Analisi comparativa della condizione docente in Europa: motivazioni, condizioni di lavoro, impegno didattico e non didattico, retribuzioni.
L’avvio del prossimo anno scolastico si presenta ancor più caotico e problematico dello scorso, sia per i docenti precari che per l’intero sistema scolastico, poiché permangono errori e incertezze nelle graduatorie e nel metodo di reclutamento; sembrerebbe proprio che l’esperienza pregressa, rispetto alla prima fallace istituzione e compilazione delle GPS 2020, non sia stata affatto recepita. Pertanto, anche quest’anno le nomine a tempo determinato si baseranno su graduatorie provinciali scorrette, utilizzate con procedure informatiche disallineate, che presentano falle e un sistema che invece di accelerare, ritarda tutte le operazioni , costringendo gli uffici territoriali a correzioni e aggiustamenti non programmati , in carenza di personale e in tempi troppi ristretti, con effetti prevedibili che inevitabilmente condurranno a ritardi e disservizi . Situazione, quest’ultima, che non si sarebbe presentata qualora si fosse proceduto ,come in passato , in presenza e senza l’ausilio di un sistema informatizzato così inaffidabile!
Molti sono gli aspetti che ci preoccupano sul piano dei grandi principi, ma non mancano le negatività sul versante dei diritti sindacali
Dalle fabbriche di titoli all’abolizione delle bocciature. Come la resa dello Stato in materia di istruzione cominci dall’università. Lo Stato, non più garante del valore universale dei titoli rilasciati, non presta sufficiente attenzione al rigore scientifico delle istituzioni preposte all’accrescimento e alla diffusione della cultura.
Le conoscenze e competenze degli insegnanti, il loro impegno nel lavoro e la qualità della leadership scolastica sono tutti fattori essenziali per ottenere risultati educativi di alta qualità e la retribuzione sarebbe “un elemento chiave per rendere l’insegnamento una professione più allettante”
Per rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale (art. 3 della Costituzione) si deve assicurare a tutti istruzione, lavoro e voto così che ciascuno possa realmente sviluppare la propria personalità. La funzione costituzionale della scuola è formare cittadini consapevoli, dotati di spirito critico, capaci di comprendere, in senso ampio, la propria posizione nel mondo, di porsi l’obiettivo di migliorarla, a livello individuale e collettivo, e di progettare come farlo.
Intervista a Riccardo Morri, Coordinatore della Commissione ministeriale per la conoscenza e lo studio della geografia nella scuola
Il disegno di legge avrà la necessaria conseguenza di impoverire i saperi e rendere docile la futura forza lavoro. Un invito alle tante e ai tanti insegnanti a riscoprire l’orgoglio dell’essere intellettuali e a dichiararsi contro la presa in carico della dimensione non cognitiva dell’apprendimento.
Quando si parla di riforma della scuola non si può entrare nel merito delle proposte che coinvolgono le discipline se non inserendole in questo disegno globale di umiliazione culturale della scuola pubblica.
Ci vuole una scuola che sappia offrire una gamma ampia di occasioni educative, che sia gestita da professionisti solidali, che sappia animare la comunità territoriale.
Il gesto di un adolescente al quale molti adulti, anche con responsabilità politiche, hanno fatto da cassa di risonanza
La scuola futura del direttore della Fondazione Agnelli è modellata, similmente all’organizzazione aziendale del secolo scorso, sui principi di gerarchia e concorrenza e riporta d’attualità la filosofia della Buona scuola del governo Renzi.
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 29 giugno scorso, la legge n. 79/2022 modifica e integra il testo del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022 recante Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Gli articoli 44, 45, 46 riguardano la formazione iniziale e continua degli insegnanti della scuola secondaria, la valorizzazione del personale docente, il reclutamento.