Sintetica ma compiuta analisi dei principi, ancora immutati, che hanno guidato la Gilda in mille battaglie
30 Ottobre 2018 | di Redazione
Anche in questo numero di Professione docente è presente un allegato monotematico. Dopo l’ alternanza scuola-lavoro, questa volta tocca ad un tema “sensibile”- nel senso letterale che tocca le corde della sensibilità- legato alla storia della Gilda: il suo trentennale dalla nascita come Associazione professionale.
Trent’ anni sono molti, soprattutto per un’ esperienza nuova nel panorama sindacale a cui in molti avevano profetizzato vita breve. Lungi da noi l’ idea di una celebrazione, spesso mortifera, abbiamo pensato , invece, noi della redazione di Professione docente, di ripresentare ai lettori i punti salienti di quella visione della scuola che fu alla base della nascita della Gilda. Ci siamo chiesti se quei valori e quei principi reggano ancora nel mondo così mutato, se siano anacronistici o se siano ancora da confermare e da difendere. I principi sono quelle elencati nella presentazione dell’ allegato da Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: contratto specifico per i docenti contro la impiegatizzazione; formazione e reclutamento di qualità dei docenti; l’ insegnante trasmette contenuti e non “competenze”; tutela della libertà d’ insegnamento, sancita dalla Costituzione, perché la scuola ha una funzione istituzionale.
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"Difficile sintetizzare in poche parole i trent’anni della nostra piccola storia, indissolubilmente legati a quella della scuola italiana.
Ne ho vissuti personalmente 26 e, se riporto la memoria a tutto ciò che è avvenuto, si scatena nella testa un tumulto di pensieri ed emozioni.
Siamo cresciuti tanto, siamo un’organizzazione oramai consolidata, ma i principi fondamentali che ci hanno guidato in queste mille battaglie sonorimasti immutati:
1 La prima grande idea è stata: un contratto specifico che sottraesse la professione docente alla deriva impiegatizia, cui si è aggiunta la battagliacontro lo pseudo aziendalismo degli ultimi anni.
2 Siamo sempre stati strenui difensori della qualità dell’insegnamento, che significa qualità dell’istruzione, basata su formazione e reclutamento di qualità.
3 Il buon insegnante deve conoscere i contenuti e saperli trasmettere, altrimenti si trasforma in un addestratore, stimolatore di “competenze”.
4 Infine, ma non ultimo per importanza, la tutela della libertà di insegnamento, sancita dalla Costituzione, ma non sempre adeguatamente tutelata.
Questo fascicolo vuole essere una piccola galleria, anche delle immagini che hanno contrassegnato la nostra vita associativa, un auspicio affinchè l’associazione diventi sempre più grande e rappresentativa riuscendo nell’affermazione degli obiettivi fondamentali: un futuro dignitoso per la professione docente."
Rino Di Meglio, Coordinatore nazionale della Gilda-Fgu
Vai a Trent'anni guardando avanti. Con convinzione
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