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Numero 5 - Novembre 2017
Numero 5 Novembre 2017

Sogni e incubi degli anni ruggenti: il 1926

Finestra sul mondo e nel tempo. La storia della Scuola


30 Ottobre 2017 | di Piero Morpurgo

Sogni e incubi degli anni ruggenti: il 1926 Nuove passioni affascinarono il mondo: fu il periodo del Charleston, dell’Art Deco, del fascino delle auto Buick e Ford, le sete colorate e le fibre artificiali rivoluzionarono la moda femminile, furono anche gli anni del proibizionismo in USA con virulente campagne contro il consumo di alcol, iniziò la diffusione di frigoriferi, aspirapolvere, radio e televisione, il cinema iniziò a sperimentare il sonoro sincronizzato.[1] In un apparente benessere vi fu un significativo incremento della criminalità.
Destò impressione il caso di Andrew Kehoe, dirigente amministrativo di una scuola, che, frustrato dai debiti e dagli insuccessi nel lavoro, nel 1926 cominciò a nascondere nella scuola esplosivi che poi fece esplodere nel 1927 alla Bath Consolidated School: morirono 36 bambini, 2 insegnanti, un ispettore scolastico. In Francia le principali biblioteche di Parigi tra cui la Biblioteca Nazionale e la Bibliothèque Mazarine formarono una struttura unificata[2]. A lione, nel 1926, si riunì l’Associazione Francese per il Progresso delle Scienze proponendo l’istituzione di Consigli scolastici locali per combattere la centralizzazione amministrativa e fare in modo che la Scuola pubblica abbia una forza morale e civile[3]. Tra il 1918 quando solo il 40% delle donne inglesi aveva il diritto di voto e il 1928 quando tutte le donne di 21 anni ebbero il pieno diritto al suffragio universale si compirà un processo che in Italia fu sancito solo nel 1945.
In Irlanda venne stabilito l’obbligo scolastico tra i 6 e i 14 anni[4]
In Inghilterra Henry Hadow, membro del Board of Education, pubblicò il suo rapport sull’istruzione ove si distingueva tra una scuola primaria fino a 11 anni e una secondaria fino a 15 anni; particolare enfasi fu data a una programmazione interdisciplinare tale da superare le divisioni tra le diverse materie per questo si rivendicava che la storia, la geografia, la letteratura, la matematica si illuminassero a vicenda: “the teaching of one subject shall throw light on another”[5]. Un sogno ancor oggi inafferrabile!
Anni difficili, ma pieni di speranze: in un’enciclica del 1926 di papa Pio XI si invitarono le missioni all’estero ad aprire scuole per i più poveri[6] sulla stessa linea l’Inghilterra varò nel 1925 una serie di interventi per estendere l’istruzione nelle colonie africane[7].
Nel 1926 fu fondata la Gioventù Hitleriana che avrebbe dovuto introdurre i ragazzi alle SA (Squadre di Assalto) e la Lega delle ragazze tedesche che mirava a rafforzarne lo spirito di maternità[8]; nello stesso anno Mussolini fondò l’Opera nazionale Balilla che aveva lo scopo di favorire lo spirito militare della gioventù al tempo stesso vennero sciolte le associazioni degli scout cattolici e i gruppi giovanili non confessionali.
La fascistizzazione della cultura vide, nel 1926, l’istituzione dell’Accademia d’Italia e Mussolini affidò a Guglielmo Marconi l’incarico di individuare tra i diversi intellettuali gli Ebrei che ne dovevano essere esclusi così come le donne: si trattava di un’istituzione che aveva come compito la tutela della cultura italiana e quindi quello “di conservarne puro il carattere nazionale, secondo il genio e le tradizioni della stirpe “(art. 2). Nello stesso anno fu fondato l’ISTAT che aveva il compito di garantire “una base sicura e immutabile della razza”[9]; con gli stessi principi fu fondata l’ONMI[10]. Si avviava così, ben prima dei provvedimenti di Hitler, il tragico processo che porterà alle leggi razziali del 1938.
 
 
 

[1] http://www.1920-30.com/
[2]https://fr.wikisource.org/wiki/D%C3%A9cret_du_28_d%C3%A9cembre_1926_sur_la_nouvelle_organisation_des_biblioth%C3%A8ques_nationales_de_Paris
[3] http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k5733499z/f782.image
[4] http://www.irishstatutebook.ie/eli/1926/act/17/enacted/en/print#sec4
[5] http://www.educationengland.org.uk/documents/hadow1926/hadow1926.html
[6] http://w2.vatican.va/content/pius-xi/es/encyclicals/documents/hf_p-xi_enc_19260228_rerum-ecclesiae.html
[7] http://www.macrothink.org/journal/index.php/jsr/article/view/2222/1882
[8] https://www.ushmm.org/wlc/en/article.php?ModuleId=10007820
[9] https://ebiblio.istat.it/digibib/storia/IST3997Decennale.pdf ; cfr. M. S. Quine, From Malthus to Mussolini, London 1990, p. 9 http://discovery.ucl.ac.uk/1317873/1/294923.pdf
[10] M. Monanni, Per la protezione della stirpe: il fascismo e l’Opera nazionale maternità e infanzia, Roma 2005
 
 
 
 


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Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
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Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
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Hanno collaborato a questo numero:
Roberto Casati, Giulio Ferroni, Sebastiano Leotta, Marco Morini, Fabrizio Tonello,
Sergio Torcinovich, Ester Trevisan