, Caos, in arabo; una controvers...
L’idea di Europa e di Scuola era un sogno che vedeva nell’istruzione e nella cittadinanza un ideale di eguaglianza nei diritti e così è stato per un lungo periodo. Poi non più. Però si può tornare indietro!
Tutte le ragioni del perché la Gilda non ha firmato il contratto nazionale integrativo sul MOF, a conferma di una battaglia sostenuta da tempo. Il bonus merito per i docenti deve essere, per legge, destinato solo ad essi.