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Numero 7 - Settembre 2013
Numero 7 Settembre 2013

Une École juste pour tous et exigeante pour chacun

Una Scuola giusta per tutti ed esigente con ognuno


01 Settembre 2013 | di Piero Morpurgo

Une École juste pour tous et exigeante pour chacun Già dal titolo del progetto di legge francese approvato definitivamente il 5 giugno scorso si avverte il senso del cambiamento: il sistema educativo riscopre la necessità del rigore e, pur garantendo giustizia, riafferma la necessità dell'impegno di ogni studente. In Francia si rifonda tutta la scuola partendo da quella dell'infanzia[1]; in Francia si cambia e si istituiscono posti di lavoro nella Scuola. Si tratta di uno degli impegni presi dal presidente Hollande: la creazione di 60.000 cattedre nel quinquennio (54.000 nella scuola,5.000 nella formazione superiore 1.000 nel settore agricolo cui si aggiungerebbero altri 1500 insegnanti di sostegno (AVS assistenti alla vita scolastica) con una prospettiva di incremento di occupazione che potrebbe giungere a 150.000 unità. Però, denuncia il SNES (Syndicat national des enseignements de 2d degrè) i neoassunti inizieranno la loro carriera a1 600 euro lordi invece dei 2 000 euro attuali. L'iniziativa francese potrebbe segnare un'inversione di tendenza delle politiche europee; tuttavia non c'è da stare allegri giacchè in Portogallo si propone una riforma che porterebbe gli insegnanti a lavorare sino a 40 ore a settimana il tutto in classi più affollate e con il rischio di una mobilità nazionale[2] obbligatoria che anticiperebbe 30.000 licenziamenti nel pubblico impiego. Sicchè il mondo della scuola portoghese è sceso prima in piazza e poi ha scioperato bloccando gli esami finali[3]. La FSU (Fèdèration Syndicale Unitaire) francese si è schierata con i colleghi portoghesi denunciando il disastro educativo di quel paese[4]. Le politiche che hanno tagliato i diritti all'istruzione sono state nefaste. Proprio la Francia ammette -nella relazione parlamentare alla rifondazione della Scuola- che ''circa il 20% degli studenti di 15 anni hanno grandi difficoltà nella scrittura e che tutto è peggiorato tra gli anni 2000 e 2009 inoltre è inefficace l'apprendimento delle lingue straniere.In Francia oggi ci sono oltre 3 milioni di persone che non sono più capaci di leggere, scrivere e far di conto pur avendo frequentato le scuole francesi. Il tutto ha conseguenze drammatiche: perdita del posto di lavoro e marginalizzazione sociale''.

Con queste premesse la rifondazione della scuola in Francia intende:

1) ridefinire il ruolo della scuola materna accogliendo i bambini prima dei 3 anni ed esaltando l'attività linguistica orale e scritta con l'intento di prevenire l'insuccesso scolastico (art. 5);

2) incardinare ogni ciclo scolastico sui principi dell'eguale dignità degli esseri umani, della libertà di coscienza, della laicità (art. 3);

3) stabilire d'intesa con il Ministero della Sanità le attività gratuite di prevenzione e di controllo della salute degli studenti (art. 4 bis);

4) insegnare una lingua straniera sin dalla scuola elementare (art. 27);

5) sostituire l'insegnamento dell'educazione civica con quello morale e civico (art. 28);

6) creare le Écoles supèrieures du professorat et de l'èducation (ESPE) ovvero dei centri di formazione iniziale e continua degli insegnanti (art. 51);

7) definire un quadro comune di conoscenze e competenze (art. 7) affidato al Consiglio superiore dei programmi che lavorerà in piena indipendenza e sarà costituito da 18 membri di cui 10 personalità della cultura, 6 del Senato e dell'Assemblea Nazionale e 2 del Consiglio economico; questo organismo interverrà anche sulle prove d'esame e sulle modalità di reclutamento (art. 20);

8) estendere le abilità informatiche e la rete dell'insegnamento a distanza (art. 10);

9) istituire un Consiglio nazionale della valutazione del sistema scolastico che opererà con indipendenza e valuterà anche le metodologie adottate dal Ministero dell'Educazione (art. 21).

Il testo è stato votato con 304 voti favorevoli compresa la sinistra estrema che chiedeva di rendere obbligataria la scuola dai 3 ai 18 anni e che comunque denunciava come negli anni passati siano state cancellate 80.000 cattedre che non sono state recuperate dal progetto[5]; la destra si è opposta con 203 contrari. Non sono mancati gli attriti soprattutto per un emendamento del governo che prevedeva percorsi differenziati per i disabili, emendamento che è stato poi ritirato[6]. Controversa è la questione della partecipazione alla programmazione didattica degli enti territoriali e delle imprese (art. 32) .nonchè della regionalizzazione dell'istruzione professionale da parte delle imprese che fa temere una privatizzazione di questo settore. Notevoli perplessità ha suscitato il fatto che nel processo di ''rifondazione'' non sia stata considerata una riforma del sistema ispettivo ancor oggi troppo orientata da azioni disciplinari e non da finalità didattiche e culturali[7].

Il gran limite del progetto è quello di essere un ''cantiere aperto'', il gran pregio è quello per cui -riprendendo le tesi di Paola Mastrocola- sembrerebbe che si sia posto fine al mito ''del diritto al successo formativo: è in nome di questa malintesa democraticità del sapere che la scuola ha abbassato così tanto l' asticella; voleva alzare i numeri degli istruiti, e così ha abbassato l' istruzione, a un livello tale che adesso moltissimi ragazzi che s' iscrivono al liceo e poi all' università sono costretti ad abbandonare gli studi perchè la loro preparazione è drammaticamente inadeguata''[8].



[1] http://www.assemblee-nationale.fr/14/ta/ta0147.asp
[2] http://www.jornaldenegocios.pt/economia/educacao/detalhe/fne_recusa_proposta_para_adiar_mobilidade_para_docentes_e_avanca_para_a_greve.html
[3] http://www.fenprof.pt/SUPERIOR/?aba=37&mid=132&cat=47&doc=7615
[4]
[5] http://www.humanite.fr/societe/loi-peillon-votee-un-chantier-ouvert-543184
[6] http://www.lefigaro.fr/flash-actu/2013/04/12/97001-20130412FILWWW00426-eleves-handicapes-amendement-retire.php
[7] http://www.meirieu.com/FORUM/fracko_refonder_inspec.pdf
[8] http://archiviostorico.corriere.it/2011/maggio/16/Chi_ucciso_tema_classe_vero_co_9_110516053.shtml



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Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
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