26 Maggio 2014 | di Vito Carlo Castellana
In periodo storico in cui l'attenzione dei sindacati della scuola è concentrata su scatti di anzianità, contenziosi con i dirigenti, organici, concorsi, precariato e tutto quello che ogni nuovo ministro, che si avvicenda, propone per svilire la professione docente, spesso poco spazio viene dedicato a quello che è il benessere dell'Insegnante.
La Gilda degli Insegnanti di Bari ha voluto organizzare il giorno 15 Aprile 2014, presso l'I.I.S.S. Euclide di Bari, un convegno nazionale, con il patrocinio del MIUR, che mettesse invece al centro dell'attenzione quanto sia faticoso oggi ''insegnare''. Il convegno ha visto l'intervento del sottosegretario all'istruzione Angela D'Onghia, del coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Rino di Meglio, del dirigente dell'A.T. di Bari dott. Mario Trifiletti, del prof. Giorgio Quaggiotto dirigente nazionale Gilda degli Insegnanti, del medico psichiatra dott. Vittorio Lodolo D'oria esperto di disagio mentale degli insegnanti, del legale della Gilda degli Insegnanti di Bari avv. Raffaella Romano, del dirigente del dipartimento dipendenze patologiche della Asl di Bari dott. Antonio Taranto. Il dibattito è stato moderato dalla coordinatrice della Gilda degli Insegnanti di Bari Prof. Lalla Elefante.
Nelle parole del dott. Trifiletti e del sottosegretario D'Onghia è emersa la convinzione che sia opportuno iniziare a pensare di riconoscere il burnout come malattia della professione docente, in particolare è emerso come il ruolo dell'insegnante abbia avuto negli anni una profonda evoluzione, con però poco riconoscimento sociale ed economico. Approfittando della presenza del sottosegretario, nel suo intervento, il coordinatore nazionale Rino Di Meglio ha subito toccato tematiche ben specifiche, che stanno a cuore alla categoria, quali scatti di anzianità, burocrazia eccessiva, disinteresse delle istituzioni, tutti elementi che, uniti alla difficoltà della professione, sono fonte di insicurezza, di difficoltà e anche di burnout per coloro che invece avrebbero il ruolo di formare le future generazioni e che dovrebbero pertanto avere altra considerazione dalla politica. Più specifici sono stati gli interventi dei relatori. Il prof. Giorgio Quaggiotto partendo da tutti gli stereotipi che ruotano attorno al mondo della scuola, quali i tre mesi estivi, le poche ore settimanali, l'incapacità di dare contenuti, è andato a sciorinare quelle che invece sono le vere difficoltà di insegnare oggi. Ha ricordato come l'attività lavorativa dei docenti, che dovrebbe essere incentrata sulla didattica, è invece sempre più alle prese con la burocrazia, con BES, DSA, INVALSI. Quelli che sono apparentemente fallimenti della scuola in realtà sono fallimenti di una classe politica e dirigente che ha investito poco è male nell'istruzione. Il malessere dei docenti sta proprio in queste difficoltà. L'avvocato Raffaella Romano, legale della Gilda degli Insegnanti di Bari, si è soffermata invece sulla poca attenzione che viene data nel ''Documento di Valutazione dei Rischi'' al benessere dei docenti. Questo è invece giuridicamente molto rilevante, infatti troppo spesso si parla di mobbing, che però ha una casistica molto limitata, invece viene data poca attenzione a quello che una cattiva qualità della vita lavorativa può comportare in termini di stress e di burnout. Molto tecnico è stato l'intervento del dott. Vittorio Lodolo D'Oria, che ha sottolineato come a scuola ci si ammala. In modo molto brillante nel suo intervento ha evidenziato come lo stress e il burnout siano a tutti gli effetti da considerare malattie professionali per i docenti. Le conseguenze sono innumerevoli, infatti gli insegnanti raggiungono livelli di stress tali che, abbassandosi le difese immunitarie, sempre maggiore diventa l'incidenza del Cancro ed in particolare di quello al seno tra le insegnanti. L'intervento del dott. Antonello Taranto è stato più incentrato sugli aspetti emotivi dello stress da lavoro correlato. Il mondo della scuola, così come alcune professioni medico sanitarie, si rapporta con l'utenza per periodi lunghi, tutto questo può essere un'importante fonte di stress lavorativo.
Al termine dell'intervento dei relatori è seguito il dibattito, numerosi sono stati gli interventi dei colleghi presenti, a riprova che la tematica è molto sentita. Soprattutto l'invito unanimemente fatto alla Gilda degli Insegnanti è stato quello di far sì che questa giornata non resti episodica, che si continui il percorso avviato con il convegno, sensibilizzando l'opinione pubblica e le istituzioni, affinchè maggiore interesse sia dato anche al benessere degli insegnanti e non solo a quello degli alunni. Intento confermato dalla prof. Elefante che, parlando anche a nome di tutta la direzione della Gilda degli Insegnanti di Bari, ha ribadito come quanto emerso nel convegno non resterà episodico, ma avrà riflessi nell'attività sindacale e associativa.
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