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Numero 1 - Gennaio 2013
Numero 1 Gennaio 2013

Sbloccare gli scatti. Fatto. La Gilda riparte da qui

La Gilda gioca a carte scoperte: non ha poteri da conquistare ma idee da discutere, pronta al dibattito pacato e al confronto di cui la Scuola ha un gran bisogno


27 Dicembre 2012 | di Rino Di Meglio

Sbloccare gli scatti. Fatto. La Gilda riparte da qui
Per la FGU-Gilda degli Insegnanti la sottoscrizione presso l'Aran del Contratto per il recupero degli scatti di anzianità del 2011 è un fatto positivo che consentirà a tutti di recuperare un anno di progressione di carriera bloccata.
Infatti il vantaggio non apparterrà solo a coloro (circa 160.000 colleghi) che avevano la scadenza del loro gradone nel 2011, ma significherà (come ciascuno potrà rilevare dal proprio cedolino) l'abbreviamento di un anno nel percorso di carriera per tutti.
Sono tempi molto difficili e non è stato facile portare a casa questo risultato, ma pensiamo che la maggioranza dei colleghi abbia condiviso la nostra scelta.
Il fatto oggettivo che nel MOF restino risorse abbondanti, per circa un miliardo di Euro per anno finanziario, dovrebbe mettere la parola fine a polemiche strumentali e ad informazioni non corrette.

Il MOF
A questo proposito è necessario ricordare a tutti i colleghi che per ben diciotto anni la Gilda non ha sottoscritto i Contratti nazionali proprio perchè si era innescata una dinamica di trasferimento di una parte non piccola delle risorse contrattuali dallo stipendio fondamentale al cosiddetto trattamento accessorio, in un primo tempo definito ''compenso incentivante'', successivamente ''Fondo d'istituto''.
Dietro questo lungo processo era sotteso, e neanche tanto, un messaggio ''voi insegnanti lavorate poco, se volete guadagnare di più dovete stare più ore a scuola''; qualche volta sindacati, con concezione operaistica e quantitativa della professione docente, avevano il coraggio di concionare su questo tema anche nelle assemblee sindacali.
La Gilda ha fortemente contrastato la logica dell'incentivo e della quantità delle ore, ritenendo (ed i fatti hanno dimostrato che non aveva torto) che si stesse innescando una deriva che avrebbe portato sempre di più all'impiegatizzazione dei docenti.
Abbiamo poi sottoscritto, invece, gli ultimi due contratti (2006 e 2009) perchè questa logica si è interrotta, in quanto le risorse contrattuali, nel frattempo sempre più ridotte,sono state assegnate quasi tutte al trattamento economico fondamentale (stipendio) ed in misura molto ridotta al FIS e, in aggiunta, queste ultime sono state indirizzate al miglioramento dell'offerta formativa.

Il blocco dei contratti e le azioni sindacali conseguenti
La grave crisi economica (unita alla miopia di governi che non investono sull'istruzione e sul futuro) è sfociata nel blocco dei contratti dei pubblici dipendenti e, solo nella scuola, anche nel blocco triennale della progressione economica dei cosiddetti gradoni. Come è noto a tutti, si sono potuti recuperare quelli relativi al 2010, utilizzando quel 30% dei risparmi dovuti ai tagli, che dovevano essere destinati al cosiddetto ''merito''.
L'accordo fu sottoscritto da quattro sindacati su cinque, il quinto non sottoscrisse. Evidentemente avrebbe preferito che fossero destinati al merito, anzichè agli scatti.
Per l'anno 2011 il Ministero dell'Economia aveva dichiarato l'insufficienza dei risparmi effettuati rispetto al pagamento degli scatti, si poneva quindi una semplice alternativa: rinunciare agli scatti e limitarsi alla protesta, ma senza speranza di risultati, oppure pretendere di spostare risorse contrattuali (appunto parte di quelle destinate al MOF) dall'accessorio alla retribuzione fondamentale.
Giova ripetere, ancora una volta, un dato importante: le somme destinate al MOF non appartengono a stanziamenti autonomi ma vengono decurtate dalle risorse destinate al rinnovo dei contratti.
La Gilda degli Insegnanti, coerentemente con la propria storia, non ha avuto esitazioni, qualche altro, in coerenza con una storia opposta, si straccia le vesti per leso fondo d'istituto.
Parliamone, dunque, di questo sacro fondo. La Gilda è pronta - anzi lo auspica - ad un confronto pubblico sul fondo d'istituto. Noi siamo pronti, contratti alla mano, a verificare quanta parte delle risorse sia indirizzata realmente agli alunni e quanta invece venga utilizzata per retribuire ai docenti mansioni di carattere burocratico-amministrativo.
La Gilda sostiene con convinzione ancora ferma che la vera produttività della scuola consiste nel trasmettere un livello elevato di cultura, convinta anche che i fatti si possono esaminare e insieme discutere, mentre la visione ideologica porta ad uno scontro inevitabile di tesi preconfezionate. E di questo la Scuola e la politica non hanno certo bisogno.

ALLEGATI


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