Autonomia differenziata, la Gilda reagisce con forza: 25 gennaio 2019, Convegno a Venezia
15 Aprile 2019 | di Fabrizio Reberschegg
L’Associazione Docenti Art.33 e la Gilda degli Insegnanti di Venezia hanno organizzato il 25 gennaio 2019 il primo tra i tanti convegni sui problemi legati ai progetti di regionalizzazione della scuola. All’ evento dovevano partecipare anche le forze politiche favorevoli alla cosiddetta “autonomia differenziata”, ma purtroppo, e non è stato certamente un caso, alcuni esponenti politici hanno declinato all’ultimo momento l’invito. L’argomento era e resta scottante. Ciò nonostante l’evento ha avuto grande successo e ha confermato la necessità di dare la massima informazione sul tema. Nel Veneto nessuno, anche coloro che avevano entusiasticamente votato per dare “maggiore autonomia” alla Regione al referendum del 22 ottobre 2017 aveva ben compreso cosa potesse significare il trasferimento dell’organizzazione della scuola dallo Stato alla Regione. Si ricorda che praticamente tutte le forze politiche del Veneto avevano appoggiato il referendum senza alcun approfondimento sui contenuti delle materie che dovrebbero essere devolute alla Regione. Per la scuola si è posto l’accento da parte della maggioranza dei relatori [Adolfo Scotto Di Luzio, Rina De Lorenzo (5 stelle), Rino Di Meglio (coordinatore nazionale della Gilda)] sui pericoli del progetto di autonomia differenziata che può determinare la distruzione del concetto stesso di unità del sistema nazionale di istruzione e formazione. Solo l’ex deputata del PD Rubinato ha difeso il processo di autonomia differenziata concependolo come opportunità per migliorare e implementare i servizi scolastici e l’offerta formativa, ma senza entrare nel merito dei contenuti culturali della riforma e dei suoi effetti sugli assetti unitari dei saperi e delle competenze che la scuola deve garantire a tutti gli allievi su tutto il territorio nazionale, anche con la fondamentale apertura all’Europa. Importanti sono stati gli interventi dei colleghi della scuola della provincia di Trento e della Provincia di Bolzano che hanno analizzato gli effetti concreti dell’autonomia concessa nel campo scolastico. Nei sistemi scolastici di Trento e di Bolzano il contratto nazionale del personale della scuola è stato profondamente modificato (Trento) o completamente stravolto (Bolzano) affidando tutto il personale alla provincia autonoma e obbligando le scuole a curvare l’offerta formativa agli obiettivi amministrativi e politici delle giunte provinciali. La carota che è stata proposta ai docenti per accettare l’ingerenza della politica, soprattutto nel caso di Bolzano, è stata quella di una situazione stipendiale più favorevole rispetto al CCNL ma con un aumento degli oneri lavorativi e orari cui corrisponde il pericolo di una limitazione della libertà di insegnamento. La Gilda ha il merito, prima di tanti altri, di aver affrontato il tema dell’”autonomia differenziata” evidenziandone i gravi pericoli per la scuola italiana e per la stessa Costituzione con particolare riferimento all’art.3.
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