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Numero 1 - Gennaio 2020
Numero 1 Gennaio 2020

Il segreto del successo della scuola in Finlandia

Insegnanti apprezzati e stimati, alto livello di selezione, sicurezza del posto ma anche qui molta burocrazia


29 Dicembre 2019 | di Ave Bolletta

Il segreto del successo della scuola in Finlandia Intervista a Vesa Havia, docente di inglese e tedesco al liceo di Eura, con 35 anni di esperienza.


► Secondo te quali sono i segreti del grande successo internazionale che riscuote il vostro sistema scolastico? E’ merito esclusivamente del sistema scolastico o tale successo è influenzato significativamente da fattori socio-culturali?  
Qui in Finlandia la scuola e gli insegnanti sono molto apprezzati e stimati. Nella nostra società docenti e sacerdoti sono figure importanti ancora oggi. I docenti finlandesi hanno un alto livello di istruzione, sono tutti laureati, anche gli insegnanti delle scuole elementari hanno una formazione accademica di cinque anni. Inoltre siamo un paese piccolo, con una grande uniformità culturale. E’ prevista una forma di aggiornamento anche per gli insegnanti di ruolo, due volte durante l’anno scolastico, al sabato. Inoltre molti partecipano volontariamente a iniziative di aggiornamento durante il periodo di sospensione delle lezioni.


► Le nuove tecnologie e il loro uso sono così determinanti, secondo te, nel raggiungimento di  questi brillanti risultati a livello internazionale ?
Buona domanda! Ma si possono raggiungere quasi gli stessi livelli, utilizzando   metodi più tradizionali! Negli anni Novanta, all’inizio, gli studenti erano molto interessati alle nuove tecnologie. Secondo me la tecnologia è utile, ma può creare anche problemi, quando non funziona ad es., ecco .. io vedo vantaggi e svantaggi. Secondo me si stanno usando i computer in maniera eccessiva nella scuola elementare.


► Come si diventa oggi insegnanti in Finlandia? E’ una professione molto ambita dai giovani? Lo status sociale dei docenti è ancora alto? Godono tuttora di un alto livello di fiducia presso le famiglie?
Gli insegnanti sono ancora molto stimati, anche se non come anni fa. Molti giovani ragazzi vogliono diventare insegnanti, soprattutto delle scuole elementari. Ma in generale molti uomini lasciano la scuola, ad esempio per l’eccesso di burocrazia e per un livello stipendiale non altissimo, se comparato ad altri settori. Negli altri ordini di scuola la percentuale del corpo docente femminile si aggira sul 65% - 70%, tuttavia gli uomini ricoprono spesso l’incarico di dirigente scolastico.  Il percorso di formazione degli insegnanti è complesso e molto selettivo: ci sono prove di ammissione, esami da superare, colloqui da sostenere. Solo una bassa percentuale di candidati supera gli esami di ammissione, sono previsti inoltre un colloquio individuale e un colloquio di gruppo, unitamente a prove scritte. Prima occorreva preparare anche una breve lezione di venti minuti. Quindi ci sono molti livelli di selezione, ma una volta concluso il percorso formativo, i candidati sono sicuri di   ottenere una cattedra, anche se spesso devono trasferirsi in un’altra città. I docenti di materia seguono prima una formazione accademica nella loro disciplina e solo in un secondo tempo possono decidere di specializzarsi come insegnanti.


► Come avvengono la valutazione e l’autovalutazione dei docenti in Finlandia?  Da cosa dipendono avanzamenti di carriera e relativi aumenti stipendiali?
Se sei un insegnante, l’unica possibilità di avanzamento di carriera è diventare dirigente scolastico e i nostri stipendi aumentano secondo il grado di anzianità. Tuttavia molti docenti ricevono quote aggiuntive a seconda delle funzioni speciali che svolgono, se seguono progetti particolari ad esempio.  Ogni scuola prevede ore aggiuntive per incarichi extra (laboratori, potenziamento delle tecnologie o incarichi speciali) e nel caso di assenze di colleghi si viene pagati per l’ora di sostituzione svolta. Inoltre per la preparazione agli esami di maturità, è prevista una quota aggiuntiva – tra febbraio e marzo - per ogni studente che sostiene l’esame conclusivo.
Si viene licenziati solo per aver commesso fatti gravi, comunque dopo un preavviso, ma si può affermare che, in generale, il posto di lavoro è sicuro. I docenti finlandesi godono di molta libertà, sono completamente indipendenti. La loro immagine è quella di un professionista, il vincolo fondamentale è quello del curriculum scolastico che va assolutamente seguito. Nel corso della mia carriera ho vissuto quattro o cinque cambi di curricolo: oggi per l’insegnamento dell’inglese nelle scuole ci sono in tutto otto corsi, sei obbligatori, due facoltativi, tra cui quello dedicato alle oral skills e ogni scuola può introdurre in autonomia corsi nel proprio stituto. Gli insegnanti finlandesi sono coscienziosi e hanno un forte senso morale. Durante il percorso di formazione ricevono anche una valutazione.
In ogni modo la situazione oggi sta cambiando, per esempio, nelle scuole elementari le famiglie vogliono essere più informate e maggiormente coinvolte nel percorso scolastico dei figli.


► Qual è il rapporto tra il mondo della scuola, in particolare del liceo, e il mondo del lavoro?  Vengono svolti tirocini o stages in aziende o istituzioni pubbliche durante il triennio conclusivo?
Nel nostro liceo (per liceo si intende in Finlandia l’ultimo triennio del percorso scolastico, n.d.t.) non si prevedono stages o tirocini, che invece vengono svolti durante il percorso della scuola secondaria di primo grado e sono in genere della durata di due settimane. 


► Quali sono secondo voi docenti finlandesi gli aspetti della vostra professione che andrebbero modificati e/o migliorati?
Una domanda complessa! Intanto abbiamo troppi corsi obbligatori, ci dovrebbe essere più scelta. Andrebbero offerti solo alcuni corsi base: ad esempio, oggi lo studio di altre lingue straniere, oltre allo svedese (seconda lingua ufficiale in Finlandia) e all’ inglese, è facoltativo e purtroppo pochi studenti scelgono tedesco, francese, spagnolo o italiano. In generale rispetto a questo tema c’è una certa resistenza da parte delle associazioni degli insegnanti, che temono per le loro cattedre qualora si introducesse una maggior libertà di scelta.  Le scuole godono di un elevato grado di autonomia e infatti molte stanno abbandonando il sistema di valutazione basato sui test finali che si tengono nell’ultima settimana del corso. Da noi i moduli didattici hanno una durata di sei settimane e nell’ultima si svolgono le prove conclusive che consentono il superamento del corso e il passaggio al livello successivo.  In realtà ogni scuola può decidere in autonomia come regolare questo passaggio, questo momento di valutazione. Relativamente all’aspetto economico, invece, si può dire che lo stipendio base non è molto alto, ma  almeno si può arrotondare con le attività aggiuntive.
 
Grazie, Vesa, per le preziose informazioni! Buon lavoro!







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Numero 1 - Gennaio 2020
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Valeria Ammenti, Ave Bolletta, Giovanni Carosotti, Rosario Cutrupia, Alberto Dainese, Giovanni De Luna, Danilo Falsoni, Marco Morini, Rocco Antonio Nucera, Adolfo Scotto di Luzio, Fabrizio Tonello, Sergio Torcinovich, Ester Trevisan, Maurizio Viroli.