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Numero 4 - Aprile 2013
Numero 4 Aprile 2013

Occorre aiutare i giovani a trovare lavoro, per inserirsi nella vita attiva e costruirsi un futuro

Un Memorandum per favorire l' occupazione giovanile. Intervista al Sottosegretario alla P.I. Elena Ugolini


23 Marzo 2013 | di Renza Bertuzzi

Occorre  aiutare i giovani a trovare lavoro, per inserirsi nella vita attiva e costruirsi un futuro
Professoressa Ugolini, il Memorandum Italia- Germania è un importante accordo per puntare sul lavoro. Quali sono le caratteristiche più salienti di questo progetto?
Il Memorandum firmato a Berlino l'11 Dicembre tra il Ministero dell'istruzione Italiano ed il Ministero dell'Istruzione Tedesco ha lo scopo di accrescere l'attrattività e la qualità dell'istruzione e della formazione professionale come strumento per migliorare le possibilità di occupazione dei giovani. I Paesi con il più basso tasso di disoccupazione giovanile, infatti, sono quelli in cui è forte il raccordo tra il mondo della scuola ed il mondo del lavoro. Sono tre i punti salienti del progetto : favorire un lavoro comune tra Italia e Germania sui temi dell'alternanza scuola lavoro e della certificazione delle competenze acquisite in questi contesti, anche in vista della loro spendibilità in Europa; promuovere la mobilità di esperti, docenti e studenti per la realizzazione di percorsi innovativi di istruzione e formazione professionale; realizzare 5 progetti-faro, con l'obiettivo di creare reti tra istituti tecnici, istituti professionali, centri di formazione professionale e realtà produttive dei due Paesi, anche attraverso la collaborazione delle parti sociali e delle Camere di commercio dei Paesi partner.

► A quali scuole è indirizzato e quanti ragazzi saranno coinvolti?
Il 18 e 19 febbraio 2103 si è svolta presso la Ducati Motor Holding la prima riunione di insediamento della Task Force bilaterale Italia-Germania, che si è confrontata per individuare i primi progetti-pilota e predisporre un piano operativo di attuazione .
Si è partiti dall'esame di due casi di eccellenza per la presenza di raccordi sistematici tra imprese e filiere formative di riferimento a livello secondario (istituti tecnici, istituti professionali, centri di formazione professionale) e terziario non accademico (ITS). La Task Force ha deciso di avviare alcuni dei progetti - pilota, a partire dall'esperienza realizzata da Ducati nel settore della meccanica in collaborazione con l'Istituto Aldini di Bologna e da quella sviluppata da Comau nel settore della robotica con 17 istituti tecnici e professionali di Torino ed altre 72 aziende del settore. La settimana scorsa sono stati fatti altri incontri importanti per avviare i progetti nel settore della logistica e trasporti che nascono sulla base dell'esperienza della fondazione che gestisce l'ITS trasporti e logistica di Verona e dell'Accademia del mare di Genova. Si conta di coinvolgere complessivamente , oltre ai docenti ed agli esperti, più di mille giovani, nell'arco di tre anni. In alcuni casi saranno interessate alcune classi del quarto e del quinto anno (ad esempio per la robotica); in altri casi, si tratterà di percorsi personalizzati o per piccoli gruppi di giovani provenienti da ITS (Istituti Tecnici Superiori) di diversi ambiti (ad esempio, per l'area tecnologica della mobilità sostenibile, potranno essere considerati gli ambiti del trasporto intermodale e quello della logistica nei corridoi europei della mobilità).

► L' accordo è giunto in un momento di cambio del Governo. Potrebbe questa situazione incidere sulla sua realizzazione ?
L'aspetto positivo di questo Memorandum è che si è passati subito alla fase operativa. Penso che l'Italia abbia bisogno di continuare su una strada che ha lo scopo di aiutare i giovani a trovare lavoro, garantendo loro le competenze necessarie per inserirsi nella vita attiva e costruirsi un futuro. Questa necessità è stata di nuovo confermata dal Consiglio dell'Unione europea del 15 Febbraio che ha suonato un campanello di allarme a tutti i Paesi europei, perchè diano spazio alla cultura del lavoro in tutti i percorsi di istruzione e formazione attraverso l'alternanza scuola lavoro e l'apprendistato.

► Il progetto è riferito ad un modello scolastico in cui l' Istruzione tecnica ha una durata quinquennale. Cosa succederebbe se venisse privilegiato il modello del biennio unico?
Sarà il prossimo governo a decidere se in Italia sia necessario fare un'altra riforma della scuola. Sarebbe bene completare innanzitutto l'attuazione del primo ciclo dei percorsi quinquennali riorganizzati a partire dall'anno scolastico 2010/2011 e fare un'approfondita valutazione dei risultati conseguiti, con il pieno coinvolgimento delle competenti commissioni parlamentari e delle stesse scuole. Dopo 10 anni di biennio unico e aver raggiunto il 30 % di dispersione scolastica, la Spagna, lo scorso anno, ha scelto di cambiare rotta e di introdurre il modello duale tedesco. Non penso che l'Italia debba tornare indietro al 1970, quando fu introdotto, seppure sperimentalmente, il biennio unico.
L'Italia ha una tradizione d'eccellenza nel campo dell'istruzione tecnica e professionale e, in alcune zone del Paese, quelle con il più basso tasso di dispersione, ha centri di formazione professionale di altissimo livello. A mio modesto parere, sarebbe sbagliato copiare pedissequamente un modello come quello tedesco che anticipa troppo la scelta dei ragazzi, ma nello stesso tempo, sarebbe sbagliato allungare ''l'indistinto'' della scuola media per altri due anni.
I rappresentati della task force tedesca , sentendo raccontare l'esperienza della rete della robotica ci hanno chiesto perchè mai avessimo pensato di aver bisogno di loro. La risposta è stata duplice: per sfruttare la loro capacità di '' fare sistema '' e di certificare le competenze acquisite sul lavoro; per fare crescere la dimensione internazionale all'interno della nostra istruzione tecnica e professionale . Mi sembra corretto, infine, ricordare che nel corso di quest'anno, è stato approvato un provvedimento ( linee guida art 52 decreto sviluppo ) che dà seguito alla legge 40 approvata, nel 2007, dal governo Prodi. Quella legge introduceva in Italia il livello terziario di istruzione tecnica non accademica, gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e i Poli tecnico professionali . Possiamo permetterci di tornare indietro?

► Si pensa, con questo accordo, anche ad un coinvolgimento degli studenti dei licei?
I due perni di questi progetti saranno i poli tecnico professionali (reti di istituti tecnici, istituti professionali , centri di formazione professionale e realtà produttive ) e gli ITS.

► In che modo è stato pensato lo scambio anche di docenti tra Italia e Germania?
Attraverso le reti multiregionali ed internazionali che si creeranno tra scuole e aziende e partecipando ai progetti Europei dedicati a questo scopo.

► Infine, i finanziamenti. Come verrà finanziata questa novità di grande interesse perchè orientata al lavoro dei giovani e di respiro europeo?
Le protagoniste dal punto di vista dell'implementazione e del finanziamento di questi progetti saranno le Regioni, che sono state presenti fin dall'inizio all'avvio del percorso. Le regioni dell'obiettivo Convergenza, potranno avvalersi , da subito, dei fondi dell'ultima fase di ri-programmazione ( PAC), la parte destinata ad azioni per rilanciare la qualità dell'istruzione tecnica e professionale e la competitività delle filiere produttive territoriali. La logica è promuovere progetti multiregionali all'interno di una dimensione internazionale, per mettere a sistema e condividere le esperienze migliori.


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Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
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