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Numero 1 - Gennaio 2014
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Partono i PAS e i percorsi di formazione per il sostegno. Sempre nel segno della confusione

Si stanno così riaccendendo le guerre tra poveri che contrappongono settori del precariato nella scuola e che tanto piacciono ad avvocati e associazioni sindacali fatte da avvocati


28 Dicembre 2013 | di Fabrizio Reberschegg

Partono i PAS e i percorsi di formazione per il sostegno. Sempre nel segno della confusione
A dicembre si è aperta la nuova stagione per le abilitazioni e specializzazioni e il tutto dovrebbe (?) chiudersi entro luglio 2014. Partono i PAS (percorsi di abilitazione speciale) e i percorsi di formazione per il conseguimento della specializzazione per gli alunni con disabilità. Sui TFA ordinari, dopo il travagliato avvio dell'anno scorso si prospetta per il secondo corso un ulteriore ritardo. La gestione e l'organizzazione di tutti i percorsi rimane saldamente in mano alle università che stanno utilizzando il loro potere per continuare a spremere i partecipanti con gabelle varie che comportano per i partecipanti ai test di accesso (TFA ordinari e TFA di sostegno) un esborso in media di € 100 e per la frequenza di almeno €2.500. Bisogna prendere atto che l'impostazione iniziale dei TFA è stata completamente stravolta avendo attribuito ai test di ingresso un peso enorme sugli esiti finali. Come Gilda abbiamo sempre sostenuto che l'abilitazione all'insegnamento deve essere conseguente ad un percorso finale serio in cui si verifichino concretamente le capacità di gestione della didattica attiva in classe riconoscendo ai docenti tutor un peso importante nella valutazione. Ciò può essere fatto solo se l'accesso ai percorsi di abilitazione diventa più flessibile (a normativa vigente l'abilitazione non dà infatti alcun diritto all'immissione in ruolo ma consente la partecipazione ai concorsi e l'inserimento nelle graduatorie di seconda fascia di istituto) e senza il pagamento di cifre inaccettabili a favore delle università. Infatti, come è accaduto con le SSIS, è ben difficile non abilitare chi ha superato prove di accesso e ha già pagato 2.550 euro.

I PAS sono stati la risposta ad una serie di richieste che anche la Gilda aveva fatto alla classe politica da anni. Più di 25 mila insegnanti infatti hanno lavorato e stanno lavorando nella scuola senza il possesso di abilitazione in particolare a causa della mancata indizione dei concorsi e per l'abolizione delle SSIS. Dare loro la possibilità di conseguire l'abilitazione dopo anni di insegnamento (con partecipazione a scrutini, esami, ecc.) era a nostro avviso atto dovuto. Come tale richiesta sia stata posta in essere da parte del MIUR è tutt'altra cosa. I PAS si sono trasformati in corsi abilitanti riservati a pagamento sempre a favore delle università. In una situazione di incertezza sull'indizione dei futuri concorsi e sull'approvazione delle nuove classi di concorso, si stanno così riaccendendo le guerre tra poveri che contrappongono settori del precariato nella scuola e che tanto piacciono ad avvocati e associazioni sindacali fatte da avvocati. I partecipanti ai TFA ordinari accusano i futuri partecipanti ai PAS di non essere selezionati per merito e pretendono un riconoscimento accessorio in termini di punteggio finale. I partecipanti ai PAS rispondono che hanno già dimostrato di saper insegnare con anni di lavoro sulle spalle. E' certo giusto riconoscere un punteggio accessorio agli abilitati ai TFA ordinari, ma a patto che esso non sia sproporzionato rispetto a quello stabilito dalla normativa vigente. E intanto tutti i futuri neoabilitati sperano che le graduatorie ad esaurimento siano riaperte (e via ai ricorsi..) annullando la legge che le ha formalizzate.
I politici hanno promesso, in cambio di un effimero consenso, tutto e il contrario di tutto a tutti. La riapertura delle graduatoria ad esaurimento sarebbe una vera sciagura aprendo una valanga di contenziosi ed accendendo una guerra di tutti contro tutti.

Visto anche l'atteggiamento critico nei confronti del governo italiano da parte della Commissione Europea in merito alla mancata stabilizzazione del precariato della scuola dopo tre anni di insegnamento, sarebbe invece fondamentale costruire una vera battaglia politica unitaria affinchè si superi la distinzione tra organico di diritto e organico di fatto, si crei l'organico funzionale di Istituto o di rete e si mettano in ruolo i precari ''storici'' abilitati in tutti i posti disponibili e si riaprano regolarmente i concorsi a cattedra. Il precariato potrebbe tornare ad essere una situazione limitata alla sola sostituzione temporanea dei docenti assenti. Dobbiamo soprattutto uscire urgentemente da questa palude in cui non si mandano in pensione i docenti che già hanno raggiunto quarant'anni di anzianità di servizio e contemporaneamente si alimentano illusioni per la copertura di cattedre che forse non esisteranno mai nella scuola. Si pensi solo agli affetti della proposta del Ministro Carrozza di tagliare di un anno la scuola secondaria di secondo grado...

Dimenticavamo, il percorso di specializzazione su sostegno, con test selettivi di entrata, sembra che abbia un costo superiore ai 3.000 euro. Grasso che cola per le facoltà di scienza della formazione...




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