"E' tempo di aprire gli occhi e reagire con forza” ha ammonito Rino Di Meglio, di fronte a situazioni pericolose, pressanti e indifferibili. E’ sempre emergenza, nella scuola, ma questa volta è più emergenza del sol...
É urgente aprire gli occhi e reagire con forza. Potrebbe non esserci una seconda possibilità. Il Punto di Rino Di Meglio
Gli esami non finiscono mai (però si snaturano). Riepilogo delle modifiche dell’ esame di maturità in Italia e confronto con la riforma appena annunciata in Francia
Che la riforma dell’esame di Stato avrebbe costituito la mossa definitiva (e forse vincente) per obbligare la scuola a pratiche d’insegnamento mai accettate da una grande maggioranza dei docenti, in modo da piegarne la resistenza, era più che prevedibile ma vi è ancora ancora uno spazio di resistenza per gli insegnanti, per affermare il loro giusto protagonismo
Bisogna studiare a lungo qualcosa se si vuole acquisire il saper fare che viene dallo studio lungo e siamo creativi quando il nostro cervello è ricco di informazioni pertinenti e a nostra insaputa si mette a fare collegamenti, a rivisitare le idee, a metterle in prospettive diverse e inusuali
In questo quadro è necessario segnalare una grave criticità dell’operazione di riscrittura, che è la modifica dello stato giuridico degli insegnanti e della funzione docente. Oggi la funzione docente è garantita dalla Costituzione che attribuisce alla Scuola un carattere educativo e formativo insieme, conferendo ai docenti il mandato sociale di “trasmettere la cultura e di contribuire alla formazione umana e critica dei giovani”
Agire oggi per prevenire catastrofi future significherebbe incidere pesantemente sulle abitudini quotidiane, scontrarsi con enormi interessi economici, probabilmente introdurre nuove tasse. Tutte azioni che certamente non garantirebbero un ritorno elettorale nell’immediato
Le proposte attuali e i tentativi passati non consentono ai nostri studenti di conoscere veramente diritti e doveri in una società complessa come la nostra e il funzionamento delle istituzioni da cui nasce una consapevole partecipazione attiva alla democrazia
Convegni. Padova, 14 Marzo 2019
Convegni. Vicenza, 18 marzo 2019
Occhi aperti sulla Autonomia differenziata. I no per capire e reagire con forza. Intervista a Massimo Villone
Siamo italiani perché condividiamo una storia, un’arte, una cultura. La scuola regionalizzata mina alla radice questo fondamento, in tal modo mettendo a repentaglio non soltanto l’unità territoriale dello Stato, ma la stessa tenuta della collettività nazionale.
La scuola pubblica statale italiana rappresenta un’infrastruttura fondamentale del paese, perché è la scuola che forma i cittadini italiani di oggi e di domani ed è essenziale che resti fortemente unitaria nelle sue finalità, nei suoi metodi e nei suoi insegnamenti. Intervista a Gianfranco Viesti
Compito della scuola non è formare i veneti, bensì gli italiani. Difendere la scuo-la contro la sua regionalizzazione, significa difendere i presupposti stessi dell’ identità italiana.
Autonomia differenziata, la Gilda reagisce con forza: 25 gennaio 2019, Convegno a Venezia
Autonomia differenziata, la Gilda reagisce con forza: 25 marzo 2019, Convegno a Napoli
Autonomia differenziata la Gilda reagisce con forza. Documento votato all’ unanimità da tutti i delegati della Gilda degli Insegnanti nell’ Assemblea nazionale riunitasi a Roma il 19 marzo 2019
Bisogna tornare al modello familiare dove ognuno dei componenti conosce e si riconosce nel proprio ruolo e si comporta di conseguenza. Un testo di Massimo Ammaniti sui giovani che non vogliono crescere
Il ruolo degli insegnanti dovrebbe essere più complesso ma non si può pretendere che lo assumano senza un sostegno adeguato sul piano culturale, professionale ed economico
Quell’istruzione di qualità, quella tradizione pedagogica fatta di serietà e rigore, che ha avuto la sua ultima, epigonale fioritura negli anni intorno al 2000, ostinatamente l’abbiamo voluta distruggere. E’ triste un Paese che ha bisogno di màrtiri ed eroi, o che – avendoli – li chiama pazzi, illusi, retrogradi (o “docenti non formati”)!
Ora sembra che tutto sia dimenticato: oggi si susseguono gli episodi di antisemitismo, gli oltraggi nei cimiteri ebraici
Inghiottita in tre vortici concentrici, la scuola italiana si salva ancora grazie alla concretezza operativa del singolo docente quando si instaura un rapporto costruttivo con il discente
Servirebbero politiche europee, e non solo nazionali, per rilanciare il settore dell’istruzione e della formazione partendo da coraggiosi investimenti pubblici strutturali. Di tutto ciò la campagna elettorale per le elezioni del Parlamento Europeo non sembra curarsi. Ed è un fatto gravissimo
Amata, odiata, osannata o disprezzata, la scuola rimane sempre il nostro specchio e la nostra finestra sul mondo.Cataldo Russo, La Cattedra sfuggente, Ferrari editore (2018)
La redazione di Professione Docente è stata invitata presso La Società Dante Alighieri, il 3 dicembre a Roma – Palazzo Firenze - alla presentazione del volume
Ecco Padova, città da primato
“Dobbiamo restare uniti per dare forza a questa vertenza, evitiamo di cadere noi stessi nella polemica tra Nord e Sud”. Rino Di Meglio
Dossier sintetico ma completo sulle pensioni a cura del Dipartimento Previdenza e Pensioni della Gilda degli Insegnanti