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Numero 1 - Gennaio 2014
Numero 1 Gennaio 2014

Pensione : diritti, possibilità, facoltà, opportunità, dubbi

Il responsabile nazionale del Dipartimento Previdenza e Pensioni della Gilda-Fgu, Rosario Cutrupia, risponde alle domande più importanti


28 Dicembre 2013 | di Rosario Cutrupia

Pensione : diritti, possibilità, facoltà,  opportunità, dubbi
Gennaio è il mese di norma dedicato alle domande di pensionamento. Vogliamo riassumere i criteri, aggiornati dalle varie Leggi, che permettono di andare in pensione?
Per il personale della scuola che matura i requisiti previsti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre il diritto al trattamento di pensione decorre dal 1° settembre dello stesso anno. Dal 1° settembre del 2014, potranno andare in pensione coloro che, entro il 31/12/2011, hanno maturato i requisiti fissati dalla normativa vigente prima dell'entrata in vigore della c.d. Riforma Fornero e quanti potranno raggiungere i nuovi requisiti entro il 31/12/2014.
(I requisiti previsti per le diverse tipologie di pensione sono esposti nella tabella A allegata).

Le donne possono ancora andare in pensione a 57 anni di età? E con quanti anni di contributi?
Questa facoltà rimane in vigore fino al 2015, ma vi sono state alcune importanti modifiche rispetto alla previgente normativa. Le donne che entro il 31/12/2013 hanno almeno 57 anni e 3 mesi di età congiunti ad almeno 35 anni di contributi, possono andare in pensione con decorrenza 1° settembre 2014; quelle che maturano i suddetti requisiti entro il 2014 potranno andare in pensione dal 1° settembre 2015. Per questo tipo di pensionamento anticipato il calcolo della pensione viene effettuato con il sistema interamente contributivo. Calcolo che, a causa dei diversi indicatori che devono essere considerati, è molto penalizzante.
(A titolo dimostrativo, nel riquadro alegato è indicato il confronto con la pensione di vecchiaia).

Quando e come si può presentare la domanda?
Coloro che, avendo maturato i requisiti, decidono di andare in pensione alla fine di quest'anno scolastico dovranno presentare la domanda di cessazione dal servizio con diritto alla pensione, mediante procedura online, entro i termini fissati da apposita circolare del MIUR che viene pubblicata nel periodo dicembre-gennaio. Entro gli stessi termini, ma sarà comunque possibile farlo anche in un momento successivo, dovranno presentare all'INPS Gestione Dipendenti Pubblici, sempre con procedura informatizzata, la domanda di pensionamento, alla quale non va allegata alcuna documentazione.

Se, fatta la domanda, si verifica che i requisiti non sono sufficienti per la pensione, cosa succede?
Qualora l'ente previdenziale accerti che non risulta raggiunto anche uno solo dei requisiti, lo comunica all'interessato, il quale può revocare la domanda di cessazione dal servizio oppure confermare la cessazione ma senza diritto alla pensione.

Come è calcolata oggi la pensione? Chi può fare il conteggio dell'importo della pensione e della buonuscita?
L'importo della pensione di vecchiaia e di quella anticipata è calcolato con le regole del sistema retributivo per i periodi contributivi maturati fino al 31/12/2011 e con il sistema contributivo per i periodi successivi.
Per la pensione con opzione contributiva l'ammontare è interamente determinato secondo le regole del sistema contributivo.
Per un calcolo preventivo, abbastanza preciso, e per controllare l'importo della pensione assegnata gli interessati possono rivolgersi alle sedi provinciali della Gilda degli Insegnanti - Federazione Gilda-Unams.

Molti colleghi sono indecisi. Raggiunti i requisiti per la pensione, vista la situazione incerta e di crisi, si chiedono se non sia più conveniente rimanere in servizio.
I colleghi che maturano il diritto al trattamento di pensione e decidono di rimanere in servizio, non perdono il diritto acquisito; non rischiano riduzioni della pensione già maturata e per ogni ulteriore anno di permanenza in servizio la loro pensione, in base alla qualifica e alla classe stipendiale, aumenterà di circa 28-35 euro mensili al netto delle imposte. Anche la buonuscita maturata non potrà subire riduzioni.

E' conveniente il riscatto del corso di laurea per raggiungere gli anni necessari al pensionamento?
Il contributo di riscatto della laurea è divenuto molto oneroso; perciò in generale non è conveniente. Ancora può essere conveniente per ''i più vecchi'': quelli che hanno molti anni di anzianità contributiva, i quali con il riscatto possono acquisire l'anzianità di18 anni al 31/12/1995 oppure anticipare di qualche anno l'accesso alla pensione di anzianità (cioè la pensione anticipata rispetto a quella di vecchiaia).
Il riscatto non è conveniente per coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il 1995 o pochi anni prima: di fatto, potranno andare in pensione solo per vecchiaia. Il riscatto consentirebbe loro solo un aumento della pensione ma non un anticipo del pensionamento. L'aumento della futura pensione si può stimare nell'ordine del 4,5-5,3 per cento del contributo pagato e rivalutato annualmente. Consiglio a quanti si trovano in queste condizioni di valutare se sia più conveniente il riscatto rispetto ad un'eventuale adesione ad un fondo di pensione complementare, come il Fondo Espero.

Confronto tra pensione di vecchiaia e pensione con opzione contributiva
Docente di scuola media, nella classe stipendiale 28 e con un'anzianità contributiva di 36 anni e 10 mesi.
Nella prima ipotesi, con un'età di 64 anni, la docente acquisisce il diritto alla pensione di vecchiaia.
Nella seconda, con un'età di 58 anni e 6 mesi, la docente può chiedere il pensionamento optando per il calcolo interamente contributivo.
Come si può osservare (vedi tabella allegata), la pensione calcolata interamente con il sistema contributivo è pari al 70-71 per cento della pensione calcolata con il sistema retributivo fino al 31/12/2011 e contributivo per il periodo successivo. In alcuni casi la perdita può risultare maggiore.
Inoltre, nel primo caso, la buonuscita viene pagata dopo 6 mesi dalla cessazione dal servizio; nel secondo è corrisposta dopo 24 mesi.


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Hanno collaborato a questo numero:
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