Disegno di Legge sui nuovi organi di autogoverno della scuola. Cronaca di un successo ottenuto anche grazie all' iniziativa della Gilda degli Insegnanti
02 Dicembre 2012 | di Renza Bertuzzi
Si ferma (per fortuna!) il Disegno di Legge sui nuovi organi di governo della scuola che porta il nome di Valentina Aprea ma che può essere attribuito senza dubbio anche all'onorevole Manuela Ghizzoni (e quindi al PD).
Nei giorni convulsi delle manifestazioni studentesche e della sospensione dello sciopero del 24 novembre, conseguita all'emanazione dell'atto di indirizzo sugli scatti, si è continuato a parlare e a manifestare contro il Disegno di legge 953 ora divenuto 3542, ritenendo che si dovesse fare di tutto per fermarlo e criticando la Gilda perchè, sospendendo lo sciopero, avrebbe dimenticato la battaglia contro questo DDL così nefasto per la scuola pubblica.
Le cose non stanno così ed ora ripercorriamo il cammino che ha portato a questa bella vittoria che a giugno sembrava molto difficile da ottenere.
Chi segue il giornale, sa che a questo progetto la Gilda non ha mai lasciato scampo: da aprile in poi articoli e documenti si sono succeduti, dando notizia costante del percorso di questa Proposta.
Già da aprile il Coordinatore nazionale aveva preso contatti con i componenti della Commissione Cultura del Senato, presentando le nostre osservazioni e avendo avuto conferma che qui vi sarebbe stata attenzione ai nostri rilievi. Si sapeva, infatti, che la Commissione Cultura della Camera era compatta - a parte il vicepresidente Pierfelice Zazzera, con cui abbiamo avuto alcuni incontri- e che era intenzionata ad approvare la Proposta in sede legislativa (cioè senza che questa passasse al vaglio del Parlamento).
Infatti così è stato. A giugno, la proposta è stata approvata in sede legislativa dalla Camera, quasi con un blitz. Intanto, però, durante l'estate tutti i membri della Commissione del Senato avevano ricevuto copia delle nostre osservazioni e in ottobre c'è stato il Convegno del Centro Studi sulla Governance della scuola, alla presenza di politici che hanno ascoltato le critiche della Gilda. A novembre la VII Commissione del Senato ha convocato i sindacati (diversamente da quella della Camera), e ha comunicato che intende discutere la proposta in sede referente, rimandandola dunque all'aula Parlamentare e quindi di fatto mettendola da parte), cassando quindi la decisione della Commissione della Camera. E' evidente che, allo scadere della Legislatura, con molte Leggi da approvare e soprattutto con la Riforma del sistema elettorale ancora in bilico, pensare (e proporre) di mettere da parte quest'ultima per vagliare la Riforma degli Organi collegiale sarebbe una boutade...
Inoltre, anche il PD, paladino (purtroppo) di questa proposta ha deciso di soprassedere, come sostiene in un comunicato la Senatrice Angela Bastico: ''dai numerosi incontri che abbiamo fatto come parlamentari e componenti del Pd, dalle audizioni avviate al Senato e soprattutto dalle grandi manifestazioni degli studenti e degli insegnanti abbiamo ben compreso l'altissima contrarietà e l'allarme nei confronti di un testo, che, pur profondamente cambiato, viene percepito come ''legge-Aprea'' e comunque tale da determinare per le scuole rischi di frammentazione, arbitrio, marginalizzazione''.
Ci sembra, senza eccedere in eccessive ostentazioni, una vittoria di cui essere orgogliosi, soprattutto perchè la Gilda è sempre stata convinta della profonda negatività di questa proposta che, se fosse passata, avrebbe frantumato il sistema nazionale di istruzione di fatto privatizzato la scuola, introducendo quella libertà delle scuole cara al sistema di istruzione privato e di fatto annullando la libertà nelle scuole, perno del sistema di istruzione statale.
Il Documento ufficiale presentato dalla Gilda alla Commissione Cultura del Senato è rinvenibile sul sito www.gildains.it.
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