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Numero 3 - Maggio 2017
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Gravissimo colpo di mano del governo e del parlamento sullo status giuridico dei docenti (inserito furtivamente nella delega sul reclutamento)

Una modifica lessicale rivoluziona la funzione professionale del docente: non più abilitato ma specializzato La Gilda apre un fronte comune con i docenti davanti ad un attacco così subdolo alle fondamenta della i libertà di insegnamento.


23 Aprile 2017 | di Fabrizio Reberschegg

Gravissimo colpo di mano del governo e del parlamento sullo status giuridico dei docenti (inserito furtivamente nella delega sul reclutamento) Quando la nostra delegazione ha preso visione della bozza del testo della delega sul nuovo sistema di reclutamento non riusciva a crederci. Mentre tutti puntavano l’attenzione sugli aspetti tecnici inerenti i percorsi del nuovo reclutamento e la fase transitoria pochi si sono accorti che nel testo erano stati eliminati tutti i possibili riferimenti diretti e indiretti all’abilitazione degli insegnanti , che era stata sostituta con il termine specializzazione. Non è solo una questione formale o meramente linguistica. Fino all’approvazione della delega infatti i docenti di ruolo, dopo concorsi e anno si prova, erano di diritto inseriti in un albo professionale specifico che riconosceva di fatto uno status giuridico diverso da quello impiegatizio o collocabile nelle mansioni tipiche del pubblico impiego. E’ vero che si trattava di un riconoscimento parziale dello status di professionisti, mancando un vero Ordine Professionale organizzato autonomamente e titolato al controllo della deontologia degli iscritti all’ordine. Non a caso le proposte della Gilda degli Insegnanti fin dalla sua nascita sono state sempre finalizzate al riconoscimento formale e sostanziale dell’ordine professionale dei docenti anche con la costituzione del Consiglio Nazionale della Docenza come organo di rappresentanza e garanzia della categoria a livello istituzionale. Ora, con una procedura interna ad una delega che doveva solo affrontare i problemi tecnici del reclutamento, si è compiuto un vero colpo di mano contro i docenti che da “abilitati” ad una professione scadono a laureati “specializzati”, riconducibili al settore impiegatizio e sottoposti quindi ad una potenziale organizzazione gerarchica che può mettere in discussione il concetto fondante della professione ribadito nell’art.33 della Costituzione Italiana.
La Gilda ritiene che quello che è accaduto sia un fatto gravissimo e chiede da subito alle forze politiche e al Parlamento di riformulare con un ulteriore provvedimento legislativo il testo approvato dal Consiglio dei Ministri. Ma chiede soprattutto che i docenti, prescindere dalla loro collocazione politica e sindacale, facciano fronte comune di fronte ad un attacco così subdolo alle fondamenta della libertà di insegnamento.





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Numero 3 - Maggio 2017
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
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