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Numero 2 - Marzo 2016
Numero 2 Marzo 2016

La L. 170/2015, alla prova d'esame della Corte Costituzionale e del diritto dell'Unione europea

Stralcio della relazione per il convegno del 16 marzo 2016, sui profili di costituzionalità della Legge 107/ 2015, la buonascuola


14 Febbraio 2016 | di Tommaso De Grandis

La L. 170/2015, alla prova d'esame della Corte Costituzionale e del diritto dell'Unione europea La legge 107 del 13.07.2015 è un altro tassello posto dal governo Renzi volto a ri-disegnare un modello scolastico (e sociale) improntato sulla massima flessibilità basata sul rafforzamento dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, istituendo l’organico dell’autonomia e accentrando sul dirigente scolastico buona parte dei poteri in materia di politiche scolastiche. Ed è sul dirigente scolastico che si sposta il baricentro decisionale dalla cd. “Buona scuola” che, ex abrupto, svuota i poteri degli organi collegiali e della contrattazione collettiva di II livello ma anche, a monte, delle relazioni sindacali e della contrattazione collettiva che aveva caratterizzato, nel bene e nel male, la stagione della cd. privatizzazione del pubblico impiego.
Il Governo Renzi, quindi, unilateralmente, guardandosi bene dall’interpellare le parti sociali, ha posto nel nulla oltre 20 anni di relazioni sindacali poiché ha dovuto e/o voluto liberalizzare il mercato del lavoro.
Liberarizzazione che è iniziata con la L. 78 del 16.05.2014, che ha riformato i contratti a termine e quelli di apprendistato; è proseguita poi con la l. n.183 del 10.12.2014, che ha delegato il Governo a legiferare in materia di riforma del mercato del lavoro ed è continuata con il d.lgs. n.81 del 15.6.2015, cd. Jobs act 2, che ha riordinato l’intera normativa sul rapporto di lavoro subordinato. La suddetta legge ha riformato non solo il modello codicistico del rapporto individuale a tempo indeterminato ma anche le non poche fattispecie (o se si vuole modelli) di contratti cd. flessibili perché funzionali a determinate esigenze di flessibilità economica ed organizzativa delle imprese ma anche dello Stato, come ad esempio la flessibilità nel tempo della prestazione oppure del rapporto o la flessibilità in funzione della modalità di assunzione e della gestione dello stesso rapporto di lavoro.
Ed è proprio in nome della flessibilità che la legge sulla “Buona scuola”, continua la riforma in senso segnatamente liberista, introducendo, ad esempio, la chiamata diretta da parte dei dirigenti scolastici dei docenti per l’organico dell’autonomia, in base alle esigenze dell’offerta formativa di ogni singola scuola o il potere da parte dei primi di ripartire la retribuzione accessoria per la valorizzazione del merito del personale i cui criteri, fino alla suddetta legge, venivano definiti in sede di contrattazione di II livello.
In nome del dogma della flessibilità, vengono, quindi, erosi i diritti dei lavoratori senza che ciò fino ad ora potesse essere discusso in un dibattito di leale cooperazioni con le parti sociali.
Una delle poche voci fuori dal coro è stata quella del compianto prof. Gallino che, a proposito, ha scritto che: “....già trent’anni fa cominciarono gli attacchi alla presunta rigidità del mercato del lavoro e all’articolo 18. Ma personalmente non ho mai letto uno studio, una ricerca che provasse una relazione verificabile tra questa presunta rigidità e la crescita dell’occupazione”, in quanto “la riforma del mercato del lavoro, da sola, non crea occupazione e non è la crescita a generare occupazione, ma esattamente il contrario: è la creazione di posti di lavoro a produrre crescita”.
Ben vengano, dunque, occasioni di confronto che avranno certamente il merito di tentare di superare la logica conflittuale imposta oggi dalla parte politica priva di ulteriori argomenti a riguardo.
Ragione per la quale è stata proposta la presente iniziativa con la quale l’avvocatura e il sindacato scrutinerà i profili di compatibilità della discussa legge con i parametri costituzionali e con quelli del diritto dell’Unione europea.
 
 


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Numero 2 - Marzo 2016
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Hanno collaborato a questo numero:
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