Nicolò Giraldi, Paolo Fabris, Trieste. La città imperiale, Edizione Biblioteca dell'immagine, 2017. Trieste è un’elegante e meravigliosa città di confine, mix di culture, stili, sapori, magicamente raccontata in questo libro.
19 Aprile 2018 | di Massimo Quintiliani
Il fascino che avvolge Trieste la rende tra le città d’Europa più particolari. La sua formazione antichissima risale all’epoca dei cosiddetti castellieri. Divenne romana quando i tergestini erano governati dagli Istri e così Tergeste iniziò il suo cammino nella storia. Trieste assumerà dal 1382 un ruolo importante per gli Asburgo ed a partire dal 1719, diventando porto franco, si espande. La città vive un tempo mitico di prosperità e abbondanza. Traffici, mercanti, confessioni religiose, forestierismo, imprese e un dialetto che ancora oggi sopravvive. A Trieste, nel Novecento, si è molto sofferto. Dapprima con la fine dei sei secoli austriaci, poi col Fascismo detto di confine, per arrivare alla Seconda guerra mondiale quando i Nazisti la inglobarono nel territorio del Reich. La Risiera di San Sabba e la Foiba di Basovizza sono immagini dolorose del confine orientale. Seguono gli anni della Questione di Trieste, del periodo del Governo Militare Alleato e della seconda redenzione datata 26 ottobre 1954; sul confine la ratifica definitiva arriverà solo nel 1977. Oggi il porto di Trieste è il primo d’Italia per traffico merci e mantiene l’antica specializzazione di “porto del caffè”. La città ha flussi turistici legati alle stagioni ed agli eventi organizzati ma in ogni periodo dell’anno offre qualcosa di speciale. L’influenza del mare, infatti, stempera gli estremi climatici pur mantenendo l’aspetto caratteristico dato dalla presenza della bora. Avendo solo due giornate da passare in città, è consigliato dedicare il primo giorno al centro storico: Piazza dell’Unità d’Italia è in assoluto tra le piazze più belle d’Europa coi suoi tre lati di eleganti, candidi palazzi dove nel quarto c’è lui, il mare. Altra bellissima piazza è quella della Borsa. Tra i siti religiosi spiccano il Santuario di Santa Maria Maggiore, unico in stile barocco della città; la Basilica di San Silvestro che è la chiesa più antica di Trieste, risalente al XII secolo.
Al Patrono della città è dedicata la Cattedrale di San Giusto, edificata sull’omonimo colle dominante la città. Il secondo giorno di visita potrebbe svolgersi fuori porta, al Castello di Miramare e alla Grotta Gigante (da guinness dei primati). La FVGCard, tessera turistica regionale, comprende nel suo costo queste ed altre visite come ad esempio il Castello di San Giusto ed il Museo Civico Revoltella. La ricerca dei caffè storici triestini potrà far scoprire e degustare specialità quali: il caffè Paratoner (caffè con crema alla nocciola, panna montata e cacao); il caffè viennese (caffè espresso con cioccolato, panna montata e cacao); i krapfen, il caffè macchiato (qui chiamato un capo). I Buffet a Trieste sono locali tradizionali caratterizzati da un bancone da bar e qualche tavolo e, così come nelle tipiche Osterie e Trattorie, i menù comprendono specialità d’ottima cucina di pesce e di carne. La cucina deriva da culture e tradizioni diverse che non si sono sovrapposte ma accostate, rendendo “triestini” piatti d’altro stampo grazie all’uso di certe erbe aromatiche. Esempi ne sono le insalate di polpo, le seppie ed i calamari alla dalmata con patate all’aceto, il prosciutto di tonno, i calici di Vitovska Milic, la Torta Rigojanci. E ancora rappresentano antichi sapori triestini la lubianska (tipica enorme carne impanata), il prosciutto cotto triestino, la jota, i fusi istriani, il gulyas (come qui chiamano il gulasch), l’agnello al cren (rafano), il cotechino ed i bolliti misti con senape e crauti. Trieste è un’elegante e meravigliosa città di confine, mix di culture, stili, sapori.
Trieste può essere gelida raffica di vento dell’est ma anche calda atmosfera d’altri tempi d’un Caffè antico; sa accendersi allo spegnersi del giorno per un multicolore tramonto sul mare e può stupire con lo spettacolo delle migliaia di vele de “La Barcolana”. Così come le genti di questo bazar che fu, di quel futuro che potrà palesarsi, Trieste è l’estrema, in tutto, da sempre.
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