Nell'Assemblea nazionale di settembre, si discute di recupero degli scatti, dell'ennesimo blocco dei contratti del Pubblico impiego fino al 2014 e si decidono le forme di lotta
01 Settembre 2013 | di Gianluigi Dotti
Marzo, maggio e settembre sono i momenti in cui l'arrivo, da tutte le città d'Italia, dei delegati provinciali eletti all'Assemblea nazionale della Gilda degli Insegnanti sottolinea l'appuntamento con la gestione democratica della nostra Associazione. Tre momenti, ogni anno, per il confronto interno, per discutere e individuare la linea di politica sindacale (proposte e forme di mobilitazione) e per deliberare le strutture organizzative e le modalità funzionali, la cui realizzazione è compito del Coordinatore nazionale e della Direzione nazionale.
L'Assemblea nazionale dei delegati provinciali è l'organo sovrano della Gilda degli Insegnanti (Statuto, art. 10) ed è composta dai delegati degli iscritti eletti in tutte le province d'Italia, ai quali sono attribuite le deleghe proporzionalmente al numero degli iscritti, partendo da un minimo di 50.
I circa 200 delegati sono tutti, e solo, insegnanti della scuola pubblica statale di ogni ordine e grado e sono eletti dai congressi provinciali, che si riuniscono ogni quattro anni, ai quali possono partecipare tutti gli iscritti della provincia; è obbligatorio, pena la nullità del congresso, che ogni iscritto della provincia riceva la convocazione a garanzia della più ampia partecipazione e condivisione delle scelte.
Le Assemblee nazionali sono sempre indette nei fine settimana perchè i delegati non perdano giorni di lezione in quanto la stragrande maggioranza, circa il 90%, sono insegnanti in servizio, cioè maestre e maestri, professoresse e professori che insegnano e stanno a scuola. In ogni assemblea le pause dei lavori assembleari e le serate, sono l'occasione per i delegati di incontrare gli altri colleghi e di scambiare informazioni preziose sulle attività professionali e sindacali, sulle soluzioni organizzative per la gestione delle sedi, e su molto altro ancora, che ogni provincia mette in opera. Si rivedono colleghi di altre città e regioni, con i quali si è creato nel corso degli anni un rapporto di amicizia e di solidarietà professionale, e si incontrano anche i nuovi delegati, i più giovani, che chiedono supporto non solo per gli aspetti ''tecnico-pratici'' dell'attività sindacale, ma anche per quelli ''professionali''.
I delegati nell'Assemblea nazionale esercitano, quindi, il ''potere legislativo'' della Gilda degli Insegnanti e il loro operato si concretizza nel discutere e proporre la linea di politica sindacale dell'Associazione, nel deliberare la piattaforma contrattuale e rivendicativa, nel decidere se firmare o no i contratti nazionali, nel definire le forme organizzative e le modalità funzionali dell'Associazione, nel fissare la quota di adesione, nell'approvare il bilancio annuale consuntivo e preventivo.
Assemblea nazionale di marzo: approvazione del Bilancio
Nell'Assemblea di Roma di fine marzo è stato presentato dal tesoriere nazionale il bilancio annuale consuntivo 2012 e preventivo 2013, con un'esauriente illustrazione di tutti i capitoli e di tutte le voci contabili, corredato dalla relazione dell'organismo di controllo dei revisori dei conti. Durante la discussione i delegati hanno chiesto chiarimenti e spiegazioni che sono stati puntualmente forniti. In questo modo le procedure adottate per la sua approvazione dall'Assemblea nazionale garantiscono il massimo controllo e la totale trasparenza sulla destinazione e sull'utilizzo delle quote che ognuno di noi, iscritto regolarmente alla Gilda degli Insegnanti, versa mensilmente alla nostra Associazione.
Lo spazio dedicato all'approfondimento delle tematiche culturali e professionali è stato animato da un Seminario, organizzato dal centro Studi della Gilda, sulla figura del Preside elettivo in Europa, relatori Gianluigi Dotti e Fabrizio Reberschegg, a cui è seguita una interessante discussione.
Assemblea nazionale di maggio: delibera sui distacchi e, ogni quattro anni, rinnovo delle cariche nazionali
Nell'Assemblea di maggio (quest'anno a Verona) vengono definiti i criteri per l'assegnazione dei distacchi e per la loro distribuzione tra le province. Questa è una decisione molto importante perchè i delegati deliberano la destinazione di importanti risorse necessarie per il supporto professionale e sindacale agli iscritti nelle sedi provinciali e nazionale. La proposta elaborata dalla Direzione nazionale viene presentata dal Coordinatore nazionale , viene discussa e approfondita dai delegati prima dell'approvazione, secondo il principio della trasparenza e della condivisione che caratterizza le procedure per la formazione delle decisioni nella Gilda degli Insegnanti.
Quest' anno, si è anche dibattuto, con un seminario sempre a cura del Centro Studi nazionale, del problema del biennio della scuola secondaria di II grado: unico o differenziato? E di quale debba essere il rapporto tra la scuola e il lavoro?
Una tematica preparatoria del Convegno nazionale che si terrà a Ottobre a Firenze (e di cui diamo notizia in altra parte di questo numero).
L' assemblea di maggio si trasforma, ogni quattro anni, in Assemblea congressuale (l'ultima si è riunita nel 2012) per eleggere, prima e direttamente, il Coordinatore nazionale (che è il rappresentante legale dell'Associazione) e, con altra votazione, la Direzione nazionale; entrambe organi esecutivi della Gilda degli Insegnanti. Successivamente si eleggono il Collegio dei Probiviri e quello dei Controllori dei conti, che invece sono organi rispettivamente di garanzia e controllo.
Secondo il principio della proporzionalità della rappresentanza, i delegati votano con il sistema proporzionale (e questo vale in tutti gli organismi dell'Associazione) e tutti gli eletti sono revocabili in qualsiasi momento. Il mandato di tutti gli eletti ha una durata limitata nel tempo e tutti gli incarichi elettivi sono esenti da compensi e indennità.
Assemblea nazionale di settembre: discussione e individuazione della linea di politica sindacale (proposte e forme di mobilitazione)
Negli ultimi anni, segnati da momenti problematici per la categoria, in questa assemblea sono state discusse e deliberate tutte le più importanti iniziative politiche e di protesta della nostra Associazione: dalla a mobilitazione per il recupero degli scatti di anzianità, alla battaglia culturale contro la valutazione con i test, a quella per la modifica della legge Fornero sulle pensioni.
Con queste semplici, ma significative regole si concretizza il principio della gestione democratica che la Gilda degli Insegnanti ha fatto proprio fin dalla sua nascita nel 1988 (quest'anno ne ricorre il venticinquesimo anno). Naturalmente le stesse regole e le stesse democratiche procedure sono previste dallo Statuto e dal Regolamento per le strutture provinciali e regionali dell'Associazione.
Insomma, ogni singolo docente iscritto alla Gilda degli Insegnanti, attraverso il sistema e l'esercizio effettivo della rappresentanza democratica, ha il potere di intervenire e formare, per la sua parte, le scelte culturali, professionali e sindacali dell'Associazione.
Questa pratica democratica è una garanzia, nonostante i limiti e le storture che tutte le costruzioni degli uomini manifestano, compresa quella della democrazia, che il sistema della rappresentanza, che proprio in questi anni in molta parte della nostra società, vedi partiti politici e istituzioni, è in crisi, possa funzionare e motivare alla partecipazione. Infatti, la Gilda degli Insegnanti non solo rappresenta i docenti, ma la Gilda degli Insegnanti è l'Associazione professionale dei docenti.
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