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Numero 3 - Maggio 2020
Numero 3 Maggio 2020

Governare il caos della DaD (per tornare al cosmos)

Non si devono cambiare le norme consolidate


01 Maggio 2020 | di Gianluigi Dotti

Governare il caos della DaD (per tornare al cosmos) Le giornate del carnevale interrompono, con una breve vacanza, le attività scolastiche per una festa che fin dalle sue antiche origini ha simbolicamente rappresentato il temporaneo rovesciamento dell'ordine, lo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie.
Il vero significato del carnevale è che non esiste un ordine prefissato nel cosmo né un caos totale, ma solo un “caotico ordine incomprensibile”.  Serve a non dimenticare che insistere in vani tentativi di “controllo totale” non aiuta a comprendere come l'uomo sia microscopico rispetto all'universo e a capire che non può, né potrà mai, controllare il “Tutto creato dal caos del Big Bang”.
Durante questo periodo di festa, nel quale quasi tutto è concesso, il caos sostituisce l'ordine costituito così da favorire il desiderio del cosmos, dopo la festa infatti si torna alla vita di tutti giorni: dal caos si passa all’ordine in maniera positiva, come dopo uno sfogo.
Proprio il ritorno alla normalità dell’ordine costituito, alla quotidianità dell’insegnamento e delle attività scolastiche è quello che tutti si aspettavano dopo la pausa carnascialesca, ma come ben sappiamo il carnevale del 2020 non ha visto il ritorno alla rassicurante quotidianità. L’emergenza sanitaria con tutte le sue conseguenze ha travolto tutte le esistenze e ha lasciato il “mondo rovesciato”. Nessuno, solo poche settimane fa, avrebbe mai neppure immaginato i repentini cambiamenti che sono intervenuti nella vita professionale e personale di tutti al fine di rallentare la diffusione dell’epidemia ed evitarne i nefasti e drammatici esiti.
Per gli insegnanti e gli studenti lo stravolgimento della quotidianità è rappresentato dalla sospensione delle attività didattiche in presenza decisa dal Governo all’inizio del secondo quadrimestre e l’introduzione della didattica a distanza (DaD) per la quale la stragrande maggioranza degli insegnanti, degli studenti, delle famiglie e dei dirigenti non era preparata.
Nonostante questo, la DaD, che non è Scuola ma un semplice surrogato della scuola, ha visto l’encomiabile impegno, la dedizione e il coinvolgimento di tutti i docenti nello sforzo di supportare e stare vicino alle studentesse e agli studenti in questo difficile momento, in nome del diritto allo studio sancito dall’articolo 34 della Costituzione.
Tuttavia è necessario essere consapevoli che l’istituzione scuola e la sua funzione, sancita dalla Costituzione, cioè il cosmos, sono quelle che si esplicano nella relazione in presenza tra insegnante e discente attraverso la quale si trasmettono, e si dà senso, le conoscenze disciplinari proprie del mondo che ci appartiene. Proprio per questo lo strumento della DaD deve necessariamente limitarsi alle situazioni emergenziali e straordinarie.
Nell’attesa di tornare al cosmos è indispensabile fornire qui alcune essenziali indicazioni con il fine provare a governare il caos della DaD.


Indicazioni per governare il caos


Fondamentale è prendere coscienza che nel contesto emergenziale la DaD è lo strumento necessario a mantenere un contatto con i propri discenti e che il recente decreto legge n. 22 del 9 aprile 2020 la rende, seppure in modo molto generico, obbligatoria: “In corrispondenza della sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale docente assicura comunque le prestazioni didattiche nelle modalità a distanza, utilizzando strumenti informatici o tecnologici a disposizione”.
Acquisita questa consapevolezza, si deve precisare con determinazione che la sospensione delle lezioni in presenza e l’obbligo della DaD non cancellano le prerogative costituzionali e contrattuali degli insegnanti né quelle degli organi collegiali. Ne discende che il Dirigente scolastico non può avocare a sé tutte le decisioni e le scelte che riguardano la DaD e le attività scolastiche. Il Collegio docenti, unico organismo legittimato dal Testo unico 297/94, mantiene tutto il potere di deliberare sulle tematiche relative alla didattica e all’insegnamento. Questo vale sia per ciò che si rende necessario a concludere l’a.s. 2019/2020 sia per ciò che serve ad iniziare l’a.s. 2020/2021.
Per questo sono da considerare illegittimi gli ordini di servizio dei Dirigenti scolastici che modificano il PTOF e/o il calendario scolastico, ad esempio convocando riunioni nei giorni di vacanza pasquale. O quelli che non rispettano il piano delle attività votato dal Collegio a settembre imponendo riunioni e impegni che esulano da quanto stabilito. Anche l’uso della connessione e dei device personali è materia che cade nel perimetro della disponibilità dell’insegnante e non può essere imposto da chicchessia.
Per quello che attiene alle scelte metodologiche della DaD continua a valere il principio della libertà di insegnamento, per cui è l’insegnante che decide le modalità con le quali mantenere il contatto con i suoi alunni e non il Dirigente scolastico o la famiglia.
Nel dettaglio poi sono decisamente negativi, perché producono solo stress e conflittualità, i comportamenti di quei Dirigenti scolastici che vorrebbero imporre un orario che scimmiotta quello in presenza, oppure la firma del registro e/o la registrazione delle assenze degli alunni.
Anche il Consiglio di classe mantiene sostanzialmente le proprie prerogative, pur all’interno delle norme emergenziali che sono intervenute sulla validità dell’anno scolastico e sulla valutazione degli alunni, come ad esempio il passaggio alle classi intermedie per tutti e l’ammissione agli esami di Stato pur senza i requisiti ordinari.
 
Criticità nella gestione della DaD
 
Se queste sono alcune delle osservazioni su quanto fatto nella prima fase dell’emergenza è necessario sottolineare che numerose sono le criticità emerse nell’organizzazione e nella gestione della DaD, sulle quali il Ministero dell’Istruzione dovrà intervenire. Di seguito indichiamo le principali.
La scuola deve garantire a tutti gli studenti la possibilità di accedere alla DaD, ad oggi circa un terzo manca di connessione o di device e quindi non può partecipare alle attività proposte dai docenti.
Le piattaforme utilizzate per collegarsi con gli alunni devono garantire la massima sicurezza e privacy sia per i docenti che per i discenti, molti sono gli episodi che hanno evidenziato significative falle. Sarebbe auspicabile che le piattaforme fossero gestite dallo Stato e non da privati che hanno come obiettivo il profitto e non la filantropia. Ci sentiamo di sconsigliare ai docenti la diffusione del proprio numero di cellulare e della mail personale, meno che meno tenere i contatti tramite wattshapp.
In questa situazione le categorie di alunni più in difficoltà rischiano più degli altri di rimanere indietro e necessitano di un’attenzione particolare da parte della scuola così come è necessario differenziare la DaD sulla base dell’età degli alunni e degli ordini di scuola.
Sono necessarie le norme che forniscono ai docenti e agli alunni le indicazioni sulla gestione in sicurezza degli strumenti della DaD, ad esempio sui tempi di permanenza davanti ai videoterminali.
La valutazione degli apprendimenti nelle attività di DaD è questione che attiene alla professionalità e funzione docente, ma deve garantire uniformità e trasparenza, senza ingerenze da parte dei Dirigenti scolastici e/o delle famiglie.
La speranza è che questa emergenza lasci presto il posto alla normalità, forse mai così apprezzata come in questi frangenti, e il ritorno a scuola veda riprendere nella sede istituzionale l’insegnamento in presenza. Tuttavia nessuno può oggi sapere quando ciò sarà possibile, per questo è necessario rispondere in fretta alle criticità della DaD con norme condivise.
 


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Numero 3 - Maggio 2020
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Stefano Battilana, Maura Canalis, Roberto Casati, Enzo Novara, Stefania Pra Florian, Adolfo Scotto di Luzio, Fabrizio Tonello, Ester Trevisan.