La Gilda degli Insegnanti ha iniziato il 3 ottobre con assemblee in tutta Italia
28 Novembre 2013 | di Gianluigi Dotti
Nella grande sala del Centro congressi Cavour di Roma, lo scorso 28 ottobre si sono riuniti i direttivi di tutte le Organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della scuola: Federazione GildaUnams, Flc-Cgil, Cisl, Uil e Snals, con l’intento di porre al centro del dibattito pubblico la questione scuola. “Il contratto: dare valore al lavoro nella scuola” è stata la parola d’ordine dei cinque segretari nazionali che sono intervenuti.
Nigi, Di Menna, Di Meglio, Pantaleo e Scrima, seppur con accenti diversi e senza negare le differenze, hanno sottolineato l’importanza dell’appuntamento, che ha visto riunite le Organizzazioni firmatarie del Contratto nazionale, per dare voce a tutti coloro che ogni giorno entrano in classe e fanno funzionare la scuola. La riunione è stata l’occasione di una prima, e vigorosa, forma di pressione e di protesta verso la politica scolastica del Governo e l’opportunità di illustrare le proposte della scuola alla politica.
L’analisi condivisa da tutti : valutazione unanimemente negativa sia della Legge sulla scuola sia della Legge di stabilità, che, ad eccezione delle 90.000 immissioni in ruolo promesse, risultano deludenti e, in alcuni passaggi, addirittura offensive per i docenti.
Il punto centrale affrontato da tutti gli interventi : la carenza di risorse e di investimenti per la scuola. Dopo un quinquennio di tagli feroci, quando in molte altre nazioni al contrario si è preservata l’istruzione dalla crisi economica, il blocco del Contratto e degli scatti di anzianità fino al 2014 è visto da chi lavora nella scuola come una provocazione.
Pur consapevoli della situazione economica nazionale e internazionale, per tutti i sindacati questa è la prima e imprescindibile richiesta al Governo : reperire le risorse economiche per aprire le trattative per il nuovo Contratto (bloccato da 5 anni) e per recuperare lo scatto del 2012. Senza soldi la proposta di contrattare solo la parte normativa risulta, oltre che una perdita di tempo, un’ulteriore provocazione.
Dove reperire le risorse ? Con una lotta senza quartiere all’evasione fiscale, alle consulenze superpagate, agli sprechi e agli stipendi dei grand commis.
Prima di tutto perché gli investimenti nell’istruzione sono alla base di ogni sviluppo economico e in secondo luogo perché nella scuola si pone una grave questione retributiva, gli stipendi dei docenti hanno perso negli ultimi anni una quota importante del loro potere d’acquisto; il rischio è che una parte non secondaria di chi lavora nella scuola scivoli nelle fasce povere della popolazione.
Rivendicando la necessità del rinnovo contrattuale gli interventi hanno anche messo in evidenza la “cattiva” abitudine, maturata negli ultimi anni da parte di tutti i Governi, di fare a meno del confronto con le OOSS e di ridurre le prerogative della contrattazione (vedi 150/2009). Anche in questo campo è stato chiesto al Governo un deciso cambio di rotta.
Negli interventi sono poi stati affrontati anche i problemi dell’immissione in ruolo dei precari su tutti i posti dell’organico di fatto e della riduzione di un anno della scuola superiore.
La manifestazione si è conclusa con la richiesta al Governo di abrogare il decreto che blocca il Contratto e gli scatti e di recuperare lo scatto del 2012. Su queste richieste le OOSS hanno trovato una piattaforma comune che sosteranno con tutte le forme di lotta possibili, nessuna esclusa, ad iniziare da una manifestazione della scuola a Roma il 30 novembre prossimo e fino allo sciopero generale della scuola, se necessario.
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Documento approvato il 28 ottobre 2013
CAMBIAMO LA LEGGE DI STABILITÀ
NO ALLA DOPPIA PENALIZZAZIONE: BLOCCO DEL CONTRATTO, BLOCCO DELLE PROGRESSIONI ECONOMICHE DI ANZIANITÀ
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