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“Dobbiamo restare uniti per dare forza a questa vertenza, evitiamo di cadere noi stessi nella polemica tra Nord e Sud”. Rino Di Meglio
16 Aprile 2019 | di Ester Trevisan
Il fronte sindacale si ricompatta per dare battaglia al nemico comune rappresentato dalla regionalizzazione del sistema di istruzione nazionale. La mobilitazione è iniziata il dove si è svolto il primo dei tre attivi interregionali organizzati dalla Federazione Gilda-Unams insieme con Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals e al quale hanno partecipato Rsu, quadri e dirigenti sindacali provenienti da Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise e Puglia. Dopo le regioni del Sud, il testimone è passato a Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Liguria, Piemonte, Trentino Alto-Adige, Valle d’Aosta e Veneto, protagoniste del secondo attivo interregionale che ha avuto luogo il 28 marzo a Venezia.
A chiudere questa prima fase della mobilitazione, sono state le regioni del Centro Italia e le isole con l’iniziativa svoltasi a Roma il 29 marzo e alla quale hanno preso parte Lazio, Marche, Toscana, Sardegna, Sicilia e Umbria.
“Non esiste una scuola del Nord e una scuola del Sud, esiste la scuola italiana istituzione della Repubblica. Dobbiamo restare uniti per dare forza alla battaglia contro la regionalizzazione”. Questo l’appello lanciato da Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della FGU, alle platee che hanno affollato l’auditorium dell’IIS “Sannino-De Cillis” di Napoli, la sala convegni dell’hotel Russott di Venezia e l’aula magna del 4° CPIA di Roma e Lazio.
"Dobbiamo restare uniti per dare forza a questa vertenza, evitiamo di cadere noi stessi nella polemica tra Nord e Sud. Trovo avvilenti tutti i rigurgiti di movimenti e persone che vorrebbero dividere il Paese. Se la regionalizzazione andasse in porto – ha ammonito Di Meglio - comporterebbe la fine della contrattazione nazionale, l’indebolimento del sindacato e, di conseguenza, dei diritti dei docenti e di tutto il personale scolastico. Per arginare tutto questo, dobbiamo contrastare con forza ogni tentativo di disgregazione del sistema di istruzione nazionale e di dissoluzione della cultura nazionale”.
Oltre al contrasto alle ipotesi di regionalizzazione del sistema di istruzione, la mobilitazione promossa dai sindacati punta al rinnovo del contratto nazionale di lavoro, scaduto a dicembre 2018, e a una rivalutazione significativa delle retribuzioni. “Su questo fronte - ha detto Di Meglio - non c’è stata fino ad ora alcuna iniziativa da parte del Governo. E mentre le relazioni sindacali si affievoliscono, la questione del precariato sta esplodendo, con il rischio che il prossimo anno scolastico si apra con un numero di docenti e ATA precari mai visto prima”.
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