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Numero 4 - Aprile 2014
Numero 4 Aprile 2014

INVALSI: sempre ritornano

Il punto della situazione sulle prove INVALSI di maggio nella primaria e nella secondaria di I grado


24 Marzo 2014 | di Gianluigi Dotti

INVALSI:  sempre ritornano  
Anche quest’anno si avvicina il momento nel quale le scuole e i docenti saranno chiamati ad occuparsi delle controverse Rilevazioni nazionali INVALSI, i famosi test, sulle quali la Gilda degli Insegnanti ha già, in più di un’occasione, espresso un argomentato giudizio critico non condividendo le modalità con le quali si effettuano e denunciando un illegittimo carico di lavoro aggiuntivo e non retribuito per docenti.
Infatti, il 18 novembre 2013 è stata emanata la nota INVALSI: Rilevazioni nazionali apprendimenti, prot. n. 12537, con la quale l’istituto intende fornire un quadro informativo complessivo sulle rilevazione dell’anno scolastico 2013/2014. (1)
Le date delle rilevazioni sono previste per i giorni:
- 6 maggio 2014 per la classe seconda primaria (prova preliminare di lettura e prova di italiano) e classe quinta primaria (prova di italiano);
- 7 maggio 2014 per la classe seconda primaria (prova di matematica) e classe quinta primaria (prova di italiano e questionario studente);
- 13 maggio 2014 per la classe seconda secondaria di secondo grado (prova di italiano, matematica e questionario studente);
- 19 giugno 2014 per la classe terza secondaria di primo grado, per la quale il test è inserito tra le prove dell’Esame conclusivo del primo ciclo.
 
La novità di questo anno, come si evince dalla nota, è che la prova per la classe prima della scuola secondaria di primo grado non è stata programmata dall’INVALSI e non sarà effettuata e che, sempre secondo la nota, per le informazioni sui livelli di partenza degli alunni della prima media saranno utilizzati i dati della prova della classe quinta primaria. (2)
 
Per quanto riguarda la correzione delle prove e l’invio dei dati all’INVALSI, mentre sarà a cura degli osservatori esterni nelle scuole campione, “avverrà in loco a cura delle scuole” in tutte le altre (non ci sono, tuttavia, riferimenti a obblighi per i docenti di correzione e tabulazione delle prove e dei risultati).
 
La nota fornisce poi indicazioni sui controlli dell’INVALSI a garanzia della comparabilità dei dati, sulle procedure per la protezione dei dati personali, sulla restituzione dei risultati relativi alle rilevazioni del 2013, sugli ulteriori sviluppi del sistema di rilevazioni e, nell’allegato tecnico, dà le prime, essenziali, informazioni su come garantire la correttezza della raccolta e del trattamento dei dati.
 
La Gilda degli Insegnanti è intervenuta più volte sulla “questione” INVALSI argomentando che la modalità di rilevazione attraverso i test non dia, secondo la letteratura scientifica in materia, risultati sufficientemente attendibili. Su questo punto le osservazioni della nostra Associazione hanno tenuto conto delle più recenti riflessioni degli studiosi a livello internazionale e, nel nostro paese, del matematico Giorgio Israel.

Per quanto riguarda la “collaborazione istituzionale” richiesta alle istituzioni scolastiche dall’INVALSI, le quali devono predisporre le condizioni perché la rilevazione -e solo quella- avvenga, la Gilda degli Insegnanti ha “consigliato” ai docenti di non inserire nei POF d’istituto le attività relative alle Rilevazioni nazionali INVALSI.
 
Infatti, contrariamente a quanti affermano che i docenti dovrebbero occuparsi della correzione e della contabilizzazione delle prove INVALSI, la Gilda degli Insegnanti ritiene che le uniche verifiche che i docenti devono correggere e contabilizzare sono quelle relative all’Esame di stato della scuola secondaria di primo grado, poiché sono state considerate dalla Legge 176/2007 parte integrante dell’Esame medesimo.
 
Per quanto riguarda invece le altre rilevazioni previste dalla nota è evidente che il compito della valutazione è affidato, per legge, ad un organismo esterno: quale altra legge trasferirebbe ai docenti queste incombenze? L’INVALSI ha una funzione istituzionale: quale norma giustifica che esso, organismo esterno passi ai docenti -che non hanno con l’INVALSI alcun rapporto di dipendenza- questa sua funzione? I docenti hanno già una propria funzione istituzionale, la quale discende direttamente dalla Costituzione e non dall’INVALSI.
Proprio per questo è un dato di fatto che certi discorsi, orientati a convincere gli insegnanti sulla bontà dell’operazione, si muovano solo sul piano dell’opportunità e non su quello normativo.
 
L’Assemblea nazionale della Gilda degli Insegnanti, nel protestare per il carico di lavoro aggiuntivo assegnato dall’INVALSI ai docenti, ha predisposto un documento nel quale si ribadisce che non spetta ai docenti il compito di contabilizzazione dei test (operazione che deve correttamente essere fatta da chi ha predisposto i test) e che gli stessi debbano essere consegnati al Dirigente scolastico o alla segreteria delle scuole perché essi li trasmettano all’INVALSI per la valutazione dei risultati e che, infine, sia necessario richiedere il pagamento delle eventuali prestazioni accessorie non previste dal CCNL e dai CCNI nei casi in cui i dirigenti provvedano con ordine di servizio ad obblighi non previsti da alcuna norma contrattuale.
 
Per concludere, l’impegno da parte della Gilda-FGU ad un approfondimento nel prossimo futuro della prova INVALSI inserita nell’Esame conclusivo del primo ciclo e della sua valutazione in rapporto alle altre prove d’esame. Approfondimento necessario per le numerose segnalazioni dei docenti sulle incongruenze e sulle incoerenze di questa prova con la richiesta della sua cassazione o in alternativa di una sostanziale modifica.
 
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(1) La normativa di riferimento è costituita da: D.P.R. 275/1999, art. 10; D.P.R. 313/2000, art. 3; L. 53/2003, D.P.R. 286/2004; L. 176/2007; D.Lgs. 213/2009, art. 17; L. 35/2012, art. 51 c. 2; Direttiva Miur n. 85 del 12.10.2012.
(2) Si aggiunge che verrà testata in un campione di scuole la collocazione della prova per la prima media nei primi mesi dell’anno scolastico.
 
 
 

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