Come la Gilda degli insegnanti ha affermato più volte, questo piano di assunzioni non risolverà il problema del precariato né migliorerà la qualità del nostro sistema scolastico
25 Agosto 2015 | di Antonio Antonazzo
Con la fiducia dell’intero Parlamento e la sfiducia di tutto il mondo della scuola, alla fine la cosiddetta “Buona scuola” è diventata legge dello Stato e, finché non interverranno modifiche legislative, con la legge 107 bisognerà fare i conti.
E’ paradossale che a fronte di un cospicuo numero di assunzioni così elevato ( circa 100.000 ) il mondo del precariato abbia risposto con rabbia e indignazione nei confronti del piano di assunzioni proposto dal Governo.
Il motivo di un dissenso così diffuso deriva da una procedura di assunzioni che tratta i docenti precari come semplici numeri senza tener conto che per la maggior parte dei casi, si tratta di persone con famiglia e responsabilità che vincolano conseguentemente le loro scelte di vita.
Infatti, il piano straordinario di assunzioni è suddiviso in due fasi ben distinte. Una fase provinciale/regionale per la quale valgono sostanzialmente le vecchie regole (in particolare la ripartizione al 50% dei posti tra le GAE e le graduatorie del concorso ordinario) e una fase nazionale tutta da scoprire e che rischia di sconvolgere la vita di decine di migliaia di precari. Le due fasi in questione possono essere a loro volta suddivise in due sottofasi, ragion per cui nei media si sente parlare di Fase 0 e Fase A ( provinciale/regionale) , di Fase B e C ( nazionale ).
La prima fase del piano si è conclusa entro la metà di agosto.
Le fasi
Quella che viene comunemente chiamata Fase 0 non è direttamente collegabile al piano straordinario di assunzioni in quanto riguarda il turn – over e non necessita di nessun nuovo tipo di finanziamento. Riguarda un contingente di 36.627 posti già approvati dal MEF; questi posti vanno suddivisi tra le graduatorie dei concorsi ordinari ( comprese quelle antecedenti il 2012 ) e le GAE con possibilità di riversamento da una graduatoria all’altra, nel caso una delle due risultasse esaurita. Non sarà possibile però, come avveniva in passato, fare nessun tipo di compensazione tra una classe di concorso e un’altra. Unica eccezione, ottenuta grazie ad una forte pressione della Gilda, il riversamento da un’area all’altra dei posti di sostegno.
Per evitare sovrapposizioni con gli utilizzi o con le assegnazioni provvisorie, in un primo momento si è provveduto soltanto all’individuazione dei nominativi cui proporre l’assunzione a tempo indeterminato. La scelta della sede di servizio, è stata spostata verso la fine di agosto, dopo le operazioni di mobilità annuale.
In pratica l'amministrazione:
- Ha convocato gli interessati delle varie graduatorie dell’ordinario per la scelta della provincia
- Ha trasmesso ai vari UST i posti residuati da tale operazione
- Gli UST hanno proceduto ad inviare delle mail scorrendo le GAE interessate sulla base del 50% dei posti ai quali verranno aggiunti quelli provenienti da graduatorie del concorso ordinario esaurite.
La Fase A è sostanzialmente simile alla fase 0 e riguarda quei 10.849 posti disponibili in organico di diritto per i quali è stata necessaria l’approvazione della legge 107 per avere il via libera finanziario. In pratica è un’appendice della FASE 0 con due differenze sostanziali: le graduatorie dei concorsi ordinari precedenti il 2012, cessano di avere validità e chi è già stato assunto a tempo indeterminato non ha diritto a partecipare a nessuna delle fasi del piano straordinario di assunzioni. La procedura è sostanzialmente simile a quella della fase 0 e, anche in questa fase, è possibile riversare i posti da una graduatoria all’altra e tutto avviene senza la scelta della sede di servizio fissata ad agosto.
La tempistica prevista per la FASE A è tale che, entro il 14 di agosto ogni USR dovrà avere inviato un prospetto dettagliato con l’indicazione dei posti in organico di diritto non assegnati, per mancanza di candidati presenti in graduatoria, nella fase provinciale/regionale.
La partecipazione alla fase nazionale è facoltativa ed è attuata a seguito di una domanda specifica (inoltrata esclusivamente per via telematica) entro il 14 agosto. In questa domanda, gli interessati, avranno : elencato in ordine di preferenza tutte le provincie d’Italia, scelto la graduatoria di partecipazione ( GAE/ordinario 2012 ) e la tipologia di posti ( sostegno/comune).
Nelle Fasi nazionali B e C – e questa è una novità assoluta – hanno precedenza assoluta coloro che sono inseriti, senza distinzione tra idonei e vincitori, in una qualsiasi graduatoria relativa ad un concorso ordinario del 2012.
La Fase B dovrebbe riguardare solo poche migliaia di posti in quanto si tratta di andare ad assegnare quei posti rimasti liberi in organico di diritto che non sono stati assegnati nella fase provinciale/regionale. Sulla base dell’incrocio delle varie graduatorie, a cominciare da quelle dell’ordinario, del punteggio e dell’ordine di preferenza tra provincie indicato nella domanda, si verrà nominati in ruolo entro il 15 settembre e bisognerà prendere servizio sul posto individuato.
Per la Fase C, occorrerà aspettare un paio di mesi e le nomine saranno solo giuridiche. Entro ottobre, infatti, le singole scuole dovranno proporre le modalità di utilizzo delle risorse previste dall’organico dell’autonomia. Solo dopo infatti sarà possibile capire quali saranno le classi di concorso interessate.
In pratica per la FASE C si prevede la seguente tempistica:
- Dopo il 15 settembre l’USR darà indicazione alle singole scuole di quante risorse aggiuntive potranno contare nell’a.s. 2016/17.
- Sulla base di ciò, le scuole, entro il 31 ottobre 2015, dovranno elaborare un POF con l’indicazione di come intendono usare le risorse aggiuntive assegnate e inviarlo agli USR
- Gli USR, verificato la compatibilità, elaboreranno i dati ricevuti e li invieranno al MIUR.
- Sulla base di questi dati, il MIUR provvederà a scorrere le graduatorie nazionali, divise per province, e all’assunzione giuridica degli interessati. Tali operazioni dovrebbero concludersi entro dicembre 2015.
Tutto bene quindi? Assolutamente no. Le modalità e la tempistica previste per le fasi B e C sono tali da provocare una girandola di spostamenti di docenti su e giù per la penisola, Inoltre dare la precedenza a tutti coloro che sono in una graduatoria dei concorsi del 2012, significa modificare radicalmente le aspettative di docenti che solo lo scorso anno avevano scelto di andare a vivere in una provincia pensando che, almeno per tre anni, avrebbero avuto un posto di lavoro garantito. Così facendo, è molto probabile che il primo della GAE provinciale, si ritrovi decimo o quindicesimo e quindi tagliato fuori dal piano di assunzioni.
Senza contare poi che la diversa tempistica tra la fase B e la fase C potrebbe dare adito a situazioni assurde e incresciose. Potrebbe capitare, ad esempio, che un docente inserito in una GAE di una certa provincia, sia chiamato ad accettare una nomina, seppur solo giuridica, in una provincia diversa durante la fase B del piano straordinario. Successivamente, è facile ipotizzare che possa accadere che durante la fase C del piano, si venga a formare un posto nella classe di concorso del docente sopra menzionato che, sicuramente, avrebbe preferito aspettare qualche mese pur di rimanere nella sua casa con la sua famiglia.
Questo piano rischia quindi di rappresentare un incubo per molti precari che si trovano a dirimere un dilemma amletico molto delicato: fare domanda e rischiare di dover andarmene chissà dove o non farla e rischiare di perdere un treno? Questa è la domanda dell’estate 2015.
La domanda per la partecipazione alla fase nazionale è facoltativa. Chi decidesse di non farla, non partecipa al piano straordinario di assunzioni, ma rimarrebbe nelle GAE in cui è inserito e il prossimo anno potrebbe, secondo il comma 109 della legge appena approvata, concorrere al 50% dei posti a disposizione per le assunzioni a tempo indeterminato previste per l’anno scolastico 2016/17.
Molti precari sarebbero propensi a fare questo tipo di scelta, ed esistono molti appelli in tal senso diffusi sui social network. La paura però che frena molti di loro deriva dal timore che il Governo cambi ulteriormente le carte in tavola in corso d’opera e si decida a sopprimere tutte le GAE che residueranno dopo il piano straordinario.
Chi invece si deciderà a compilare la domanda on – line, nel caso in cui dovesse essere individuato per una nomina, avrà dieci giorni di tempo per accettare o rifiutare la nomina. In caso di rifiuto, secondo una FAQ scritta dal MIUR, verrà cancellato da tutte le graduatorie con conseguenze nefaste per il proprio futuro lavorativo.
E’ vero che la Fase C prevede nomine solo giuridiche e quindi, chi dovesse ricevere una nomina in tale fase, non dovrà necessariamente prendere servizio subito, ma lo dovrà fare il prossimo anno scolastico.
Il comma 108 della legge 107 prevede infatti che, dopo un piano di assunzioni straordinario, l’anno prossimo ci sia anche un piano di mobilità straordinaria che riguarderà, in prima battuta tutti coloro che sono passati di ruolo entro l’anno scolastico 2014/15, (anche in deroga al vincolo di permanenza triennale) ed in seguito i destinatari del piano di assunzione straordinario.
I dettagli e le modalità di questo piano straordinario di mobilità non sono ancora chiari e ben delineati, ma, leggendo alla lettera il comma in questione, potrebbe benissimo capitare che la provincia individuata in fase C in corso d’anno, possa non coincidere con quella di effettiva presa di servizio il prossimo settembre 2016.
In conclusione, come la GILDA ha affermato più volte, questo piano di assunzioni non risolverà il problema del precariato né migliorerà la qualità del nostro sistema scolastico. Non è certo con uno spostamento coatto che si ridarà slancio ed entusiasmo ai docenti italiani. Senza contare poi che è facile prevedere che tutti gli esclusi ( E SONO TANTI ) cercheranno di far valere i loro diritti davanti ad un giudice con strascichi che dureranno anni e anni.
Il problema del precariato non può essere risolto con un tocco di bacchetta magica. Anni e anni di abuso dei contratti a termine necessitano di un piano straordinario pluriennale in grado di assorbir, in loco, tutti quei docenti che hanno investito parte della loro vita nel mondo della scuola.
Ciò è possibile anche perché nei prossimi anni, i numeri ci dicono che andranno in pensione decine di migliaia di docenti liberando posti a sufficienza anche per tutti coloro che saranno esclusi ( GAE e graduatorie di istituto ).
Sarebbe bastato prevedere la copertura dei posti in organico funzionale con una fase provinciale/regionale da attuare per i prossimi due anni e la soluzione sarebbe arrivata indolore e automatica.
Il Governo, e non solo sul precariato, ha fatto altre scelte. Se ne assumerà la responsabilità e ne pagherà le conseguenze.
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