I fatti. L' Ufficio scolastico regionale della Puglia ottempera alle sentenze in uno strano modo: per assumere gli aventi diritto, licenzia personale a tempo indeterminato
26 Marzo 2013 | di Redazione
La scuola assume precari ma licenzia i neo assunti
di Antonella Fanizzi
BARI - Venti assunzioni a tempo indeterminato imposte dai giudici, a cui faranno seguito però altrettanti licenziamenti. Nelle scuole si scatena la guerra fra poveri. A dare la notizia di un disastro annunciato è l'Ugl. Spiega Vincenzo Abbrescia, segretario del sindacato barese: «Il ministero dell'Istruzione rispetta le sentenze dei giudici del lavoro e si avvia a stabilizzare i precari con oltre 36 mesi di servizio. Ma per poterlo fare licenzia altri lavoratori a tempo indeterminato. Ormai non c'è più la certezza del posto fisso.»
Quello che sta accadendo a una ventina fra docenti, ausiliari, tecnici e amministrativi (personale Ata), che dopo anni di supplenze hanno conquistato l'immissione in ruolo ma che improvvisamente perderanno il diritto acquisito, ha dell'incredibile.
Sono passate in giudicato, e per questo sono diventate esecutive, le sentenze che hanno dato ragione a un gruppo di precari, che si sono rivolti alla magistratura per ottenere l'assunzione. Si tratta di insegnanti, bidelli e personale di segreteria che, dopo essere stati costretti a migrare da un istituto all'altro per anni, hanno presentato un ricorso. E alla fine hanno vinto.
Il problema è che a farne le spese saranno i loro colleghi, vittime inconsapevoli del sistema. L'Ufficio scolastico regionale ha dato l'incarico al Provveditorato di far partire le lettere di licenziamento. «Abbiamo avviato le procedure - conferma il dirigente Mario Trifiletti - perchè abbiamo l'obbligo di dare seguito alle sentenze. Gli interessati stanno ricevendo gli avvisi di avvio del procedimento».
Il meccanismo certamente alimenterà altre battaglie legali. Perchè, per far posto a chi ha spuntato l'assunzione chiedendo aiuto alla magistratura, saranno mandati a casa altri lavoratori che hanno alle spalle, pure loro, una lunga carriera di supplenti. Lo dice il ministero: c'è il divieto di assumere personale con contratto a tempo indeterminato superando il contingente autorizzato annualmente dal ministero dell'Economia. Che non è disposto a pagare due stipendi per un medesimo incarico o per una stessa cattedra.
«Saranno penalizzati - dice Abbrescia - gli ultimi immessi in ruolo appartenenti agli stessi profili professionali dei precari che hanno vinto i ricorsi per la stabilizzazione. Se da un lato siamo soddisfatti per le nuove assunzioni decise dalla magistratura a beneficio dei precari della scuola con oltre 36 mesi di servizio, dall'altro siamo preoccupati per le drammatiche conseguenze».
( www.lagazzettadelmezzogiorno.it)
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