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Numero 3 - Maggio 2019
Numero 3 Maggio 2019

Un affresco a tutto tondo della scuola italiana

Amata, odiata, osannata o disprezzata, la scuola rimane sempre il nostro specchio e la nostra finestra sul mondo.
Cataldo Russo, La Cattedra sfuggente, Ferrari editore (2018)


15 Aprile 2019 | di Giuseppe Boccuto

Un affresco a tutto tondo della scuola italiana La cattedra sfuggente, il titolo del nuovo romanzo di Cataldo Russo, è un’immagine quanto mai efficace per descrivere le difficoltà che i docenti italiani incontrano per raggiungere una cattedra che si allontana sempre di più dai loro orizzonti.
Una cattedra che non è concepita come posto fisso, sicurezza economica, ma come diritto degli studenti ad avere un corpo docente stabile, motivato, capace di coinvolgerli nella meravigliosa avventura dell’apprendimento.
I ventotto capitoli che compongono il romanzo sono tutti introdotti da un aforisma o una massima riferiti a un passaggio significativo del capitolo stesso. Capitoli nei quali lo scrittore costringe il lettore a muoversi come su un treno che va incessantemente da Sud al Nord e viceversa.
Russo parla di scuola nel suo romanzo e lo fa a tutto tondo. Ci parla della scuola degli anni Cinquanta e della scuola dei nostri giorni. Denuncia i mali di ieri e i guasti di oggi, prodotti da una frenesia riformatrice portata avanti per lo più da ministri incompetenti e governi poco attenti all’istruzione.
La scuola che emerge da questo romanzo è un cantiere in eterno divenire, dove spesso ad essere sacrificati sono i diritti: quelli degli studenti ad avere un corpo docente stabile e autorevole, quelli dei docenti di poter operare in condizione di stabilità e con le certezze di poter programmare e porre in essere le loro strategie didattiche, senza interruzioni. E poi il diritto delle famiglie di poter partecipare a una gestione collegiale vera della scuola e non conflittuale o di facciata.
Naturalmente, il rovescio dei diritti sono i doveri. Il dovere degli studenti di riconoscere e accettare la figura e le strategie del docente, quello dei docenti di considerare gli allievi non come una controparte ma come la materia pregiata, che va trattata e plasmata con passione perché emerga il meglio che c’è in ciascuno. Il dovere delle famiglie di non essere in competizione o conflitto con i docenti ma semmai di supporto. E poi c’è l’obbligo dei mezzi di comunicazione e delle istituzioni di non vanificare l’operato dei docenti proponendo ai giovani modelli di puro e bieco consumismo. 
Una scuola lasciata a sé stessa, priva delle necessarie risorse, con aule sovraffollate ed edifici fatiscenti non può non favorire gli abbandoni scolastici, che stanno diventando una vera e propria piaga sociale.
Russo afferma, in uno dei suoi aforismi introduttivi che, per quanto la scuola possa essere “amata, odiata, osannata o disprezzata, essa rimane sempre il nostro specchio e la nostra finestra sul mondo”. Una finestra che solo la curiosità sa mantenere aperta”.
In un altro ammonisce dicendo che “Il pastore che non si cura della pecora smarrita ha già fatto un patto con il lupo.” I nostri governanti facciano tesoro di questo aforisma.
E se il magistrato Saverio Borrelli nel 2002 invitava i suoi colleghi e le istituzioni a “resistere, resistere, resistere” contro la piaga della mafia e della corruzione, Russo ricorda ancora, in un’altra massima, che “Il più grande atto di eroismo di un insegnante è resistere al cinismo del potere che fa di tutto per demotivarlo con una carriera assurda, fatta di abbracci, addii e con una marea di attività lontane dall’insegnamento da espletare.”  
La cattedra sfuggente non è un romanzo schierato. È un libro che offre diverse chiavi di decodificazione del mondo e che per questo si presta ad essere letto tanto dagli studenti quanto dai docenti e dalle famiglie.
 
 


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Numero 3 - Maggio 2019
Direttore Responsabile: FRANCO ROSSO
Responsabile di Redazione: RENZA BERTUZZI
Comitato di Redazione:
Vicecaporedattore: Gianluigi Dotti.
Antonio Antonazzo, Piero Morpurgo, Fabrizio Reberschegg, Massimo Quintiliani.
Hanno collaborato a questo numero:
Massimo Ammaniti, Giuseppe Boccuto, Giovanni Carosotti, Vito Carlo Castellana, Roberto Casati, Annalisa Corradi, Rosario Cutrupia, Alberto Dainese, Teresa Del Prete, Danilo Falsoni, Marco Morini, Francesco Pallante, Adolfo Scotto di Luzio, Ester Trevisan, Gianfranco Viesti, Massimo Villone.