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Numero 5 - Novembre 2017
Numero 5 Novembre 2017

Pensione anticipata: è conveniente?

Dipartimento previdenza e pensioni della Gilda degli Insegnanti


28 Ottobre 2017 | di Rosario Cutrupia

Pensione anticipata: è conveniente? L’anticipo pensionistico (APe) volontario è la nuova possibilità offerta dal Governo per anticipare la pensione rinunciando, però, a una parte dell’assegno di pensione.
In effetti si tratta di un prestito bancario, garantito dalla pensione maturata, che sarà restituito mensilmente dal lavoratore,a partire dalla data in cui acquisirà l’accesso alla pensione di vecchiaia vera e propria, durante i successivi 20 anni.
 
Quali requisiti
L’anticipo volontario può essere richiesto dai lavoratori dipendenti, pubblici o privati, e dai lavoratori autonomi o iscritti alla gestione separata. Al momento della richiesta è necessario avere compiuto 63 anni di età, essere al massimo a 3 anni e 7 mesi dalla pensione di vecchiaia e aver versato almeno 20 anni di contributi.
 
Come vi si accede
Contestualmente alla presentazione all’INPS della richiesta di accesso all’APe volontario il lavoratore dovrà produrre anche la domanda di pensione di vecchiaia, che dopo il perfezionamento del contratto non potrà essere più revocata. Una volta ottenuta la certificazione della pensione futura, il richiedente potrà sottoscrivere la proposta di prestito con una banca e un’impresa assicuratrice scelte tra quelle che aderiscono agli accordi tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’ABI (banche italiane) e l’ANIA (imprese assicuratrici).
Contrariamente all’APe sociale, l’anticipo volontario è compatibile con attività lavorative.


Come funziona
Il dato fondamentale è l’importo della pensione netta maturata al momento in cui si presenta la domanda.
Il lavoratore può scegliere, rispetto alla pensione che ha maturato, la percentuale del prestito e la durata dell’anticipo pensionistico, mentre la normativa stabilisce i tetti massimi di anticipo richiedibile a seconda della durata del prestito.
Il prestito potrà durare da un minimo di sei mesi ad un massimo di 43 mesi e l’importo che si potrà ottenere sarà il 90% della pensione netta, se l’anticipo non supera i 12 mesi. La percentuale scende all’85% con un anticipo fino a 24 mesi, 80% fino a 36 mesi e 75% fino a 43 mesi.
Il prestito erogato, esente da imposizione fiscale, sarà erogato in 12 mensilità annue e verrà restituito dal lavoratore in 240 rate mediante una trattenuta effettuata dall’INPS sulle rate mensili della pensione. La restituzione inizia dal primo pagamento della pensione vera e propria e si completa dopo 20 anni.
Il prestito è coperto da una polizza assicurativa obbligatoria per il rischio di premorienza. Infatti, in caso di decesso dell’interessato, prima di aver completato il rimborso del finanziamento, l’assicurazione versa alla banca il debito residuo. L’eventuale pensione ai superstiti viene corrisposta senza decurtazione delle rate residue.
In caso di aumento dei requisiti per l’accesso alla pensione, in virtù dell’adeguamento della speranza di vita, il prestito e la rata di ammortamento saranno rideterminati fino alla nuova data di raggiungimento della pensione di vecchiaia. C’è poi la possibilità di estinguere anticipatamente il prestito; l’estinzione può essere sia parziale che totale.
 
Come valutare la convenienza
Sul prestito ottenuto viene applicato un Tan del 2,7-2,8% (tasso d’interesse) e un premio assicurativo pari al 30-32% del capitale. Sulla quota degli interessi e del premio assicurativo è prevista una detrazione fiscale del 50%.
La riduzione sulla pensione peserebbe per una somma compresa tra il 4,2% e il 4,7% per ogni anno di anticipo.
 
Simulazioni
Considerando l’ipotesi n. 3, un docente che al momento della richiesta dell’APe abbia maturato una pensione mensile netta di 1.600 euro, per l’anticipo di 36 mesi l’importo massimo del prestito mensile sarebbe di 1.280 euro (cioè: 1.600x80%=1.280). In 36 mesi riceverebbe complessivamente 46.080 euro (cioè: 1.280x36=46.080). Tale prestito, più interessi e premio assicurativo per un importo complessivo di 70.720 euro, sarebbe restituito in 240 rate mensili, mediante trattenuta sulla pensione maturata. In definitiva a partire dall’età prevista per la pensione di vecchiaia percepirebbe una pensione mensile netta di 1.305 euro, rispetto a quella maturata pari a 1.600 euro.
Qualora non richiedesse l’anticipo, lo stesso docente avrebbe diritto alla pensione di vecchiaia dopo 3 anni; in questo caso l’importo netto della pensione ammonterebbe a circa 1.740 euro al mese.
 

 
In caso di cessazione al raggiungimento dell’età di vecchiaia, considerando le precedenti ipotesi il lavoratore maturerebbe una pensione mensile netta di:
            
Pagamento della Buonuscita
Ai dipendenti pubblici che cessano dal servizio e chiedono l’anticipo pensionistico (APe) i termini di pagamento dell’indennità di buonuscita o (TFS o TFR) iniziano dal compimento dell’età per la pensione di vecchiaia. Pertanto, la prima quota (fino a 50.000 euro lordi) sarà corrisposta dopo 12 mesi dal compimento della sopra indicata età.
 
 
 


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Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
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