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Numero 2 - Marzo 2015
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La Gilda-Unams sul Precariato

Votare è bene. Votare Gilda-Unams è meglio, se si pensa che il sindacato debba agire anche come soggetto giuridico che tutela il “diritto al lavoro”, organizzando, come la Gilda-Unams ha fatto, una sorta di class-action a sostegno dei precari della scuola pubblica


06 Febbraio 2015 | di Redazione

La Gilda-Unams sul Precariato Per prima, e senza alcun costo per i docenti precari, fin dal lontano 2007, la Gilda-UMAMS ha percorso tutto l'iter giuridico fino alla Corte di Giustizia Europea con convinzione, senza recedere neppure di fronte alle critiche e all'ironia degli altri che sostenevano impossibile, in Italia, riuscire a stabilizzare i docenti precari.
Così la sentenza della Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia a stabilizzare gli insegnanti precari con 36 mesi di servizio.
Questo risultato permetterà a decine di migliaia di insegnanti precari da decenni di avere finalmente giustizia con l'assunzione a tempo indeterminato. Già il 21 gennaio 20015 è stata emessa, grazie all'intervento della Federazione Gilda-Unams, dal Foro di Napoli la prima sentenza con la quale si è disposta l'assunzione a tempo indeterminato di tre docenti a partire dal primo giorno del 37esimo mese di servizio (in ottemperanza alla norma comunitaria che vieta la reiterazione dei contratti a tempo determinato oltre i 36 mesi, ). Sono stati riconosciuti sia il risarcimento del danno per i periodi di interruzione del lavoro intercorsi dal 36esimo mese fino all'effettiva immissione in ruolo sia il diritto alla ricostruzione di carriera. Il tribunale di Napoli ha inoltre condannato il Miur a pagare le spese legali sostenute dalla Federazione Gilda-Unams.
In questo modo, la Gilda-Unams ha difeso i precari da norme scellerate del legislatore, che, con una serie di decreti legge aveva escluso proprio il personale della scuola da qualsiasi tutela, pur prevista dalla Direttiva 1999/70/CE. Questa sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea del 26.11.2014 segna una svolta in materia di tutela dei diritti dei precari dello Stato italiano, e non solo.
Segna una svolta perché è la prima sentenza che interviene in materia di precariato pubblico.
Segna una svolta perché è la prima sentenza che interviene in materia di precariato pubblico scolastico.
Segna una svolta perché è la prima sentenza in cui il sindacato interviene come soggetto giuridico a difesa della tutela del “diritto al lavoro”, ponendo in essere una sorta di class-action a sostegno dei precari della scuola pubblica e contrastando, al di là delle chiacchere, il grave fenomeno del “dumping sociale”, ossia dello sfruttamento dei lavoratori per mancato rispetto dei diritti minimi garantiti dalla Carta Costituzionale.
 
Così la Gilda-Unams intende proseguire


La Gilda-Unams sta ponendo le basi di un nuovo stato di diritto nel quale cercherà di ricostruire (o di costruire), anche per coloro i quali non hanno un lavoro definitivo, la possibilità di un “diritto al lavoro”, come statuito dall’art. 4 della Cost., per un’ “esistenza libera e dignitosa”, come proclamato dall’art. 36 Cost., e per una “vita degna dell’uomo”, come anticipato nella Costituzione di Weimar e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. Poiché su tali basi si può fondare il “valore dignitario del lavoro”, premessa necessaria per rendere possibile la solidarietà e la coesione sociale, distrutte dalla precarietà, la quale ha minato la stessa democrazia, che su tali valori e principi trova il suo asse portante.
La Gilda ha, nel frattempo, diffidato il Governo perché si adegui alle statuizioni della Corte di Giustizia ed alle tutele previste dalla Direttiva 1999/70/CE e si riserva di valutare tutte le iniziative possibili, giudiziarie e politiche, al fine di ricostruire uno stato di diritto anche per i precari della scuola statale.ed ha già organizzato, sia a livello nazionale che nelle province, azioni legali di fronte al Giudice delLavoro per la stabilizzazione dei precari, il risarcimento del dannoper l'illegittima reiterazione dei contratti a termine e per la progressione stipendiale equiparata a quella dei docenti assunti con contratto a tempo indeterminato.
 
 

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