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Numero 2 - Marzo 2015
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Le segrete stanze del Faraone

Sulla proposta di far giudicare i docenti dagli allievi. Su questi  temi si continua a fare demagogia e confusione ad arte. Siamo restati alle faccine di Brunetta e il Faraone della scuola sembra esprimere analogo livello di proposta politica.


06 Febbraio 2015 | di Fabrizio Reberschegg

Le segrete  stanze del Faraone Nel segreto delle stanze del ministero, senza aprire nessun tavolo di confronto con i sindacati, l’esimia ministra (dimezzata) Giannini e il nuovo faraone dell’istruzione Davide Faraone stanno preparando la grande riforma della buona scuola. Ultimamente il Faraone ha dichiarato che “dal prossimo anno scolastico nelle scuole superiori due milioni e mezzo di ragazzi tra i 15 e i 19 anni avranno a disposizione un questionario in cui, a fine stagione, giudicheranno i loro docenti: puntualità, chiarezza d''esposizione, efficacia della didattica. In ogni istituto, poi, gli studenti potranno eleggere un loro rappresentante che andrà a ricoprire uno dei cinque posti del nucleo di valutazione (gli altri quattro saranno affidati al preside e a tre insegnanti esperti). Il nucleo di valutazione scriverà il rapporto di autovalutazione annuale (Rav) della scuola, avrà voce sugli scatti di merito degli insegnanti e anche sull''anno di prova necessario per il neo-docente da stabilizzare”.
In sintesi si confermano gli scatti per merito (solo al 66% dei docenti ?) con valutazioni individuali laddove peserà il giudizio della clientela (famiglie, nel primo ciclo e studenti nella secondaria di secondo grado). L’ideologia che viene assunta come riferimento è quella neoliberista della customer satisfaction che, se può avere interessanti risvolti nel caso della produzione di beni e servizi al consumo a domanda individuale, diventa estremamente pericolosa quando viene applicata nel sistema dei servizi generali indivisibili. In questo caso la letteratura socio-economica consiglia una valutazione di sistema (ospedale, ufficio pubblico, ecc.) attribuendo la responsabilità di gestione e organizzazione alla sfera della dirigenza e delle scelte politiche a monte. Appare altresì grave il fatto che i valutati (nel caso della secondaria di secondo grado in gran parte minorenni) possano esprimere un giudizio sui valutatori e sulla loro professionalità. Se applicassimo tale principio in altri contesti sarebbe molto imbarazzante. Pensiamo alla valutazione sull’operato dei giudici fatto dagli avvocati o dagli imputati o alla valutazione della professionalità di un medico da parte dei pazienti, ecc. E’ ovvio che chi sbaglia, non fa bene il suo lavoro, non rispetta le norme del contratto di lavoro deve essere sanzionato, ma nel caso delle professioni solo gli stessi professionisti competenti possono esprimere un giudizio sull’efficacia, la preparazione e competenza di un medico o di un ingegnere. E’ giusto che in caso di colpa grave e di evidenti carenze professionali sia prevista la sospensione o l’espulsione dall’albo professionale e, in caso di lavoro dipendente, la perdita del posto di lavoro. Nel caso della scuola la proposta della Gilda-UNAMS di costituzione del Consiglio Nazionale della Docenza va in questa direzione.
Ma su tali temi si continua a fare demagogia e confusione ad arte. Siamo restati alle faccine di Brunetta e il Faraone della scuola sembra esprimere analogo livello di proposta politica.
 
 

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