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Numero 1 - Gennaio 2017
Numero 1 Gennaio 2017

Stress da Card

Pasticci, complicazioni, abusi di burocrazia : la Card del docente procura più irritazioni che agevolazioni.


24 Dicembre 2016 | di Gianluigi Dotti

Stress da Card La legge 107/2015, all’art. 1, comma 121, istituisce la Card per l’aggiornamento dei docenti di ruolo dell’ammontare di 500,00 euro nominali (1). Come sappiamo il 2015/16 è stato un anno di transizione e l’importo è stato accreditato nel cedolino dello stipendio dal MIUR, che ne ha chiesto la rendicontazione, nel rispetto della normativa fiscale.
Dal primo settembre 2016, conclusa la transizione, il MIUR doveva dare attuazione alla norma della 107/2015 e definire la procedura della card.
La Gilda degli Insegnanti, già nel mese di agosto 2016, aveva chiesto al MIUR chiarimenti e informazioni riguardo alla definizione della procedura con la quale attivare e utilizzare la card, così da poterli condividere con i docenti.

L’Amministrazione ha chiarito subito che non sarebbe stata pronta ad attivare la card per l’inizio dell’a.s. 2016/17 e di fronte alle giuste rimostranze della Gilda degli Insegnanti ha garantito che le spese effettuate dai docenti dal 1 settembre 2016 sarebbero state contabilizzate nella card.
Nei mesi seguenti la Gilda ha sollecitato più volte l'Amministrazione a velocizzare le operazioni per rendere operativa la card e, quando oramai la pazienza è finita, l’11 novembre 2016 ha denunciato con un duro comunicato i ritardi del MIUR, precisando la necessità di chiarire le modalità di recupero delle somme spese dal 1 settembre e chiedendo un incontro urgente al ministro.
Lo stesso giorno il Fatto Quotidiano dava la notizia che le procedure per l’attivazione della card erano in dirittura d’arrivo, ma precisava che i docenti avrebbero potuto utilizzare i 500,00 euro solo a far data dal mese di dicembre 2016.
Il 12 novembre, sabato sera, un comunicato del MIUR “confermava” le anticipazioni del quotidiano con la precisazione che non di card si tratta ma di voucher che si potranno richiedere all’indirizzo cartadeldocente.istruzione.it a partire dal 30 novembre, dopo aver acquisito la SPID (identità digitale la cui acquisizione non è semplicissima, per usare un eufemismo). Sempre nello stesso comunicato il MIUR ribadiva che i docenti avrebbero potuto utilizzare i 500,00 euro per l'aggiornamento solamente a partire da dicembre 2016.
Immediata la protesta della Gilda, dei docenti e delle altre OOSS per quello che si prefigurava come un ulteriore grande pasticcio che avrebbe potuto scatenare un contenzioso enorme, tanto che il MIUR il lunedì seguente correggeva il comunicato e come si può leggere sul sito istituzionale aggiungeva l’ultimo capoverso: “Le somme relative all’anno scolastico 2016/2017 eventualmente già spese dal 1° settembre 2016 al 30 novembre 2016 dovranno essere registrate attraverso la piattaforma digitale e saranno erogate ai docenti interessati, a seguito di specifica rendicontazione, dalle scuole di appartenenza.”
A questo punto si potrebbe affermare che sia tutto bene quello che finisce bene, ma non è così perché problemi non sono stati tutti risolti.
Dal comunicato del MIUR si evince che i docenti potranno acquistare beni e servizi relativi all’aggiornamento solo dai venditori o dalle agenzie di formazione che sono censite nella piattaforma cartadeldocente.istruzione.it, il che creerebbe diverse difficoltà per buona parte dei docenti perché di certo non sarà infrequente il caso di insegnanti che avranno bisogno di acquistare beni e servizi in centri di vendita non censiti dalla piattaforma. La Gilda degli Insegnanti porrà nelle prossime riunioni il problema del vincolo piattaforma per gli acquisti dei docenti suggerendo che la modalità utilizzata per recuperare gli acquisti dei primi tre mesi dell’a.s. 2016/17 (registrazione successiva e rendicontazione presso le scuole di appartenenza) sia impiegata anche per quegli acquisti nei centri non registrati in piattaforma.
La Gilda degli Insegnanti non ha abbandonato neppure la speranza che la magistratura, alla quale si è rivolta, obblighi il MIUR ad elargire anche ai docenti precari i 500,00 euro per l’aggiornamento nella convinzione che il principio fissato dalla Corte di Giustizia Europea secondo il quale i colleghi supplenti hanno gli stessi diritti di quelli di ruolo vada rispettato in tutti i casi.
 
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(1) Le norme di attuazione dell’art. 1, cc. 121-125, della legge 107/2015 sono state: DPCM 23 settembre 2015, Nota MIUR del 15.10.2015, prot. n. 15219, Nota MIUR del 29.08.2016, prot. n. 12228; a corredo le numerose FAQ che si trovano nel sito del MIUR.
 


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Numero 1 - Gennaio 2017
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
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