L’articolo 5 del disegno di legge di bilancio 2019
14 Dicembre 2018 | di Fabrizio Reberschegg
L’articolo 5 del disegno di legge di bilancio prevede che i docenti titolari di cattedra nelle scuole di ogni ordine e grado, che impartiscano lezioni private, possano usufruire di un regime fiscale agevolato consistente in una sorta di “cedolare secca” del 15% con il rilascio di una ricevuta fiscale. Quello che gli estensori della norma non capiscono o fanno finta di non capire è che questi mezzucci di tecnica fiscale non possono scalfire il mercato delle lezioni provate che è stato, è e sarà ancora fonte di evasione quasi generalizzata. Alle famiglie che si rivolgono al docente non c’è nessuna convenienza nel chiedere la ricevuta non essendo prevista alcuna deduzione fiscale a loro favore. E per quale motivo i docenti che lavoravano scorrettamente in nero dovrebbero pagare imposte che mai hanno pagato pur con aliquote di favore?
Senza contare le proposte bizzarre della possibilità di fare ripetizioni private in regime di “intramoenia” usando i locali della scuola sapendo che c’è il giusto divieto di impartire lezioni agli allievi della propria scuola per evitare conflitti di interessi. Una norma ipocrita pensata per buttare fumo negli occhi alla pubblica opinione e per compiacere alle solite associazioni di “cittadini e consumatori” che calcolano in 800 milioni il reddito non dichiarato dai docenti evasori e che istillando il sospetto che tutti i docenti facciano parte di tale schiera.
Sarebbe stato meglio aumentare i fondi previsti per le attività di recupero previste dalla circolare Fioroni (50€ lordi l’ora) oppure obbligare le famiglie ad utilizzare per il pagamento delle lezioni private un voucher così come si fa in Francia e in altri paesi accompagnandolo con forme di deduzione fiscale. Ma tutto ciò fa parte del buon senso. Cosa che manca troppo spesso ai nostri legislatori a prescindere dal colore del governo in carica.
Condividi questo articolo: